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Esigiamo la fine immediata della violenza dello stato contro i popoli indigeni.

Dichiarazione finale di Bagua (5 giugno 2009). Con decine di morti e feriti, la maggior parte appartenenti al popolo indigeno Awajun, oggi si è proceduto allo sgombero delle posizioni occupate a Bagua, nella zona di Corral Quemado e Curva del Diablo. Questo massacro annovera fra le sue vittime anche il presidente del Comitato di Lotta Provinciale di Condorcanqui, il signor Santiago Manuin Valera, morto a seguito di un intervento da parte della polizia che è stato effettuato- come denunciato dalla stessa popolazione e dalle autorità di Bagua- con proiettili da guerra. Le popolazioni indigene della nostra Amazzonia si sono mobilitate per difendere i loro territori ancestrali, nella foresta alta e bassa della nostra Amazzonia, dove vi è una straordinaria biodiversità, tipica dell'ecosistema del versante orientale della foresta, dove vivono e che hanno preservato durante secoli.

Questo territorio si ritrova ad essere danneggiato e ridotto a causa del crescente e irrazionale sfruttamento di risorse come l'oro, il legno, il petrolio e il gas, che viene compiuto senza rispetto delle zone che queste comunità proteggono secondo un modello di conservazione il cui obiettivo è di assicurare la stabilità del terreno e dei boschi, mantenere adeguate quantità e qualità dell'acqua, l'equilibrio ecologico e un ambiente adeguato per il loro sviluppo. Molti di questi sfruttamenti avvengono nelle aree date in concessione dal governo peruviano a imprese multinazionali, che si impongono su questi territori, ignorando i diritti delle comunità native incaricate della loro gestione, e senza che sia valutata la loro compatibilità con le aree protette e come influiscono sulla loro conservazione. Come hanno sostenuto i vescovi dell'Amazzonia il 5 maggio scorso, “in nome di un concetto deviato di sviluppo, lo stato permette la deforestazione di grandi estensioni di bosco primario a favore delle imprese nazionali e multinazionali che investono in piantagioni di palmeti da olio, canna da zucchero e altro. A nessuno è sconosciuto l'inquinamento dei fiumi con piombo e altri metalli pesanti e sostanze tossiche effetto delle attività minerarie (formali e informali) e dell'estrazione di petrolio in maniera irresponsabile. Siamo inoltre testimoni del taglio indiscriminato del legname senza nessun tipo di controllo”.

Mediante i decreti legislativi che il governo ha emesso, approfittando abusivamente e incostituzionalmente delle facoltà che gli sono state concesse per implementare il Trattato di Libero Commercio con l'Unione Europea, lo stato peruviano permette alle grandi multinazionali di fare quello che vogliono nelle riserve comunali e nelle aree protette; ignorando che i diritti che gli indigeni difendono non solo gli sono riconosciuti da Patti, Convenzioni e Accordi di carattere vincolante ed esigibili che il Perù, avendoli ratificati, si è impegnato a rispettare, ma che implicano anche la sua responsabilità davanti alla comunità internazionale. Le misure legislative adottate dal governo e che il Congresso fino ad oggi non vuole cambiare né derogare, comportano la mancanza di riconoscimento della dignità e del pari valore che i popoli indigeni del Perù invece hanno, cosi come qualsiasi altro popolo in questa nazione, visto il carattere multietnico e multinazionale di un paese in cui tutti i suoi popoli devono essere considerati uguali. Negano allo stesso modo il loro diritto a esprimere la propria identità (intesa come l'uso della lingua, dei nomi, toponimie, cultura e religione), e anche le loro forme di sviluppo, crescita e trasformazione. Noi sottoscritti ripudiamo questi avvenimenti e chiediamo al governo, in primo luogo, dii sospendere immediatamente lo stato di assedio e di cessare le violenze che sta perpetrando contro i nostri fratelli dell'Amazzonia, con le terribili perdite che oggii piangiamo. Lo invochiamo affinchè cessi le aggressioni che sono state compiute sistematicamente in queste settimane contro l'AIDESEP e i suoi dirigenti e affinchè apra uno spazio di dialogo genuino e rispettoso con essa per tenere in considerazione glii interessi legittimi che rappresenta. Come espresso già dal Foro Permanente per i Popoli Indigeni dell'ONU, organismo consulente del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, attraverso le parole della sua presidentessa, Victoria Tauli Corpuz, ricordiamo al governo peruviano che ha l'obbligo dii interpellare i popoli indigeni e di rispettare i loro diritti, così come stabilito dagli impegni contenuti nel'Accordo 169 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, e di garantire il pieno rispetto dei diritti delle comunità sulle loro terre originarie, sui loro territori e risorse, così come il loro consenso libero, preventivo e informato. Chiediamo infine alla comunità nazionale internazionale di mobilitarsi per impedire che si consumi un genocidio nella nostra Amazzonia e che si salvaguardi il diritto dei nostri popoli indigeni all'autodeterminazione. Stabilendo un dialogo si risolvono i conflitti, non distruggendo vite Lima, 5 giugno 2009

>>> Mandare le firme a: rocioval@speedy.com.pe Jubileo Perú, Plataforma Interamericana de Derechos Humanos, Democracia y Desarrollo (PIDHDD), Asociación nacional de Centros (ANC), Conferencia Nacional sobre Desarrollo Social (CONADES), Red Latinoamericana de Deuda, Derechos y Desarrollo (Latindadd), Llamado mundial de Lucha Contra la Pobreza Capítulo Perú, Grupo Red de Economía Solidaria del Perú (GRESP), Género y Economía, Movimiento Ciudadano frente al Cambio Climático (MOCICC), Forum Solidaridad Perú, Centro de Asesoría Laboral del Perú (Cedal), Grupo Propuesta Ciudadana Jubileo Sur, Capítulo Boliviano de Derechos Humanos, Observatorio Internacional de la Deuda, Red Brasil, Centro de Derechos, Económicos y Sociales del Ecuador, Jubileo Guayaquil, Alternativa Infosstelle Perú, Instituto Bartolomé de las Casas, CEPES, DESCO, Red Globalización y Equidad, Colectivo Ciudadano Para que no se repita, SER, IPEDEHP, IDL, COINCIDE, Instituto Alameda, Asociación de Profesores de Políticas Latinoamericana de la Universidad de Oklahoma, CGTP, CCP, SIDESP, Red DESC Ica, Movimiento Comunitario Alfa y Omega, FENTAP, CEPDUR, CENAPRODEP, FENPUP, APCIJEP, Foro Mype, Coordinadora Político Social del Cono Sur, FNTTP, Fedecall La Libertad, Fentrep, Femocpaalm, Secretaría Regional Lésbica, Red Mitimaes, Comité peruano por el derecho a una Vivienda Digna, International Alliance of Inhabitants
International Alliance of Inhabitants

domenica 7 giugno 2009


 
News

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