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ALTRAGRICOLTURA NORD EST...

Notizie in primo piano
CHI CERCA TROVA: UOVA AVVELENATE DA DIOSSINE E PFAS NEL VENEZIANO.
‼️Uova di gallina piene di diossine e PFAS nel veneziano: è l’esito del primo biomonitoraggio indipendente svolto dal Coordinamento No Inceneritore Fusina con il supporto scientifico di ISDE Italia (Medici per l’Ambiente). 🔵La notizia viene diramata dalla delegazione dei comitati e dalla Dott.ssa Vitalia Murgia di ISDE Italia in una conferenza stampa convocata a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale: “Non è casuale la scelta del luogo, la sede più importanei della Regione, l’istituzione che primariamente dovrebbe sovraintendere alla gestione della sanità pubblica, perché – affermano gli esponenti dei comitati - qui siamo di fronte a una situazione allarmante, di grave rischio per la salute di decine di migliaia di persone che vivono intorno al polo industriale di Porto Marghera”.
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- venerdì 15 settembre 2023

Amarcord SANA, quando c’erano ancora i produttori agricoli.
La Fiera SANA di Bologna si è appena conclusa. La vetrina del bio in Italia dovrebbe essere tutta lì. Io ricordo con piacere le edizioni del SANA di inizio anni 2000 con una partecipazione compatta e convinta da parte della parte produttiva del biologico in Italia. Gli agricoltori biologici c’erano e si facevano sentire anche in sede di dibattiti e convegni, ma soprattutto c’erano nei corridoi della fiera di Bologna. Il segnale era chiaro: tutto quello che viene proposto nel beauty e nel food biologico ha una partenza: gli agricoltori e produttori agricoli biologici. Nessuna crema di bellezza bio può essere prodotta senza gli estratti vegetali, nessun pesto bio può essere messo in vasetto senza che un agricoltore abbia prodotto basilico, aglio, olio ecc.
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- mercoledì 13 settembre 2023

L’UE SI RIMANGIA LA PROMESSA DI VIETARE PFAS E ALTRE SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE .
Nel 2020 la Commissione europea aveva giurato di “vietare le sostanze chimiche più dannose nei prodotti di consumo”, Pfas e ftalati compresi. Tre anni dopo, documenti riservati ottenuti dal quotidiano britannico The Guardian rivelano che Bruxelles sarebbe in procinto di rimangiarsi il divieto promesso, uno dei pilastri del ‘Green Deal’ europeo, sotto le pressioni dell’industria chimica e del Partito Popolare Europeo, la formazione di centro-destra di cui fa parte anche la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen. Il piano prevedeva, nell’ambito dell’aggiornamento della normativa Reach*, il bando di una cifra compresa tra 7mila e 12mila sostanze chimiche pericolose, che non si sarebbero più potute utilizzare nei prodotti di consumo, con deroghe solo per gli impieghi essenziali. Nella lista sarebbero state incluse le sostanze per- e polifluoroalchiliche, meglio note con la sigla Pfas, composti chimici ‘perenni’ che si accumulano nell’ambiente e negli organismi diversi. Secondo un’analisi, vietare le sostanze chimiche può pericolose comporterebbe un risparmio per i sistemi sanitari di 11-31 miliardi di euro l’anno, decisamente superiore ai costi che dovrebbe sopportare l’industria chimica per allineare i suoi processi produttivi alle nuove regole (0,9-2,7 miliardi di euro l’anno).
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- lunedì 28 agosto 2023

CENA DI FINE ESTATE - 9 SETTEMBRE 2 0 2 3 - O R E 20:00
CENA di Autofinanziamento AltrAgricoltura Nord Est - Care e cari tutti, ci siamo goduti il sole estivo con un po' di spensieratezza ma anche con le sue ondate di calore, con l'avvicinarsi di settembre vi proponiamo di festeggiare la fine dell'estate con il suo clima equilibrato e ristoratore, quale modo migliore se non con un momento di convivio!?
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- lunedì 21 agosto 2023

La Xylella ama le strade, detesta i parchi.
Secondo uno studio del Crea, il sistema stradale ha facilitato la diffusione del patogeno, mentre le aree naturali l’hanno ostacolata Sono state le strade a favorire la diffusione della Xylella. Questa la conclusione emersa da uno studio del Crea, il più importante ente di ricerca italiano dedicato all’agroalimentare. Il sistema stradale infatti ha rappresentato il principale motore di disseminazione della Xylella, mentre al contrario le aree naturali e seminaturali ne hanno ostacolato la propagazione. Gli studiosi sono arrivati a questa conclusione analizzando i modelli spazio-temporali dell’epidemia di Xylella in Puglia e mettendoli in relazione con le diverse classi di uso del suolo. E’ emerso che la probabilità di infezione in un determinato sito dipende in gran parte dalla tipologia di uso del suolo. La struttura del paesaggio (campagna aperta o città), la distribuzione degli alberi e i flussi di auto, camion o treni rappresentano elementi chiave per la previsione della diffusione della Xylella.
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- martedì 1 agosto 2023

A Padova riprende l'iniziativa delle associazioni di base per avere un territorio comunale libero da OGM.

