Ogm: nel decreto troppe le modifiche peggiorative.
11/11/2004 19:25 - Ma da domani nessun seme ogm potrà essere coltivato senza
regole.
“Finalmente si è messa la parola fine a questo gioco dell’oca”. Francesco
Ferrante, direttore generale di Legambiente saluta il decreto Alemanno sulla
coesistenza tra le colture transgeniche, tradizionali e biologiche approvato
questa sera in Consiglio dei Ministri.
“Anche se – tiene a precisare Ferrante - le modifiche apportate sono
talmente peggiorative che mettono a rischio l’efficacia a vantaggio,
naturalmente, della lobby del biotech. Basti pensare al depennamento delle
sanzioni penali per chi inquina. Chi si renderà colpevole di contaminazione,
infatti, sarà soggetto a una sanzione amministrativa che, ci sentiamo di
azzardare, difficilmente verrà pagata dall’agricoltore quanto piuttosto
dalla multinazionale produttrice delle sementi”.
Le regioni dovranno comunque legiferare entro il 31 dicembre 2005, termine
che - secondo Legambiente – non tiene conto delle elezioni. Qualora le
regioni riuscissero a dare forma a una normativa nel decreto si esplicita l’
invito a tenere conto delle raccomandazioni dell’Unione europea dello scorso
luglio 2003.
“Un punto questo – continua il direttore di Legambiente – che potrebbe
essere interpretato come un impedimento a dichiarare l’intero territorio
ogm-free. In più mentre nel testo precedente era previsto la stipula di
accordi tra le regioni che regolassero la contaminazione delle terre di
confine, ora questi accordi sono saltati. Insomma, c’è dell’amarezza: se
infatti da un lato è da applaudire l’approvazione di un decreto che, come si
usa dire, impedisce che venga chiuso il recinto quando i buoi son scappati,
dall’altro resta la speranza che in Parlamento ci sia quella maggioranza che
rispecchi gli agricoltori, i consumatori, i cittadini e le associazioni che
tanto si sono opposti a un testo approssimativo. Una maggioranza che riesca
a difendere la libertà di scelta, la biodiversità e le tradizioni agricole
del nostro Paese”.
tratto da Legambiente.com
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venerdì 12 novembre 2004
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