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Ogm, ma chi pensa ai controlli?

Il decreto anticrisi taglia anche l'Ente Nazionale delle Sementi Elette di Milano. L'attività di controllo (funzioni, il personale e le strutture) affidata all'Istituto Nazionale per la Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione di Roma.
martedì 20 luglio 2010
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Io li dimetto. Una petizione per non tolleare l'intollerabile.

Sono passati pochi giorni dalle condanne in primo grado e in appello con cui il tribunale di Genova ha riconosciuto la colpevolezza degli alti funzionari e dell’allora capo della polizia, a vario titolo, per quei tragici avvenimenti. I condannati per i fatti della scuola Diaz, per il massacro, i pestaggi e la costruzione delle prove false contro le vittime, ricoprono a tutt’oggi incarichi delicatissimi nell’ambito della direzione effettiva degli apparati della polizia di stato e dei servizi segreti. Nonostante le condanne questi signori continuano ad esercitare le loro funzioni, e anzi, godono di protezioni trasversali della politica così evidenti, tanto da farli apparire come degli “intoccabili”, diversi da tutti davanti alla legge.
lunedì 19 luglio 2010
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Equivita: fermiamo i padroni del cibo.

L'Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) ha sempre cercato di promuovere i brevetti sulla materia vivente, che rappresenta il "bene comune" più prezioso del pianeta. Esso è spesso andato oltre i limiti imposti dalla legge (vedi modifica del Regolamento applicativo della "Convenzione Europea dei Brevetti" del 16.6.99). Il brevetto, che copre ogni Ogm, privatizza la pianta o l'animale e: permette all'azienda che ne è detentrice di riscuotere diritti ad ogni ciclo riproduttivo, permette il controllo della catena alimentare, rappresenta l'unica ragione per cui gli ogm - ormai rivelatisi privi di qualsivoglia caratteristica migliorativa per i consumatori - vengono spinti sul mercato.
venerdì 16 luglio 2010
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Una "sovversiva" che non muore: Mamma Jones.

Il più diffuso periodico della sinistra statunitense, vincitore di premi prestigiosi per la sua qualità giornalistica, si intitola Mother Jones. Un omaggio, che si perpetua, a uno dei più formidabili personaggi che la storia del movimento operaio americano abbia conosciuto. Mother Jones, soprannome dell’irlandese Mary Harris Jones, ebbe una vita lunghissima, consacrata, a partire dalla mezza età, alle lotte del proletariato e al sostegno dell’ideologia socialista. Non sorprende la presenza di una donna, negli Usa, alla testa delle classi subalterne e dei loro moti rivendicativi. Queste furono moltissime, da Elizabeth Gurley Flynn a Emma Goldman a Emma Florence Langdon, più tante altre meno note, fino ad arrivare ai giorni nostri. Colpisce, piuttosto, l’età non acerba in cui Mother Jones si diede all’attivismo e la coerenza con cui difese le proprie convinzioni fino agli ultimi giorni della propria esistenza, ormai ultranovantenne. In un contesto politico-sociale che definire “ostile” è un eufemismo.
domenica 11 luglio 2010
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ARUNDHATI ROY: PERSONE PREPARATE A RESISTERE.

Autrice di fama mondiale e attivista per la giustizia globale, Arundhati Roy discute delle guerre statunitensi, dell’occupazione in Kashmir e del tempo che ha trascorso con i ribelli maoisti in India. Arundhati Roy: “Forse non abbiamo bisogno di pace in questa società ingiusta; abbiamo bisogno di persone che siano preparate a resistere” ANJALI KAMAT: All’inizio del mese, quando Forbes ha pubblicato la lista annuale dei miliardari del mondo, la stampa indiana riportava con piacere che due dei suoi connazionali ce l’avevano fatta a rientrare nell’ambita lista dei dieci uomini più ricchi del mondo. Nel frattempo, migliaia di truppe paramilitari e agenti di polizia indiani stanno combattendo una guerra contro alcuni dei suoi abitanti più poveri che vivono sperduti nella cosiddetta cintura tribale del paese. I funzionari indiani affermano che più di un terzo del paese, perlopiù la zona forestale ricca di minerali, è in parte o del tutto sotto il controllo dei ribelli maoisti, noti anche come Naxaliti. Il primo ministro indiano ha definito i maoisti come “la più grave minaccia alla sicurezza interna del paese”. Secondo stime ufficiali, sono morte circa 6.000 persone negli ultimi sette anni di combattimenti, più della metà civili. La nuova offensiva paramilitare governativa contro i maoisti è stata soprannominata Operazione “Caccia Verde”.
sabato 10 luglio 2010
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Quei nove centesimi nelle tasche dei contadini. Appello di Petrini: nuovo patto tra contadini e consumatori.

