Quote latte: l'accordo non soddisfa Via Campesina
L’accordo raggiunto sulle quote latte a Bruxelles non ha preso in considerazione i consigli di Via Campesina. L’organizzazione aveva chiesto ai Ministri riuniti in Consiglio Agricolo, di intervenire per offrire un aiuto ai produttori di latte dell’Unione Europea, incapaci di sopportare ancora a lungo l’ attuale situazione che vede favorire l’industria lattiera e la grande distribuzione.
“Il calo dei prezzi del latte fa sì che in molti paesi un numero importante di aziende vendano il loro latte ad un prezzo inferiore rispetto ai costi di produzione. Un aumento progressivo delle quote, sarebbe inutile per coprire la domanda dell’unione europea, e andrebbe ad abbassare maggiormente i prezzi” aveva detto Via Campesina, che ha aggiunto: “Questa situazione non può che accelerare la disparità tra i produttori di latte. Il futuro del settore lattiero nell’Unione Europea non può essere sottoposto a variazioni di mercato provocate dall’industria, dalla grande distribuzione e dalle decisioni che prende l’Omc in base agli interessi dell’industria, un mercato stabile è regolato dalla politica pubblica e i benefici sono sia per chi produce che per chi consuma”.
Tra le proposte del coordinamento europeo Via Campesina: mantenere il dominio della produzione dopo il 2015 e migliorare lo strumento delle quote in modo che ci sia una giusta ripartizione, equa e solidale tra le produzioni di latte di tutto il territorio dell’Unione europea; non esportare i prodotti lattieri a prezzi inferiori del costo di produzione; decidere l’apertura di un vero processo di negoziazione dei prezzi del latte per fissare prezzi che coprano i costi di produzione; favorire modalità di produzione durature legate al suolo. (Via Campesina / ban)
Bioagricultura Notizie
venerdì 21 novembre 2008
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