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Una scelta non condivisibile: LULA SI TIENE GLI OGM!

Per il terzo anno consecutivo il Brasile seminerà e commercializzerà soia transgenica.
BRASILE: LULA AUTORIZZA COLTIVAZIONI OGM Infrante le promesse fatte in passato: ora gli agricoltori potranno piantare soia transgenica fino al 31 dicembre e venderla fino al 31 gennaio 2006 E alla borsa di New York, guarda caso.. risalgono immediatamente le quotazioni Monsanto . Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva nonostante l'inondazione di proteste e petizioni (grazie anche a tutti i greenplanetari che hanno aderito al nostrio invito a scrivergli, ha autorizzato la coltivazione e il commercio di OGM per la stagione 2004 - 2005. L'autorizzazione, pubblicata sulla gazzetta ufficiale del 15 ottobre, permette agli agricoltori di seminare soia transgenica fino al 31 dicembre e di venderla fino al 31 gennaio 2006. Secondo il decreto, dopo questa data l'autorizzazione potrà essere ulteriormente estesa per 60 giorni. Forte lo scontento degli ambientalisti brasiliani e a livello internazionale. "La decisione del governo di autorizzare la coltivazione di OGM senza aver effettuato i dovuti controlli ambientali é un segno di mancanza di rispetto nei confronti della società brasiliana" ha dichiarato Greenpeace. Dall'altra parte, il decreto segna una vittoria per Monsanto Co. La Monsanto infatti lo attendeva con ansia, per poter cominciare a incassare le royalties dagli agricoltori brasiliani (finora hanno utilizzato semi di seconda generazione o importati illegalmente). Il più grande paese latino-americano é secondo solo agli Stati Uniti per la produzione di soia, ma potenzialmente potrebbe diventarne il maggiore produttore al mondo, grazie al basso costo dei terreni e della manodopera e grazie anche all'abbondanza di acqua. La produzione é salita alle stelle negli ultimi dieci anni, grazie alla crescente domanda internazionale, soprattutto da parte della Cina, dove la soia viene utilizzata per tutta una serie di prodotti, dal mangime per animali all'olio da cucina. Secondo gli esperti circa il 30% della soia brasiliana viene coltivata con semi OGM, ma nel sud del paese, dove la soia é stata introdotta illegalmente già a partire degli anni '90, si tratta piuttosto del 90%. La Monsanto lamentava da anni che gli agricoltori brasiliani utilizzavano la tecnologia dell'azienda senza pagarla, e ha esercitato forti pressioni per la sua legalizzazione. Dopo la decisione, le azioni della Monsanto sono salite quasi immediatamente di 19 centesimi (raggiungendo i $38.42) alla borsa di New York. Bloomberg & Associated Press, via GM Watch, 18 ottobre 2004


domenica 24 ottobre 2004


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