McDONALD'S SOFFRE PER LA PAURA DI MUCCA PAZZA
La possibile diffusione negli Stati Uniti del morbo ha colpito ieri il gruppo McDonald's: alla Borsa di New York ha chiuso le contrattazioni a 29,95 dollari per azione, in ribasso dell'1,48 per cento.
Ad alimentare i timori del mercato, l'annuncio di n
Tuttavia, nell'incertezza, il mercato ha preferito anticipare l'esito (non necessariamente positivo) del test, vendendo azioni Mcdonald's e tutti i titoli legati al settore della vendita al dettaglio di hamburger e di quello relativo al processo di lavorazione del cibo.
Anche il rivale Wendy's ha ceduto oltre l'1%, come Outback Steakhouse. In flessione anche Tyson Foods e Brinker.
A sostenere le vendite sul titolo, anche i timori relativi alla salute dell'amministratore delegato del gruppo McDonald's, Charlie Bell, il manager ammalato di tumore che nell'aprile scorso ha preso le redini del gruppo McDonald's dal predecessore Jim Cantalupo, morto improvvisamente a seguito di un attacco cardiaco.
Gli investitori istituzionali, in ogni caso, sono fiduciosi del fatto che il piano industriale avviato dal management possa essere portato a termine anche nell'eventualità temuta dal mercato delle dimissioni di Bell.
La società ha recentemente provato a migliorare la qualità del servizio e oggi il 20% dei ristoranti McDonald's sono aperti 24 ore su 24, e il resto ha orari prolungati. Ingenti risorse sono state stanziate inoltre per abbellire e modernizzare i punti vendita negli Usa, per accelerare ulteriormente il servizio con maggiori ispezioni sulla qualità e l'igiene del prodotto.
Grazie a questa lista di miglioramenti, la divisione Usa, sede di poco più di un terzo dei ristoranti McDonald's, ha generato nel terzo trimestre il 55% dell'utile operativo di 600 milioni di dollari.
Una crescita talmente alta da indurre il direttore finanziario Matthew Paull ad avvisare che il ritmo non sarà sostenibile a lungo.
tratto da "Il sole 24 ore" - 19 novembre 2004
domenica 21 novembre 2004
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