Cerca Contatti Archivio
ALTRAGRICOLTURA NORD EST...

Notizie in primo piano
A Padova le attiviste “liberano” l’ex consultorio. L’azione di Non una di meno: “E’ il giorno zero della rinascita di questo spazio”.
L’occupazione dopo lo sciopero. Duemila persone attraversano le strade di Padova, è quasi finito il corteo quando alcune manifestanti si staccano dal resto del gruppo. Nessuno si accorge di niente, se non chi sa già cosa sta per accadere. “Scioperiamo per lo smantellamento del welfare, per noi questo 8 marzo è riappropriarci della sanità pubblica e dei presidi territoriali”, è il grido con cui centinaia di persone aprono i cancelli dell’ex consultorio di via Salerno 1, nel quartiere Sacra Famiglia (PD). Lo scorso 8 marzo, in occasione dello sciopero trans femminista globale, un gruppo interno all’assemblea di Non una di meno Padova ha occupato, o “liberato” come preferisce dire chi in quello spazio adesso ci sta vivendo, un edificio chiuso dal 2019.
continua...
- sabato 9 marzo 2024

Fermiamo questa merda.
(autore: Cory Doctorow, Financial Times, Regno Unito) - Dopo aver raggiunto il successo le grandi aziende tecnologiche finiscono sempre con lo sfruttare gli utenti, gli inserzionisti e i lavoratori. È ora di invertire la rotta, per creare una rete davvero libera. L'anno scorso ho coniato il termine enshittification, merdificazione, per descrivere il declino delle piattaforme digitali. Questa parolina oscena ha avuto molto successo: evidentemente riflette lo spirito del tempo. L’American dialect society l’ha scelta come parola dell’anno del 2023 (per questo, temo, sulla mia tomba ci sarà inevitabilmente l’emoji della cacca). Ma cos’è la merdificazione, e perché se n’è parlato tanto? È una mia teoria che spiega in che modo internet è stata colonizzata dalle piattaforme digitali; perché si stanno tutte degradando rapidamente e completamente; perché è un fatto rilevante e cosa possiamo fare per rimediare. Siamo nel pieno di una grande merdificazione, in cui i servizi su cui facciamo più affidamento si stanno trasformando in mucchi di merda. È frustrante, demoralizzante, perfino terrificante. Credo che il concetto di merdificazione spieghi molto bene il fenomeno, portandoci lontano dalla sfera misteriosa delle “grandi forze della storia” e accompagnandoci nel mondo materiale, fatto di specifiche decisioni prese da persone in carne e ossa. Decisioni che possiamo ribaltare e persone di cui possiamo sapere i nomi e quanto sono pericolose. La merdificazione dà un nome al problema e propone una soluzione. Non è solo un modo per dire che “le cose stanno peggiorando”, anche se, ovviamente, si può usarla in questo senso. Per essere più precisi, però, vediamo di che si tratta. È un processo in tre stadi: all’inizio, le piattaforme tecnologiche sono al servizio degli utenti; poi cominciano a maltrattare gli utenti per soddisfare le esigenze dei clienti aziendali; quindi maltrattano i clienti aziendali per tenersi tutto il guadagno. A quel punto c’è un quarto stadio: muoiono.
continua...
- domenica 3 marzo 2024

Facciamo chiarezza sulla Sovranità Alimentare.
Da qualche tempo le parole “Sovranità Alimentare” sono diventate note al vasto pubblico anche per la decisione del Governo Italiano di nominare il Ministero dell’Agricoltura come “Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.” Circostanza, questa, che impone di fare chiarezza in modo che l’opinione pubblica e i cittadini ne comprendano il significato nella sua reale accezione. La Sovranità Alimentare è una proposta “dinamica” (come ben spiega la guida prodotta da Via Campesina e che qui pubblichiamo nella versione in italiano) prodotta dal movimento internazionale di contadini, lavoratori rurali, pescatori artigianali e popoli indigeni che punta a offrire le basi comuni su cui ricostruire un progetto per l’agroalimentare e l’ambiente fuori e oltre la crisi imposta dal neoliberismo della globalizzazione dei mercati.
continua...
- martedì 20 febbraio 2024

Padova, cerchiamo di salvare il bosco Prandina.
Il testo qui sotto (2'e 30" per leggerlo) spiega un po' meglio perché è il caso di firmare e condividere la petizione https://www.change.org/salvare-bosco-Prandina Sono pochissimi i padovani che hanno conosciuto direttamente il giardino selvatico che stava crescendo a ridosso delle mura, a 10 minuti dalle piazze. La maggior parte dell'area dell'ex caserma Giacomo Prandina, ora di proprietà del comune che la deve far diventare un parco pubblico, era stata occupata fin dal 1888 dalle strutture del 20° reggimento di artiglieria. La zona più a sud, invece, era stata parte degli orti del convento di San Benedetto novello fino alla seconda guerra mondiale, quando i militari la acquisirono per costruirvi due autorimesse. Lasciarono però due ampi spazi verdi, almeno 4000 metri quadri, delimitati da tuie e pioppi. La caserma è stata trasferita altrove nel 1986, ma per diverso tempo, come mostrano le immagini satellitari dei primi anni di questo secolo, qualcuno aveva continuato a tagliare l’erba nei due prati. A un certo punto la manutenzione è cessata e dai semi portati dal vento e dagli uccelli che frequentavano gli alberi più vecchi sono nati centinaia di alberelli di ogni tipo: fichi, aceri, gelsi, pioppi, bagolari, ciliegi, tassi, alloro, palme nane, bambù, kaki, solo per citare i più riconoscibili. Un campionario di tutte le specie che popolano i giardini cittadini, una comunità anarchica e vitale che dava al visitatore la forte sensazione di trovarsi in un vero bosco, un bosco talmente vero che vi è stata vista volare una beccaccia.
continua...
- lunedì 19 febbraio 2024

