COLOMBIA - Vittoria del sindacato contro la Coca Cola.
Un altro piccolo successo della campagna internazionale contro la Coca Cola:
La multinazionale di Atlanta con la complicità del ministero della
Prevedenza sociale colombiano aveva chiesto e ottenuto l'annullamento dello
statuto del Sinaltrainal, il sindacato colombiano dei lavoratori
dell'industria agroalimentare, che ha lanciato la campagna di boicottaggio
contro Coca Cola affinché cessi il clima di violenza nelle fabbriche di
imbottigliamento. Dopo numerose pressioni, anche internazionali, la
magistratura ha riconosciuto il diritto ad associarsi del sindacato e il suo
statuto.
Ancora una vittoria per il Sinaltrainal
Coca Cola con la complicità del Ministero della Prevedenza Sociale aveva
chiesto e ottenuto l'annullamento dello statuto del Sindacato. Dopo Numerose
pressioni, anche internazionali, e un ricorso alla magistratura, il
sodalizio della COCA COLA viene a cadere.
Ecco il comunicato del Sinaltrainal
FALLISCE L'ALLEANZA TRA LA 'COCA COLA' E IL MINISTERO DELLA PREVIDENZA
SOCIALE REALIZZATA PER REVOCARE LO STATUTO DEL SINALTRAINAL.
L'8 Luglio del 2004 la Coca Cola aveva presentato una richiesta di revoca
dello statuto del SINALTRAINAL.
Il Ministero della Previdenza Sociale (Ministero del Lavoro n.d.r.)
colombiano, mediante la risoluzione n° 2994 del 10 Agosto dell'anno
corrente, aveva approvato la disposizione negando al sindacato anche il
diritto di Appello.Il 2 Novenbre del 2004 la decisione veniva ratificata.
Davanti ad un simile abuso orchestrato in combutta tra il Ministero della
Previdenza Sociale e la Coca Cola, come parte di una persecuzione politica
contro il Sinaltrainal, sono state realizzate molte mobilitazioni di
protesta; tra queste l'occupazione di tre chiese di Bogotà il giorno 11
Ottobre di quest'anno, per esigere il rispetto della vita e dei diritti di
associazione.
Il 5 Novembre abbiamo richiesto al Consiglio Superiore della Magistratura di
tutelare i diritti al debito processo, al diritto di associazione sindacale,
all'uguaglianza, alla libertà di coscienza e alla garanzia della protezione
dello statuto sindacale.
Il 22 Novembre scorso, i Magistrati PAULINA CANOSA SUAREZ e JOSE FERNANDO
CASTRO GARCIA hanno dichiarato di accogliere l'azione di tutela formulata
dal Sinaltrainal riconoscendo il diritto di associazione, lo statuto del
sindacato e il dovuto processo. Inoltre i giudici hanno disposto che il
Ministero della Previdenza Sociale, all'interno dello specifico limite di
sua competenza, emetta una nuova disposizione per accogliere la petizione
del Sindacato nel termine massimo di 48 ore successive, intimando inoltre al
Ministero di non ripetere le stesse azioni: di non assumere altre decisioni
che limitino l'esistenza del sindacato o che tentino di abolire lo statuto
dei lavoratori.
Questi fatti evidenziano con chiarezza l'esistenza di un'alleanza tra il
Ministero della Previdenza Sociale e la Coca Cola contro il Sinaltrainal ed
i lavoratori. Chiediamo ancora una volta che venga messo fine a questo abuso
delle autorità del lavoro e del Governo colombiano. In questo senso daremo
vita a nuove azioni di protesta contro questa ennesima arbitrarietà.
Ringraziamo tutte le organizzazioni e le persone che in Colombia e nel Mondo
hanno assicurato la propria solidarietà alla nostra giusta lotta e che hanno
reso possibile questo importante trionfo; con questa sentenza si è
dimostrato che nonostante la prepotenza della Coca Cola e del Governo, non è
facile annientarci dato che la solidarietà ci rende forti.
Esprimiamo tutto il nostro riconoscimento e il senso di fraternità a chi ha
contribuito a questo piccolo ma significativo passo in avanti; ciò ci motiva
a continuare a resistere.