La COALIZIONE "PADOVA OGM FREE" invita i cittadini a esplicitare al sindaco la propria contrarietà agli OGM.

Entra in azione..., compila il form alla pagina web , ed invia una email al Sindaco, al Vice-Sindaco di Padova e ai Capigruppo in seno al Consiglio Comunale per dire "NO agli OGM", anche nel comune di Padova."





News

FPP2 GRATIS, ANNUNCIO DI BIDEN, COSA ASPETTA DRAGHI?
Il presidente USA Biden, raccogliendo la richiesta che da tempo avanza Bernie Sanders, ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno mascherine ffp2 gratis ai cittadini. >>



Pesticidi in Unione europea.
La European Food Safety Authority (EFSA) ha pubblicato un report sugli ortaggi e frutta più contaminati da pesticidi... studio pubblicato nel mese di febbraio 2021 che discute i dati del 2019. In tutta Europa, nell’anno 2019, sono stati analizzati 96.302 campioni e la frequenza media si attesta su 19 analisi per 100mila abitanti. I paesi più virtuosi sono la Lituania (125 analisi su 100mila abitanti), la Bulgaria (104 analisi) e il Lussemburgo (81 analisi). I meno virtuosi sono la Gran Bretagna (1,5 analisi), la Spagna (5 analisi) e la Polonia (7 analisi). L’Italia e la Francia si attestano sulla media europea di 19 analisi per 100mila abitanti, la Germania appena un po’ in più con 25 analisi. >>



Sesto Rapporto IPCC - Working Group I su nuove conoscenze e cambiamenti climatici.
In occasione della presentazione del rapporto del Working Group I dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) che delinea le nuove conoscenze scientifiche in merito ai cambiamenti climatici, ai loro effetti e agli scenari futuri, di seguito sono proposti i dati del VI rapporto Ipcc riassunti e forniti dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) di Bologna. Sesto Rapporto IPCC – Working Group I Annalisa Cherchi, Susanna Corti, Sandro Fuzzi Lead Authors IPCC WG I Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima Consiglio Nazionale delle Ricerche Bologna INTRODUZIONE SU IPCC Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), creato dalle Agenzie delle Nazioni Unite UNEP (UN Environmental Program e WMO (World Meteorological Organisation) nel 1988, ha il compito di redigere a scadenza regolare rapporti di valutazione sulle conoscenze scientifiche relative al cambiamento climatico, ai suoi impatti, ai rischi connessi, e alle opzioni per la mitigazione e l’adattamento. È attualmente in corso di finalizzazione il 6° Rapporto IPCC (AR6). Ogni Rapporto IPCC si compone di tre parti, ognuna redatta a cura di un apposito Working Group (WG). Working Group I: valuta le nuove conoscenze scientifiche emerse rispetto al rapporto precedente. Working Group II: valuta gli impatti del cambiamento climatico sull’ambiente e la società e le azioni di adattamento necessarie. Working Group III: valuta le azioni di mitigazione del cambiamento climatico. Ogni WG redige un rapporto mediamente dell’ordine di 2-3000 pagine, accompagnato da un Riassunto tecnico che mette in evidenza i punti salienti del rapporto e un breve Summary for Policy Makers ad uso dei responsabili politici dei paesi associati all’ONU, nei quali sono condensate per punti essenziali tutte le informazioni analizzate nel dettaglio nei singoli rapporti. Ogni WG si compone mediamente di 200-250 scienziati (Lead Authors) scelti su proposta dei singoli governi dal Bureau IPCC. La partecipazione dei singoli scienziati è volontaria e non retribuita. È bene ricordare che i risultati dei Rapporti IPCC sono basati esclusivamente sull’esame critico di diverse migliaia di lavori scientifici pubblicati (14.000 solo per quanto riguarda il WG I). I Rapporti IPCC, la cui stesura impegna gli scienziati per circa tre anni, sono soggetti prima della stesura finale a due fasi di revisione da parte di diverse centinaia di altri scienziati esperti del settore e da parte di esperti dei singoli governi. Il giorno 9 agosto 2021 verrà presentato ufficialmente il Rapporto del Working Group I dedicato allo stato dell’arte delle basi scientifiche del cambiamento climatico e degli avanzamenti rispetto all’ultimo rapporto AR5. Gli altri due Rapporti di cui si compone AR6 sono tuttora in corso di elaborazione e verranno presentati nei primi mesi del 2022. Per quanto riguarda il Working Group I, sui 234 Lead Authors provenienti da 66 Paesi, tre sono gli scienziati appartenenti a un’istituzione di ricerca italiana, tutti ricercatori dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche. >>