Haiti, gli agricoltori contro la Monsanto. “Agli Ogm preferiamo il bio”.
"Le sementi rappresentano una sorta di diritto alla vita" ha detto all'IPS Chavannes Jean-Baptiste, rappresentante dei contadini di Haiti. "Ecco perché oggi abbiamo un problema con la Monsanto e con tutte le multinazionali che vendono semi: semi e acqua sono patrimonio comune dell'umanità". All'inizio del mese, nella piazza centrale di Hinche, un centro agricolo nella regione centrale di Haiti, un gruppo di piccoli agricoltori hanno bruciato in segno di protesta alcune sementi di mais ibrido, donate ad Haiti dal colosso dell’agrotecnologia americano Monsanto e chiesto al governo di rifiutare ogni nuovo rifornimento.
Le proteste di Hinche (si pronuncia "ansh") guidate dal Peyizan Mouvman Pápay (MPP), un movimento contadino regionale che conta 50mila membri, e dall'organizzazione nazionale cui appartiene composta da circa 200mila membri hanno com e rappresentate Jean-Baptiste che sostiene il movimento dal 1973 il quale dichiara coem primo obiettivo quello di difendere l'agricoltura contadina e dunque un'agricoltura biologica che rispetta l'ambiente e lotta contro il degrado, difendendo le sementi locali e i diritti dei contadini. Il movimento contadino internazionale si batte per la "sovranità alimentare".
Secondo la Monsanto, finora ad Haiti sono arrivate 130 delle 475 tonnellate di mais ibrido e sementi vegetali promesse. La prima spedizione è arrivata nella prima settimana di maggio, mentre le rimanenti 345 tonnellate, di sementi di mais ibrido, saranno consegnate nell'arco dei prossimi 12 mesi. (www.huffingtonpost.com)
Bioagricoltura Notizie
mercoledì 30 giugno 2010
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