Veterinari dell'Ausl a caccia di ogm.
Farina e semi di soia contenenti al loro interno il 30 per cento di
organismi geneticamente modificati del tipo ammesso dalla legge italiana,
farina di pesce in due casi positiva all'esame della salmonella. Non è
certamente mancato il lavoro ai veterinari dell'Ausl impegnati nei controlli
sulle merci di interesse zootecniche in transito nel porto di Ravenna.
Lo
scorso anno sono state quasi 4 milioni le tonnellate di materie prime
destinate all'alimentazione degli animali sbarcate al porto. In prevalenza
si è trattato di farina di soia (1.672.043 tonnellate) e semi di soia, non
destinati alla semina ma alla estrazione di olio (654.303 tonnellate). L'80
per cento di questa merce importata in Italia transita dallo scalo
ravennate, leader quindi nel settore. L'equipe veterinaria dell'Ausl guidata
da Enea Savorelli, ha svolto analisi quasi quotidianamente. Per quanto
riguarda la soia e il mais il controllo è stato mirato alla rilevazione
della presenza di organismi geneticamente modificati, di residui di prodotti
usati in agricoltura, di metalli pesanti e micotissine. L'Ausl ricorda che
la normativa italiana vieta l'utilizzo di sementi di soia e mais
geneticamente modificate, salvo che per colture sperimentali. Per quanto
riguarda l'alimentazione umana e animale solo quattro ceppi di mais ogm sono
vietati, mentre tutti gli altri ceppi 'ogm' sia di soia che di mais sono
permessi. Per quanto riguarda la farina di soia sono stati analizzati lotti
provenienti da Argentina, Brasile e Stati Uniti. Su 150 lotti argentini
giunti a Ravenna ne sono stati analizzati 96: sono risultati tutti positivi
con un contenuto di ogm superiore al 30 per cento. Su 53 lotti importati dal
Brasile, ne sono stati verificati 42 e di questi 34 sono risultati positivi
con una presenza di ogm tra lo 0,01 e il 35 per cento. Infine nei due lotti
provenienti dagli Usa il contenuto di ogm è stato compreso tra il 2 e il 4
per cento. I controlli sui semi di soia destinati alla disoleazione hanno
dato i seguenti risultati: su 12 lotti di origine argentina uno solo era
veramente 'ogm free' mentre gli altri 11 avevano un contenuto di ogm
superiore al 30 per cento. Dei 15 lotti brasiliani tutti sono risultati
positivi con un contenuto di ogm tra lo 0,01 e il 30 per cento. Dagli Stati
Uniti sono giunti 9 lotti con concentrazionesuperiore al 30 per cento. Le 30
ricerche di laboratorio effettuate sulla soia non hanno rilevato la presenza
di diserbanti, antiparassitarui o metalli pesanti inquinanti. Per quanto
riguarda la farina di pesce ogni lotto è stato analizzato. Due lotti sono
risultati_ positivi alla salmonella per un ammontare di 6 mila tonnellate.
La farina è stata bonificata presso i due impianti di sterilizzazione
presenti in area portuale ed è poi ripartita. Nessun lotto è risultato
contaminato da farina di carne.
martedì 18 marzo 2003
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