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Galbani, porte aperte al pubblico

di Giovanni Scarpa
CORTEOLONA. Galbani svela i suoi segreti al pubblico. Da ieri, sono iniziate le visite guidate al cuore pulsante dello stabilimento di Corteolona da dove nascono i prodotti più conosciuti, mozzarella in testa. L'iniziativa si inquadra nella manifestazione «Apertamente: l'industria alimentare apre le porte al pubblico», organizzata da Federalimentare su tutto il territorio nazionale. Un'operazione-trasparenza voluta per avvicinare il consumatore ai prodotti e rafforzarne la fiducia. Un invito a nozze per la multinazionale (presente in provincia con gli stabilimenti di Corteolona e Certosa), che sulla fiducia - come da anni martella il celeberrimo spot pubblicitario - ha basato il suo successo nel mondo. Ma la società, se possibile, ha fatto ancora di più. Permetterà infatti ai visitatori un giro al centro ricerche, un vero e proprio laboratorio all'avanguardia nel settore alimentare. Qui si studiano e si mettono a punto i nuovi prodotti destinati a conquistare il mercato. In pratica, il punto nevralgico di tutta la produzione. Che è suddiviso in due: il centro pilota, dedicato allo sviluppo di nuovi prodotti lattiero-caseari e alla messa a punto di processi industriali innovativi, e il laboratorio di ricerca e sviluppo. A sua volta suddiviso in altri tre settori: microbiologica, chimica e analisi sensoriale. Nella prima si effettuano le determinazioni dei microrganismi che possono essere presenti nel latte e nei prodotti, comprese le specie contaminanti e patogene. La sezione, inoltre, è specializzata nello studio dei fermenti lattici. La seconda, analizza la composizione di materie prime in ingresso, di prodotti intermedi semilavorati e finiti. Ma il vero fiore all'occhiello è la sezione di analisi sensoriale. Qui operano assaggiatori addestrati e selezionati dalla stessa Galbani per l'analisi delle caratteristiche organolettiche effettuata sui nuovi prodotti fabbricati negli impianti pilota. Una sorta di sommelier del formaggio, altamente specializzati nella periodica verifica dei prodotti già sul mercato oppure di quelli nuovi pronti al lancio. Inutile sottolineare la delicatezza del ruolo, dal momento che anche dalle papille gustative di questi signori dipende buona parte del successo del marchio Galbani. Il centro pilota, invece, è l'unità operativa sperimentale che traduce e applica su scala industriale i progetti della ricerca e dello sviluppo. Qui ci sono i macchinari che simulano impianti innovativi che consentono di effettuare esplorazioni su tecnologie non ancora disponibili a livello industriale. Quest'area può riprodurre tutta la gamma di formaggi, compresa la salatura e la stagionatura. Il visitatore, forse, potrebbe restare un po' deluso: ti aspetti uno stabilimento dove si fa formaggio, ti ritrovi in una specie di base spaziale. Ma la delusione, se c'è, dura poco. Alla fine la degustazione di tutti i prodotti si offre anche alle papille gustative di chi normalmente non ne fa uso per professione. Non prima, però, che vengano spiegati anche come nasce la qualità Galbani, dai controlli sul materiale alle certificazioni.


mercoledì 13 novembre 2002


News

FPP2 GRATIS, ANNUNCIO DI BIDEN, COSA ASPETTA DRAGHI?
Il presidente USA Biden, raccogliendo la richiesta che da tempo avanza Bernie Sanders, ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno mascherine ffp2 gratis ai cittadini. >>



Pesticidi in Unione europea.
La European Food Safety Authority (EFSA) ha pubblicato un report sugli ortaggi e frutta più contaminati da pesticidi... studio pubblicato nel mese di febbraio 2021 che discute i dati del 2019. In tutta Europa, nell’anno 2019, sono stati analizzati 96.302 campioni e la frequenza media si attesta su 19 analisi per 100mila abitanti. I paesi più virtuosi sono la Lituania (125 analisi su 100mila abitanti), la Bulgaria (104 analisi) e il Lussemburgo (81 analisi). I meno virtuosi sono la Gran Bretagna (1,5 analisi), la Spagna (5 analisi) e la Polonia (7 analisi). L’Italia e la Francia si attestano sulla media europea di 19 analisi per 100mila abitanti, la Germania appena un po’ in più con 25 analisi. >>



Sesto Rapporto IPCC - Working Group I su nuove conoscenze e cambiamenti climatici.
In occasione della presentazione del rapporto del Working Group I dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) che delinea le nuove conoscenze scientifiche in merito ai cambiamenti climatici, ai loro effetti e agli scenari futuri, di seguito sono proposti i dati del VI rapporto Ipcc riassunti e forniti dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) di Bologna. Sesto Rapporto IPCC – Working Group I Annalisa Cherchi, Susanna Corti, Sandro Fuzzi Lead Authors IPCC WG I Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima Consiglio Nazionale delle Ricerche Bologna INTRODUZIONE SU IPCC Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), creato dalle Agenzie delle Nazioni Unite UNEP (UN Environmental Program e WMO (World Meteorological Organisation) nel 1988, ha il compito di redigere a scadenza regolare rapporti di valutazione sulle conoscenze scientifiche relative al cambiamento climatico, ai suoi impatti, ai rischi connessi, e alle opzioni per la mitigazione e l’adattamento. È attualmente in corso di finalizzazione il 6° Rapporto IPCC (AR6). Ogni Rapporto IPCC si compone di tre parti, ognuna redatta a cura di un apposito Working Group (WG). Working Group I: valuta le nuove conoscenze scientifiche emerse rispetto al rapporto precedente. Working Group II: valuta gli impatti del cambiamento climatico sull’ambiente e la società e le azioni di adattamento necessarie. Working Group III: valuta le azioni di mitigazione del cambiamento climatico. Ogni WG redige un rapporto mediamente dell’ordine di 2-3000 pagine, accompagnato da un Riassunto tecnico che mette in evidenza i punti salienti del rapporto e un breve Summary for Policy Makers ad uso dei responsabili politici dei paesi associati all’ONU, nei quali sono condensate per punti essenziali tutte le informazioni analizzate nel dettaglio nei singoli rapporti. Ogni WG si compone mediamente di 200-250 scienziati (Lead Authors) scelti su proposta dei singoli governi dal Bureau IPCC. La partecipazione dei singoli scienziati è volontaria e non retribuita. È bene ricordare che i risultati dei Rapporti IPCC sono basati esclusivamente sull’esame critico di diverse migliaia di lavori scientifici pubblicati (14.000 solo per quanto riguarda il WG I). I Rapporti IPCC, la cui stesura impegna gli scienziati per circa tre anni, sono soggetti prima della stesura finale a due fasi di revisione da parte di diverse centinaia di altri scienziati esperti del settore e da parte di esperti dei singoli governi. Il giorno 9 agosto 2021 verrà presentato ufficialmente il Rapporto del Working Group I dedicato allo stato dell’arte delle basi scientifiche del cambiamento climatico e degli avanzamenti rispetto all’ultimo rapporto AR5. Gli altri due Rapporti di cui si compone AR6 sono tuttora in corso di elaborazione e verranno presentati nei primi mesi del 2022. Per quanto riguarda il Working Group I, sui 234 Lead Authors provenienti da 66 Paesi, tre sono gli scienziati appartenenti a un’istituzione di ricerca italiana, tutti ricercatori dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche. >>