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Influenza dei polli

Il nefasto risultato di discutibili pratiche di vaccinazione.La Cina è la probabile fonte dell'epidemia.
PECHINO – Potrebbe essere stata la Cina la fonte probabile dell'epidemia dell'influenza dei polli che si sta propagando rapidamente in Asia. Secondo quanto sostiene uno studio pubblicato sul settimanale britannico New Scientist la malattia sarebbe apparsa in Cina nel primo semestre dello scorso anno e sarebbe stata favorita da pratiche discutibili di vaccinazione da parte degli allevatori. Secondo gli esperti che non vengono nominati dalla rivista, ci sarebbero infatti somiglianze tra i ceppi virali cinesi con quelli studiati in Corea e in Vietnam; altri prelievi del microrganismo sono tutt'ora in corso in altri paesi colpiti ma tutti i focolai identificati sembrano avere avuto una sola origine. Secondo il giornale, una vaccinazione massiccia dei polli è sospettata di aver favorito la disseminazione del virus del tipo H5N1. Dopo l'abbattimento dei polli di Hong Kong che aveva l'obiettivo di bloccare un'epidemia di influenza aviaria da H5N1 nel 1987 (18 casi umani e 6 morti) i produttori cinesi avevano cominciato a vaccinare i volatili con un vaccino a base del virus H5N1 inattivato; e questo, secondo New Scientist potrebbe essere stato un errore in grado di favorire la diffusione virale anzichè fermarla.. Sono otto le vittime del virus H5n1 in Vietnam, paese sul quale più violentemente l'influenzaaviaria ha colpito anche le persone. In Cina, il paese più popoloso del mondo, tre focolai della malattia sono stati individuati nelle province del Guangxi, Hubei ed Hunan. Sirchia tranquillizza . «Oggi in Italia siamo assolutamente tranquilli. Non c'è ragione di temere». Lo ha detto il ministro della salute Girolamo Sirchia, a margine della riunione del comitato di emergenze sanitarie convocata al ministero. «Ma siamo pronti con una struttura efficiente, molto forte, collegata internazionalmente e con personale di altissimo profilo, a fronteggiare il rischio e ad individuare rapidamente interventi mirati». «L'Italia è tranquilla», ha ribadito il ministro della Salute. «Pericoli non ce ne sono perchè abbiamo il blocco delle importazioni da tutti i paesi del lontano Est». Il blocco, ha spiegato Sirchia, riguarda sia gli animali vivi, «che sono i più pericolosi», sia le carni, «che non sono pericolose, ma che comunque sono state bloccate». Nessun pericolo, ha proseguito il ministro, nemmeno per i viaggi internazionali nei paesi colpiti dall'influenza aviaria.


giovedì 29 gennaio 2004


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