La salute pubblica è stata messa in pericolo?
L'italia è carente del 50% dei suoi consumi di latte eppure non si riesce ad eliminare il regime iniquo delle "Quote Latte" che penalizza, nel paese, produttori e consumatori.
Ad un intero comparto chiave dell'agricoltura italiana (dal suo stato di salute dipendono la produzione di cereali e vegetali proteici, i formaggi DOP, la filiera della carne, la mangimistica, ecc. ecc.) è impedita, sostanzialmente, la possibilità di produrre BENE quanto abbisogna al soddisfacimento dei consumi interni del paese. Il comparto lattiero caseario è da tempo percorso da una crisi irreversibile e la cittadinanza incorre addirittura in veri e propri rischi sanitari. Una triste riprova di quanto accennato è il caso del sequestro di latte confezionato e commercializzato dalla ditta Bonizzi di Soncino. Si tratta di latte importato! Di scarsissima qualità, evidentemente non in regola con i nostri standard sanitari. Tocchiamo con mano il fatto che più si allunga il ciclo di produzione più è carente il controllo qualitativo e sanitario sui prodotti. Non si tratta di un caso isolato, di semplice frode o incapacità imprenditoriale, questo caso è uno specchio del sistema industrialista di produzione del cibo che fa chiudere le stalle del nostro vicino di casa, del cui latte, precisamente identificato e controllato dalla nostra ASL, sappiamo vita-morte-e miracoli, e fa comperare latte, anonimo, carente di controlli, proveniente da migliaia di chilometri di distanza.
Il diritto alla sicurezza alimentare per i cittadini, il diritto al reddito per i produttori, il diritto per ogni popolo alla propria sovranità alimentare non possono essere oggetto di mercato.
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
L'Asl deve stabilire se la salute pubblica è stata messa in pericolo
Batteri nel latte, chiusa azienda del cremonese
I Nas hanno sequestrato seicentomila confezioni, denunciate per forde quattro persone
CREMONA - Seicentomila confezioni di latte sono state sequestrate dai Nas di Cremona nella ditta Bonizzi di Soncino per eccesso di carica batterica. Lo stabilimento è stato posto sotto sequestro e quattro persone sono state denunciate per frode in commercio, produzione e vendita di prodotti alimentari adulterati e per falso in registrazioni. L'azienda soncinese, attiva da oltre 30 anni, acquistava latte prevalentemente all'estero e lo commercializzava in Italia sia con il marchio Bonizzi che con altri marchi. Ora l'Asl dovrà stabilire se è stata messa in pericolo la salute pubblica.
Le indagini sono durate 11 mesi ha spiegato il procuratore della Repubblica, Benito Melchionna. È stato scoperto anche un registro parallelo, diverso da quello ufficiale. Su 26 campioni di prodotto analizzato per verificarne la carica batterica, 21 sono risultati in eccesso. Sono stati trovati e sequestrati pure i registri di autocontrollo del latte che ogni ditta è tenuta a compilare, registrando entrate ed uscite.
Alcuni ex dipendenti, interrogati dai Nas dei carabinieri, hanno ammesso che all'interno dello stabilimento avvenivano delle irregolarità: aggiunta al latte di sostanze non consentite e riciclo del latte scaduto, reso allo stabilimento.
giovedì 2 dicembre 2004
|