Dai nuovi 'untori' una comunicazione per l'uomo
DI GUGLIELMO PEPE Il comunicato dell’Organizzazione mondiale della sanità non è stato rassicurante: «L’influenza dei polli potrebbe rivelarsi più pericolosa della Sars»; «Se il virus si congiungerà con quello dell’influenza provocherà danni estesi».
Le difese poste in essere dalle autorità sanitarie (sia nazionali che internazionali) ci tranquillizzano perché, almeno nei paesi occidentali, il sistemasalute, anche se viene colto di sorpresa, dopo un primo momento di choc è in grado di attivare una funzionante rete di protezione. Restano fuori da questo "scudo" i paesi più e meno poveri, dove la promiscuità tra animali e uomini è fonte di pericolo, e dove la buona sanità è garantita soltanto a piccole quote di popolazione. Ma il successivo passo dovrebbe spingerci oltre, per correggere i pericoli generati dalla società moderna.
Qualcuno sostiene che si tratta di un’utopia e che dovremmo abituarci a convivere con sempre nuove pandemie, delle quali gli "untori", gli animali, sono inconsapevoli responsabili e vittime.
giovedì 29 gennaio 2004
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