“Che cosa si può comprare oggi con 9 centesimi di euro? Non bastano per un sms, forse sono sufficienti per pochi chiodi. Non mi viene in mente molto altro, se non che è il prezzo all'ingrosso di un chilo di carote. Ma è soltanto uno dei tanti esempi possibili se parliamo di cibo”. Con questa provocatoria domanda comincia l'articolo di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, su Repubblica del 7 luglio, in cui denuncia le condizioni sempre più drammatiche per gli agricoltori in Italia. “A qualcuno importa ancora della nostra agricoltura?” Secondo Petrini, dal dopoguerra a oggi il settore non è mai stato così in crisi come adesso: si pensi soltanto che un quintale di grano viene pagato tra i 13 e i 15 euro, a un prezzo decisamente più b asso di addirittura vent'anni fa, quando ne costava 25.
venerdì 9 luglio 2010
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Aiab:“Piccole aziende espulse dal mercato” .

"La mancanza di un coordinamento strategico nazionale per le politiche del biologico espelle le piccole aziende dal sistema produttivo italiano". Per il presidente dell'Associazione italiana agricoltura biologica i dati pubblicati dal Sinab evidenziano una situazione critica. "Il biologico continua ad essere fortemente condizionata dai Piani di Sviluppo Rurale - commenta Ferrante-. La schizofrenia delle nostre politiche regionali fa scendere e salire le superfici nelle regioni". E preoccupante è anche il calo assoluto del numero di produttori che "evidenzia la difficoltà delle piccole aziende a stare nel sistema del biologico. A loro dobbiamo dare subito delle risposte visto che il patrimonio delle aziende agricole italiane è di fatto di piccole e medie aziende".
mercoledì 7 luglio 2010
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L'importante è "non allarmare". Da l'Aquila al Golfo del Messico la stessa strategia.

Davanti a certi avvenimenti, davanti al ripetersi di certi avvenimenti come un tormentone da avanspettacolo, confesso che non ce la faccio a prendere un atteggiamento coerente. Per un bel po' di tempo i notiziari radio e TV si sono aperti con la "catastrofe del Golfo del Messico" : in aprile una piattaforma per l'estrazione del petrolio grande quanto un paio di campi da calcio scoppia, s'incendia, manda arrosto undici persone e comincia a schizzare nel mare un fiume di petrolio. Quanto? E chi lo sa? La British Petroleum che gestiva il pozzo viene subito accusata di non aver predisposto i sistemi di sicurezza opportuni. Qualcuno allarga le braccia e dice che quei sistemi erano troppo cari: mezzo milione di dollari, cioè l'equivalente di quanto la BP pagava per l'affitto giornaliero della piattaforma. Cari: dunque, il gioco non valeva la candela.
lunedì 5 luglio 2010
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Haiti, gli agricoltori contro la Monsanto. “Agli Ogm preferiamo il bio”.

"Le sementi rappresentano una sorta di diritto alla vita" ha detto all'IPS Chavannes Jean-Baptiste, rappresentante dei contadini di Haiti. "Ecco perché oggi abbiamo un problema con la Monsanto e con tutte le multinazionali che vendono semi: semi e acqua sono patrimonio comune dell'umanità". All'inizio del mese, nella piazza centrale di Hinche, un centro agricolo nella regione centrale di Haiti, un gruppo di piccoli agricoltori hanno bruciato in segno di protesta alcune sementi di mais ibrido, donate ad Haiti dal colosso dell’agrotecnologia americano Monsanto e chiesto al governo di rifiutare ogni nuovo rifornimento.
mercoledì 30 giugno 2010
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28 giugno: a un anno dal colpo di stato HONDURAS RESISTE

“Questo 28 giugno compiamo il nostro primo anniversario come Frente Nacional de Resistencia Popular (FNRP), ma non lo vogliamo fare ricordando l’attacco alla democrazia fatto dai golpisti, anzi, vogliamo celebrare la nascita della vera democrazia popolare che ha iniziato il suo cammino verso la rifondazione dello Stato e verso la costruzione di un futuro giusto per tutti e tutte. La Resistenza Honduregna invita tutti i popoli del mondo ad essere parte di questo progetto rifondatore e rivoluzionario, a seguirlo da vicino e ad aggiungersi a quella che sarà la celebrazione del primo anno di questo cammino verso la vittoria.” (estratto dall’appello internazionale del FNRP, di cui versione integrale tradotta in allegato)
mercoledì 30 giugno 2010
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