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BRESCIA, LA CENTRALE DEL LATTE SI DA' AL MINESTRONE

Una delle poche centrali del latte ancora controllate da un comune (in questo caso quello di Brescia) e la differenza con quelle svendute, negli anni, dagli altri comuni si vede. Bastasse solo il fatto che la centrale raccoglie e lavora per lo più latte prodotto nel bresciano e quindi incentiva la permanenza di un sistema agricolo in territorio comunale e provinciale. La Centrale di Brescia da tempo è esempio di ricerca e sviluppo nel settore alimentare applicando il criterio della massima qualità e naturalezza del prodotto finito. Una dimostrazione di buona gestione, od almeno diversa e utile alle necessità della cittadinanza, che non si fonda sul latte importato da un migliaio di chilometri di distanza o sulla magica rigenerazione del latte in polvere (modello tanzi/Parmalat). Tante Centrali comunali sono invece state svendute ai privati (Verona, Vicenza...) perchè considerate un costo, senza capire che così si distruggeva una grande risorsa collettiva, si privava il territorio della necessaria permanenza e sviluppo dei sistemi agricoli e la cittadinanza veniva impoverita nel valore nutritivo della sua alimentazione. Fare altrimenti era possibile e lo è ancora. a cura di AltrAgricoltura Nord Est
BRESCIA, LA CENTRALE DEL LATTE SI DA' AL MINESTRONE Niente conservanti, olio extra vergine. È «Tradizione pronta», zuppa e minestrone fresco pronto all'uso, basta riscaldare. Zuppe e minestroni freschi, cucinati secondo la «ricetta della nonna», pronti per l’uso. È la novità firmata Centrale del Latte, che ieri ha presentato la linea di prodotti «Tradizione pronta». Due, per ora, le varianti, Minestrone e Zuppa isolana, resa più sostanziosa da vari legumi. Segni particolari: solo verdure fresche da coltivazioni senza Ogm, lavorate con i crismi dell’ecosostenibilità. Ma soprattutto - hanno spiegato da via Lamarmora - nessun ingrediente surgelato, liofilizzato o precotto. I legumi, infatti, dopo l’ammollo di una notte come comanda la tradizione, vengono fatti cuocere per più di un’ora a temperatura costante. Senza dimenticare il soffritto con olio extravergine, aglio e cipolla, poi tolti. Risultato: le minestre, confezionate a caldo in ciotole, in 12 ore sono nei punti vendita. «E l’assenza di conservanti è garantita - dice il direttore commerciale Andrea Bartolozzi - anche se ciò implica un consumo entro una decina di giorni». La novità, del resto, è tutta qui: «Sul mercato non c’è nulla di simile: i surgelati necessitano di lunghe cotture - continua Bertolazzi - i liofilizzati o i vasetti da tenere in frigo sono soggetti a ricotture o pastorizzazioni che ne allungano la vita a discapito di sapore e proprietà nutritive». I minestroni della Centrale, invece, cui presto se passeranno «l’esame» dei consumatori si aggiugnerà la Zuppa Toscana, vanno solo scaldati un paio di minuti nel forno a micro-onde o sui fornelli. «La confezione da 400 grammi, poi, è una monodose ideale, al contrario dei 600 grammi delle zuppe in commercio; abbondanti per una persona, pochi per due». Non solo. «Tradizione Pronta», per la gioia dei vegetariani, non usa grassi animali. Una nuova sfida, insomma, «pur in una stagione di sofferenza dei consumi. Ma la Centrale non è mai stata ferma né intende starci» anticipa il direttore Franco Dusina, che riconferma la sede in via Lamarmora. «In otto anni, infatti, abbiamo lanciato oltre 100 prodotti, culminati a settembre nell’anteprima mondiale del latte a lunga conservazione nella bottiglia pet. L’anno che verrà? Peggio del 2004. Ma non rinunceremo alle sorprese».


sabato 22 gennaio 2005


News

FPP2 GRATIS, ANNUNCIO DI BIDEN, COSA ASPETTA DRAGHI?
Il presidente USA Biden, raccogliendo la richiesta che da tempo avanza Bernie Sanders, ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno mascherine ffp2 gratis ai cittadini. >>



