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Gruppi d'acquisto per accorciare la lunga catena del consumo

ALTRAGRICOLTURA Ciclo-corto: gruppi d'acquisto per accorciare la lunga catena del consumo A.M.) Per osteggiare il caro-vita e valorizzare la qualità dei prodotti che arrivano sulle nostre tavole, per sostenere i sistemi produttivi nel rispetto dell'am
E' su principi etici e sociali che si basa la sperimentazione dell'associazione AltrAgricoltura Nord Est che ieri a Palazzo Moroni ha presentato i GAS, i gruppi di acquisto solidale, attivati di recente anche a Padova nei quartieri Palestro, Montà e Chiesanuova. Il sistema per fare la spesa, in compagnia ma dalla propria abitazione, è semplice: ogni settimana i gruppi d'acquisto possono scegliere i prodotti da una lunga lista, la merce viene comperata direttamente dai produttori locali senza ulteriori intermediari e successivamente distribuita da AltrAgricoltura ai GAS, con una dettagliata certificazione sull'origine del prodotto, la tipologia di coltivazione o allevamento ed i trattamenti cui è stato sottoposto prima di arrivare in tavola. L'esperienza, già collaudata in altre città d'Italia, si può sintetizzare con l'espressione "Qui produco, qui trasformo, qui consumo", e nella filosofia - riassunta da Luciano Mioni dell'organizzazione per il consumo solidale - "Più si accorcia la catena del consumo, più è possibile controllare la produzione ed i prezzi degli alimenti all'origine". Nel paniere di Altragricoltura che comprende frutta, verdura stagionale, carne, latticini, riso ed olio d'oliva, solo prodotti DOP, biologici, OGM free e privi di residui chimici ed antibiotici. Secondo i promotori, a beneficiare di questo sistema sono innanzitutto i consumatori interessati a conoscere la qualità di ciò che mangiano, seguiti dalle aziende locali che producono agricoltura biologica e dalle produzioni "a ciclo corto" con metodi a conduzione diretta. Nella lista della spesa dell'associazione anche la dettagliata spiegazione dei prezzi che consente al consumatore di conoscere il costo reale del prodotto ed i vantaggi, in termini di qualità, dell'acquisto diretto. Ed è così che, ad esempio, un chilo di mele viene acquistato direttamente dal gruppo di spesa al prezzo di 1,08 euro, ed i consumatori sono messi al corrente che 0,80 centesimi ritorneranno direttamente al produttore.


venerdì 26 novembre 2004


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