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Ogm in Europa: il ritorno dei semi viventi

La commissione Ue (e Prodi) sponsorizzano un mais della Syngenta.
L'ultima parola ai ministri dell'agricoltura
LUCA FAZIO - MILANO

Chi non muore si rivede. Ieri è suonata la sveglia per chi pensava di aver sotterrato gli organismi geneticamente modificati (ogm).
A ritornare alla carica è stata ancora una volta la Commissione europea che ha dato parere favorevole all'importazione del mais transgenico BT11 brevettato dalla multinazionale Syngenta.
E' un tipo di mais utilizzato per il pop-corn e per le merendine che era già stato bocciato dal consiglio dei ministri europei dell'agricoltura. Il Consiglio agricolo (cioè i ministri) adesso avrà tre mesi di tempo per decidere se rispedire al mittente la richiesta oppure se accettare quello che sarebbe solo il primo di una lunga lista di ogm che premono per inquinare il mercato (il 18 febbraio ci proverà Monsanto con il mais GM Nk603).
"Valuteremo il dossier senza pregiudizi - ha commentato il ministro nero/verde dell'agricoltura Gianni Alemanno - ma anche con un atteggiamento di grande cautela".
Il colpo di mano della Commissione europea non è piaciuto a Roberto Della Seta, presidente di Legambiente.
"Quello che ci auguriamo - spiega - è che il Consiglio Ue riconosca lo stato ancora insoddisfacente degli studi e riconsideri l'apertura delle frontiere al BT11".
Il coordinatore dei Verdi Angelo Bonelli parla di scelta gravissima e si rivolge a Romano Prodi, "non vorremmo che le polemiche italiane lo abbiano distratto dall'attenzione alla sicurezza alimentare degli italiani e degli europei". Per tutta risposta, Prodi ha replicato con uno spot poco rassicurante e poco popolare: "La nostra legislazione garantisce che gli ogm autorizzati dall'Ue sono adatti al consumo umano e possono essere disseminati nell'ambiente". Guido Pollice, presidente dell'associazione Verdi Ambiente & Società (Vas), sostiene che con questo atteggiamento la Commissione dimostra di non voler tutelare l'economia agricola dell'unione per favorire le multinazionali.
Parlano con una voce sola anche le due principali associazioni degli agricoltori italiani: per la Coldiretti è una decisione "intempestiva e rischiosa", mentre per la Cia è opportuna "una maggiore cautela".

Nel suo piccolo, ieri ci si è messa anche la IV sezione del Consiglio superiore della sanità italiana che ha dichiarato "sicuri" 4 mais ogm che erano stati sospesi dal commercio nell'agosto 2000.
Si tratta solo del parere del professor Giorgio Poli, il presidente della IV sezione, che però rivela quale tipo di pressione stia esercitando una parte del governo Berlusconi.
Ma chi è Poli? Il suo curriculum vitae è impresso nella memoria di Ivan Verga, vicepresidente di Vas: "Si distingue nel 1999 per essere uno dei due esperti che animano il forum sulle biotecnologie proposto dal sito della multinazionale Novartis, ed è preside della facoltà di veterinaria della Statale di Milano che è in procinto di trasferirsi a Lodi nell'ambito del nascente Parco Tecnologico Padano, il quale è gestito da una fondazione di cui Poli è membro del comitato scientifico...".
Insomma, l'arbitro non è proprio super partes.
giovedì 29 gennaio 2004


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