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GLI OGM NON ELIMINERANNO LA FAME

Fame e malnutrizione non sono dovuti a bassi livelli di produzione, ma alla mancanza di accesso e maldistribuzione degli alimenti. Lo ribadisce Devinder Sharma, presidente del ‘Forum sulle Biotecnologie e la Sicurezza Alimentare'
I cibi geneticamente modificati non sono la risposta per eliminare la fame. Sharma, che presiederà la sessione sulla sicurezza di terra, acqua e alimenti al World Social Forum che si apre a Mumbai, India, il 16 gennaio, ha detto al Financial Express che "lo slogan degli alimenti GM come mezzo per eliminare la fame e la malnutrizione nel mondo è usato come cavallo di battaglia da USAID (l’agenzia per lo sviluppo del governo statunitense) soltanto per avvantaggiare le aziende multinazionali. Purtroppo, la cosa che si sta convenientemente trascurando è il fatto che la fame e la malnutrizione esistono soprattutto non a causa della mancanza di produzione ma a causa della mancanza di accesso e distribuzione degli alimenti. L’attuale paradossale situazione in cui esistono contemporaneamente eccedenze alimentari e milioni di persone che muoiono di fame dimostra chiaramente che esiste un serio problema con le politiche attuate. Sharma ha evidenziato che l'India è autosufficiente nella produzione di grano ma allo stesso tempo la fame e la malnutrizione affliggono il malfamato distretto di Kalahandi (con una popolazione di circa 20 milioni di persone) e più recentemente il Kashipur nello stato di Orissa (India centro-orientale). La cosa ironica è che il Kalahandi, in verità, è una regione fertile ed in passato è stata proprio essa a fornire alimenti ad altre regioni. Per esempio, nel 1943, ai tempi della carestia del Bengala, fu il Kalahandi a salvare questa regione. Sharma ribadisce che sarebbe ridicolo suggerire che i coltivatori del Kalahandi dovrebbero dedicarsi alla coltivazione di OGM per proteggersi dalla fame. Un fatto non conosciuto è che quella regione di Kalahandi è il più grande contributore di riso alle riserva di riso nazionali. Tra il 1996 ed il 2001,il Kalahandi ha fornito circa 50.000 tonnellate di eccedenza di riso che sono andate alle riserve centrali. La ragione per la quale la gente muore di fame non è perché ci non è abbastanza da mangiare ma perché non riesce a permettersi di comprare gli alimenti che essa stessa produce. Le biotecnologie non hanno in sé un meccanismo che assicuri che gli alimenti vadano ai più poveri dei poveri. Nella sola India, sono circa 12 milioni le persone che soffrono dalla mancanza della vitamina A, mentre nel mondo la cifra supera i 68 milioni. Le industrie dichiarano che possono fornire loro una risposta al problema. Ma cio’ è completamente falso. Sharma cita un esempio: grazie ad una collaborazione tra l’India e la Svizzera, 'la tecnologia del riso dorato ' è stata messa a disposizione del Consiglio Indiano di Ricerca Agricola (ICAR) e del dipartimento indiano di biotecnologia. Questo progetto è finanziato a suon di dollari, $ 2,6 milioni per un periodo di 7 anni, ed ha come obbiettivo quello di introdurre i geni della pro-vitamina A nelle varietà locali di riso. Secondo Sharma il progetto dell’ICAR è solo un tentativo disperato di ritrovare la dignità persa nel campo della ricerca agricola. L’ICAR sta soffrendo di una crisi di credibilità a causa del mancato cambiamento in positivo dopo la fase iniziale della rivoluzione verde e sta cercando di distogliere l’attenzione dai problemi più urgenti della società rurale. Migliaia di coltivatori si sono suicidati per la disperazione in parecchie parti del paese, a partire dal 1987, e l’ ICAR non ha mosso un dito. Ma quando si tratta di biotecnologie, l’ ICAR finalmente si desta dal suo torpore e si appresta ad assumere un ruolo guida ‘per il bene della gente’.

La maggior parte della gente che soffre gravemente di malnutrizione non ha mezzi per comprare questo 'riso dorato 'che verrebbe venduto quasi come prodotto di lusso. Infatti, "se questa gente povera non può permettersi di comprare il riso normale, come potranno comprare 'il riso dorato ‘? Questa è una domanda che viene trascurata per convenienza." Sharma infine conclude spiegando che il corpo umano ha bisogno di un livello sufficiente dei grassi di assorbire le sostanze nutrienti fortificate. I poveri e gli affamati sono proprio quelli a cui mancano i grassi di corpo e, pertanto, non potranno trarre alcun vantaggio da questo alimento dalle ‘miracolose ' proprietà nutritive.
Financial Times, 12 gennaio 2003
sabato 17 gennaio 2004


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