L'agricoltura industriale si ribella a sé stessa.
CHI SONO? Non sono contadini. Infatti, li chiamate agricoltori, ma fareste meglio a chiamarli agroindustriali perché questo sono la maggior parte dei proprietari o affittuari di terre agricole nell’Europa occidentale. Cosa fabbricano gli agroindustriali europei? Ecco qualche esempio: in Francia 12 milioni di maiali; in Germania 21 milioni di maiali, 11 milioni di bovini, 160 milioni di polli, in Italia 71 milioni di polli, in Spagna 34 milioni di maiali, nella piccola Danimarca 33 milioni di maiali… (1) e potremmo andare avanti ancora a lungo elencando milioni e milioni di animali per il novanta e passa per cento prigionieri degli allevamenti intensivi: inquinanti, energivori, sovvenzionati, oltre che inumani. Tutti questi milioni di vittime innocenti dell’agroindustria ci danno, ovviamente, da mangiare, come dicono gli agroindustriali ribelli, se non ce ne frega niente delle povere creature torturate e se non abbiamo paura di imbottirci di antibiotici, ormoni, mais e soia OGM con cui vengono nutriti quotidianamente. Però, di queste centinaia di milioni di corpi noi ne mangiamo solo una piccola parte: teste, zampe e interiora nutrono i nostri cani e gatti e, in forma di farine animali, gli stessi prigionieri degli allevamenti intensivi. Questa è una delle “filiere” dell’industria agricola, che nell’Unione Europea riceve circa 30 miliardi l’anno di sussidi. A proposito di concorrenza sleale. E faremmo bene a ricordarci che quei trenta miliardi arrivano dalle nostre tasche: dalle tasse dei cittadini europei. Un altro esempio della stessa “filiera” industriale: oltre il 63 % delle terre coltivate nell’Unione Europea produce mangime per i prigionieri dei lager intensivi, detti allevamenti; l’82% del mais prodotto in Italia diventa mangime per gli allevamenti intensivi. (2) Quanto tempo è che non mangiate un piatto di polenta? E vi siete mai chiesti a cosa servano quelle distese infinite di mais, quando attraversate la pianura padana? A nutrire, per esempio, vacche da latte che producono cinquanta-sessanta litri di latte al giorno, chiuse nei capannoni, con mammelle ipertrofiche e che, quando partoriscono, non fanno nemmeno in tempo a vedere il proprio vitello, il quale viene immediatamente spostato in una gabbia e nutrito con latte artificiale per il tempo (poco) necessario perché sia pronto ad andare al macello e diventare fesa o arrosto di vitello, o a partire su un camion per essere trasferito nel capannone di un altro Paese, dove verrà ingrassato fino al peso considerato redditizio per un manzo e poi riprenderà il lungo viaggio di ritorno verso il macello del Paese dove è nato. Magari non lo sapevate.
continua...
- domenica 11 febbraio 2024

A Padova riprende l'iniziativa delle associazioni di base per avere un territorio comunale libero da OGM.

La COALIZIONE "PADOVA OGM FREE" invita i cittadini a esplicitare al sindaco la propria contrarietà agli OGM.

Entra in azione..., compila il form alla pagina web , ed invia una email al Sindaco, al Vice-Sindaco di Padova e ai Capigruppo in seno al Consiglio Comunale per dire "NO agli OGM", anche nel comune di Padova."





News

Gates e Zuckerberg puntano sull'agricoltura: "Cibo vero solo per ricchi"
Altro che carne sintetica e dieta vegetale. I grandi imprenditori dei Big Data sembrano andare proprio nella direzione opposta. Mentre, infatti, la sostenibilità planetaria spinge le economie a orientarsi verso la produzione di cibo sintetico, loro investono su terreni agricoli e sulla produzione di carne tradizionale di altissima qualità. E naturalmente altissimi costi e ricavi. >>



FPP2 GRATIS, ANNUNCIO DI BIDEN, COSA ASPETTA DRAGHI?
Il presidente USA Biden, raccogliendo la richiesta che da tempo avanza Bernie Sanders, ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno mascherine ffp2 gratis ai cittadini. >>



Pesticidi in Unione europea.
La European Food Safety Authority (EFSA) ha pubblicato un report sugli ortaggi e frutta più contaminati da pesticidi... studio pubblicato nel mese di febbraio 2021 che discute i dati del 2019. In tutta Europa, nell’anno 2019, sono stati analizzati 96.302 campioni e la frequenza media si attesta su 19 analisi per 100mila abitanti. I paesi più virtuosi sono la Lituania (125 analisi su 100mila abitanti), la Bulgaria (104 analisi) e il Lussemburgo (81 analisi). I meno virtuosi sono la Gran Bretagna (1,5 analisi), la Spagna (5 analisi) e la Polonia (7 analisi). L’Italia e la Francia si attestano sulla media europea di 19 analisi per 100mila abitanti, la Germania appena un po’ in più con 25 analisi. >>