Bogotà 24 novembre
Vostro
LUIS JAVIER CORREA SAUREZ
Presidente SINALTRAINAL
Il boicottaggio prosegue. Sulle pagine web http://www.nococacola.info tutte
le notizie e i materiali
Adesso via la coca cola dalle scuole !
La Coca Cola dice "ahi"
Keith Reinhard è il presidente del colosso pubblictario Ddb. In un articolo
per Il Sole 24 ore, qualche giorno fa, Keith ha spiegato come la flessione
delle vendite registrate negli ultimi tre mesi da multinazionali come Coca
cola, Mc Donald's e Marlboro, si deve anche dalle campagne promosse dalle
reti del consumo critico. Il giornale di Confindustria racconta anche del
clamore suscitato dall'iniziativa del Municipio Roma XI, che il 21 ottobre
ha bandito la vendita dei prodotti della multinazionale di Atlanta negli
uffici e nelle scuole situate nel suo territorio [ne parliamo ampiamente,
con un reportage da quel Municipio romano, sul numero di Carta in edicola].
Non c'è dubbio, l'iniziativa è un successo, rafforzato dalla conferenza
stampa di lunedì 8 novembre, in cui comparivano un rappresentante della Coca
Cola e uno del sindacato colombiano Sinaltrainal. In pochi giorni, ordini
del giorno simili sono stati presentati, e in molti casi approvati, nei
Municipi di Roma IV, V, VI, VII, al Comune e alla Provincia di Roma, alla
Regione Molise, al Comune di San Giuliano Terme. Messaggi di solidarietà
sono stati inviati da Alex Zanotelli, Cobas, Fim Cisl. Alcuni parlamentari,
tra gli altri, Francesco Martone, Giovanni Russo Spena e Pietro Folena hanno
promosso una conferenza stampa in senato insieme a Edgar Paez del
Sinaltrainal, che denuncia la multinazionale per "aver fatto ricorso in
Colombia, sia pure indirettamente e attraverso le aziende imbottigliatrici,
a squadroni della morte paramilitari per intimorire, sequestrare o uccidere
esponenti del movimento sindacale". Il Sinaltrainal parla di "genocidio
sindacale": nell'ultimo anno sono stati assassinati 49 sindacalisti, e
centinaia di altri sono stati arrestati [il video della conferenza è
scaricabile su www.carta.org].
Mentre anche i giornali di destra accusano diverse amministrazioni locali di
essere "no global", la Rete del Nuovo Municipio, che si riunisce oggi a
Bologna per la sua assemblea nazionale, deciderà di allargare la campagna e
di proporre a tutti gli enti locali e amministatori della Rete di seguire
l'esempio del Municipio XI.
In questi giorni, decine di associazioni, comuni, botteghe del commercio
equo promuovono incontri sulla campagna, invitando Edgar Paez e i
rappresentanti di Reboc [Rete di boicottaggio della Coca Cola], che
ricordano, tra l'altro, come i prodotti distribuiti in Italia dalla
multinazionale delle bollicine sono anche quelli del marchio Fanta, Sprite e
Ice Lemon. Questa mattina, tra le colazioni eque e solidali promosse da
numerose botteghe di Roma [l'elenco lo trovate nell'Agenda del sito di
Carta], c'è anche quella di "Tutti giù per Terra" [via Carlo Caneva 9], alla
quale partecipa, insieme a Edgar Paez, Ivano Caradonna [Ds], presidente del
Municipio V [uno dei più grandi della capitale, 200.000 abitanti], che ha
fatto approvare un ordine del giorno di condanna del comportamento della
Coca cola. Un'occasione, dicono alla bottega, per scoprire bevande
alternative alla Coca cola come, ad esempio, il Guaranito, prodotto da
un'organizzazione di indigeni brasiliani, o la Beuk Cola, prodotta dalla
cooperativa Coopecanera con ingredienti provenienti da Costa Rica.
L'obiettivo dei boicottaggi non è solo provocare una pubblicità negativa ad
alcune aziende o di favorire la diffusione di prodotti del mercato equo, ma
anche di suscitare tra i cittadini il bisogno di un atteggiamento "etico" in
quanto consumatori, e iniziative come quella del Muncipio XI cominciano a
preoccupare anche i guru pubblicitari.
martedì 30 novembre 2004
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