Salgono a quattro i focolai individuati nel Veronese
Influenza aviaria Un caso tra i polli
Succede a Mezzane, dove erano già stati colpiti i tacchini. Il virus era stato riscontrato anche a Villafranca e a Nogarole Rocca.
L'influenza aviaria è tornata a colpire a Mezzane ma questa volta il virus ha scelto i polli per manifestarsi. Il quarto focolaio di contagio nel giro di dieci giorni è infatti stato scoperto in un'azienda in cui si allevano polli riproduttori. "Si tratta di un allevamento posto molto vicino a quello nel quale sono stati scoperti i primi animali ammalati, dei tacchini riproduttori", spiega Giovanni Vincenzi, dirigente del Settore sanità animale, igiene degli allevamenti e produzioni zootecinche. "Proprio questa situazione di vicinanza va vista come la causa del contagio e non si può quindi parlare propriamente di allargamento del raggio d'azione del virus. Anzi, i controlli in corso sin dall'inizio negli allevamenti della provincia sinora hanno dato esito negativo". I due focolai di Mezzane e quelli di Villafranca e Nogarole Rocca, questi ultimi in allevamenti di tacchini da carne, hanno comunque acceso un segnale d'allarme che ha messo in fibrillazione non solo il comparto avicolo veronese, che è sicuramente uno dei più importanti d'Italia, ma gli allevatori di tutta la regione. Le passate esperienze, ovvero le tre epidemie nel giro di tre anni e mezzo verificatesi dall'aprile del 1999 in qua nel Veneto con centinaia di miliardi di danni, e il fatto che recentemente sono stati scoperti focolai di contagio nel bresciano hanno infatti fatto alzare subito il livello della tensione fra chi opera in questo settore. Tanto che negli ultimi giorni si sono diffuse voci che parlavano di casi nella Bassa seccamente smentite dalle autorità regionali. "I focolai restano quattro", spiega Vincenzi, "così come il virus finora scoperto continua a essere a bassa patogenicità, e quindi non mortale". Si tratta infatti del virus H7N3, che come tutti quelli che provocano l'influenza aviaria non causa nessun danno sull'uomo e che di per sé non farebbe troppa paura. Il problema è però che già altre volte virus a bassa patogenicità si sono trasformati diventando ad alta patogenicità e provocando effetti devastanti. Anche per questo, quindi, la Regione ha subito emanato misure di contenimento del contagio piuttosto rigide. Disposizioni che prevedono l'abbattimento e la distruzione di tutti gli animali presenti negli allevamenti che sono sedi di focolai, cosa che a breve avverrà quindi anche nella seconda azienda colpita a Mezzane, il sequestro dei pennuti negli allevamenti posti nelle zone in cui il virus si è manifestato, restrizioni nei movimenti degli animali in tutta la provincia e controlli a tappeto.
tratto da L'Arena - 13 Novembre 2002
mercoledì 13 novembre 2002
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