CREATIVITÀ ITALIANA PER PREVENIRE I RIFIUTI
Perché si insiste sempre e solo sulla raccolta differenziata e mai sulla ben più ecologica prevenzione del rifiuto? Chi da tanto tempo si tormenta con questa domanda – anche la rubrica Vivere con cura - sarà contento della campagna europea “Meno di 100 kg di rifiuti all’anno per abitante”, di cui è capofila in Italia l’Agenda 21 degli enti locali, con una settimana di iniziative concentrate alla fine di novembre. La media europea di rifiuti solidi urbani si avvicina oggi a 600 kg per abitante all’anno e l’Italia è poco sotto. Il riciclaggio (e dunque luna buona raccolta differenziata che sta a monte di un buon riciclaggio) è solo una seconda scelta.
Come per il risparmio energetico (“l’energia più pulita è quella che non consumiamo”), il miglior rifiuto è quello prevenuto, non quello riciclato. Il riciclaggio comporta sempre una perdita di energia e materiali: l’oggetto o imballaggio usa e getta è stato comunque prodotto, imballato, trasportato, venduto...
I rifiuti dunque sono un errore di sistema (come dice l’esperto internazionale di Rifiuti zero Paul Connet). Un errore compiuto dal sistema produttivo e commerciale – che non dovrebbero creare né vendere imballaggi od oggetti usa e getta, ma anche dai cittadini, che non dovrebbero comprare né usare imballaggi od oggetti usa e getta. Riportiamo qui di seguito un concentrato di consigli della campagna europea, augurandoci che ciascuno li faccia girare intorno a sé, a casa come sul posto di lavoro come nel rapporto con gli enti pubblici. L’elenco è il più completo e sintetico mai circolato finora.
Possiamo scaricare l’opuscolo illustrato da: www.a21italy.it/a21italy/cerr_08/pieghevole.doc
COMPORTAMENTI INDIVIDUALI:
limitare l’acquisto di beni “usa e getta”: cialde del caffé, lamette da barba, macchinette fotografiche, piatti di plastica, pile. Meglio il riutilizzabile e ricaricabile;
selezionare gli acquisti anche in base alla quantità di imballaggio: evitiamo di comprare dei potenziali rifiuti!;
acquistare alla spina (o in ricarica) prodotti quali detersivi, detergenti, latte… ;
preferire le confezioni famiglia a quelle monodose;
acquistare ortofrutta fresca, sfusa, di stagione e locale; dal produttore al consumatore: meno trasporti, meno imballaggi!;
privilegiare gli oggetti prodotti con materiali riciclati: si prolunga il loro ciclo di vita;
utilizzare borse per la spesa in tessuto, o comunque in materiale biodegradabile;
praticare il compostaggio domestico: ricaviamo concime dagli scarti della cucina e del giardino;
utilizzare i pannolini lavabili e riusabili;
regalare o scambiare i giochi dei propri figli o i vestiti usati;
combattere lo spreco della carta: si può sempre scrivere o stampare su entrambi i lati dei fogli;
all’edicola rifiutare insertie gadget che non ci interessano;
rifiutare la pubblicità anonima nella buca delle lettere;
condividere l’utilizzo di prodotti durevoli (ad esempio le auto con il “car sharing”).
AL LAVORO, A SCUOLA O NEGLI ALTRI LOCALI PUBBLICI:
nelle mense richiedere l’utilizzo di cibi sfusi al posto delle porzioni preconfezionate;
prevedere punti di erogazione di acqua pubblica con bottiglie e/o bicchieri riutilizzabili;
non stampare i messaggi di posta elettronica se non strettamente necessario;
programmare i computer e le stampanti in fronte-retro, usare caratteri più piccoli;
selezionare i fornitori anche in base al criterio della minor produzione di imballaggi a perdere;
distribuire i prodotti a scadenza o non consumati presso le mense per meno abbienti;
sostituire nei bar e ristoranti asciugamani, tovaglie e altro materiale a perdere con prodotti in stoffa;
sostituire negli alberghi e ristoranti i prodotti di cortesia o alimentari monouso con prodotti a ricariche o in grandi confezioni.
SOLLECITARE LE AMMINISTRAZIONI LOCALI A:
inserire il tema della produzione dei rifiuti nella fiscalità locale (paga meno chi produce meno rifiuti);
promuovere i prodotti in cauzione o sfusi;
promuovere accordi per la riduzione dei rifiuti (stoviglie, tovaglie e tovaglioli riutilizzabili..),in special modo nei luoghi pubblici (es. scuole);
regolamentare la distribuzione di materiale a stampa vietando il volantinaggio a perdere;
promuovere iniziative per lo scambio di prodotti usati e sostenere associazioni di raccolta e recupero; incentivare i gruppi di acquisto e/o i produttori locali (spesa a Km 0);
condurre campagne di informazione e sensibilizzazione sulla prevenzione dei rifiuti e i benefici ambientali che ne derivano.
Promiseland News
sabato 29 novembre 2008
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