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Quote latte, serve una nuova legge.

Gli allevatori dell’Aprolaca sollecitano misure adeguate al mercato.
UDINE. Una nuova legge sulle quote latte, una lotta seria contro il latte venduto in nero (le stime parlano di 5 milioni i quintali in Italia) e l'attivazione dell'anagrafe bovina, più volte annunciata dal Governo e dal ministro Sirchia, ma ancora inattiva. Sono queste le richieste avanzate con forza oggi da Pierina Alessio, presidente dell'Aprolaca, l'associazione dei produttori lattiero caseari del Friuli Venezia Giulia che associa la maggior parte delle 2000 stalle attive in Fvg e che ha organizzato oggi nella sede dell'Associazione regionale degli allevatori a Codroipo (ha portato i saluto il presidente dell'Ara Graziano Zanello) un convegno intitolato "Quali opportunità per gli allevamenti da latte in Friuli Venezia Giulia". "Da troppi anni - ha aggiunto la Alessio - gli allevatori vivono in una situazione di incertezza che ha spinto alcuni ad operare in una logica di completa illegalità: ci sono aziende che commercializzano latte in nero, altre che producono pur avendo affittato le quote, altre ancora che producono 10 volte tanto quello previsto dalla quote in loro possesso. Questa situazione - ha detto ancora Pierina Alessio - è intollerabile per la maggior parte degli allevatori onesti, sia perché si introduce sul mercato latte in nero che deprime il prezzo di quello "onesto", sia perché si immette sulle tavole degli italiani latte non controllato igienicamente, con tutti i rischi che ciò comporta, sia perché si mettono in crisi le latterie, cooperative e non, che invece operano nel rispetto delle norme". Preoccupazioni condivise, seppur con alcuni distinguo, dai presidenti delle tre associazioni di categoria del mondo agricolo: Coldiretti, Confagricoltura e Cia. Piergiovanni Pistoni, presidente regionale di Confagricoltura, che ha criticato il latte microfiltrato, ha auspicato tempi brevi per l'approvazione di una nuova legge sulle quote latte, Dante Savorgnan, presidente della Cia, che ha evidenziato come lo Stato sia corresponsabile della caos delle quote latte, ha sollecitato l'attivazione immediata dell'anagrafe bovina mentre Claudio Filipuzzi, presidente regionale della Coldiretti, che ha sostenuto la necessità che l'industria lattiero casearia indichi con esattezza la provenienza della materia prima lavorata. tratto da "il messaggero veneto"


martedì 19 novembre 2002


News

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