Pesticidi in Unione europea.
La European Food Safety Authority (EFSA) ha pubblicato un report sugli ortaggi e frutta più contaminati da pesticidi... studio pubblicato nel mese di febbraio 2021 che discute i dati del 2019. In tutta Europa, nell’anno 2019, sono stati analizzati 96.302 campioni e la frequenza media si attesta su 19 analisi per 100mila abitanti. I paesi più virtuosi sono la Lituania (125 analisi su 100mila abitanti), la Bulgaria (104 analisi) e il Lussemburgo (81 analisi). I meno virtuosi sono la Gran Bretagna (1,5 analisi), la Spagna (5 analisi) e la Polonia (7 analisi). L’Italia e la Francia si attestano sulla media europea di 19 analisi per 100mila abitanti, la Germania appena un po’ in più con 25 analisi. >>



Sesto Rapporto IPCC - Working Group I su nuove conoscenze e cambiamenti climatici.
In occasione della presentazione del rapporto del Working Group I dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) che delinea le nuove conoscenze scientifiche in merito ai cambiamenti climatici, ai loro effetti e agli scenari futuri, di seguito sono proposti i dati del VI rapporto Ipcc riassunti e forniti dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) di Bologna. Sesto Rapporto IPCC – Working Group I Annalisa Cherchi, Susanna Corti, Sandro Fuzzi Lead Authors IPCC WG I Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima Consiglio Nazionale delle Ricerche Bologna INTRODUZIONE SU IPCC Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), creato dalle Agenzie delle Nazioni Unite UNEP (UN Environmental Program e WMO (World Meteorological Organisation) nel 1988, ha il compito di redigere a scadenza regolare rapporti di valutazione sulle conoscenze scientifiche relative al cambiamento climatico, ai suoi impatti, ai rischi connessi, e alle opzioni per la mitigazione e l’adattamento. È attualmente in corso di finalizzazione il 6° Rapporto IPCC (AR6). Ogni Rapporto IPCC si compone di tre parti, ognuna redatta a cura di un apposito Working Group (WG). Working Group I: valuta le nuove conoscenze scientifiche emerse rispetto al rapporto precedente. Working Group II: valuta gli impatti del cambiamento climatico sull’ambiente e la società e le azioni di adattamento necessarie. Working Group III: valuta le azioni di mitigazione del cambiamento climatico. Ogni WG redige un rapporto mediamente dell’ordine di 2-3000 pagine, accompagnato da un Riassunto tecnico che mette in evidenza i punti salienti del rapporto e un breve Summary for Policy Makers ad uso dei responsabili politici dei paesi associati all’ONU, nei quali sono condensate per punti essenziali tutte le informazioni analizzate nel dettaglio nei singoli rapporti. Ogni WG si compone mediamente di 200-250 scienziati (Lead Authors) scelti su proposta dei singoli governi dal Bureau IPCC. La partecipazione dei singoli scienziati è volontaria e non retribuita. È bene ricordare che i risultati dei Rapporti IPCC sono basati esclusivamente sull’esame critico di diverse migliaia di lavori scientifici pubblicati (14.000 solo per quanto riguarda il WG I). I Rapporti IPCC, la cui stesura impegna gli scienziati per circa tre anni, sono soggetti prima della stesura finale a due fasi di revisione da parte di diverse centinaia di altri scienziati esperti del settore e da parte di esperti dei singoli governi. Il giorno 9 agosto 2021 verrà presentato ufficialmente il Rapporto del Working Group I dedicato allo stato dell’arte delle basi scientifiche del cambiamento climatico e degli avanzamenti rispetto all’ultimo rapporto AR5. Gli altri due Rapporti di cui si compone AR6 sono tuttora in corso di elaborazione e verranno presentati nei primi mesi del 2022. Per quanto riguarda il Working Group I, sui 234 Lead Authors provenienti da 66 Paesi, tre sono gli scienziati appartenenti a un’istituzione di ricerca italiana, tutti ricercatori dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche. >>