LE API PUNGONO LA BAYER.
Werner Wenning, presidente del Consiglio Direttivo della Bayer, dovrà
rispondere di un'accusa pesantissima davanti al tribunale di Friburgo: avere
invaso il mercato mondiale con pesticidi pericolosi che hanno causato, e
stanno causando, una morìa di massa delle api in tutto il mondo.
Una delle catastrofi ecologiche che più preoccupano gli scienziati: le api,
infatti, sono preziosissime per l'impollinazione di molti vegetali e sono
considerate vere e proprie sentinelle dell'ecosistema, tanto che gli alti
tassi di mortalità registrati ovunque negli ultimi anni possono avere
ripercussioni pesanti su diversi settori dell'agricoltura.
E i pesticidi della Bayer - insieme alle onde elettromagnetiche per la
telefonia e alle scie chimiche e biologiche rilasciate nell'aria (metalli,
batteri, virus) - sono da dieci anni sul banco degli imputati. Adesso, anche
formalmente.
La potentissima multinazionale tedesca, leader in più settori (salute,
agricoltura, polimeri, chimica) con vendite stimate oltre i 30 miliardi di
dollari l'anno, è stata denunciata ieri dalla Coalizione contro i pericoli
derivanti dalla Bayer (Cbg), un'associazione nata come iniziativa locale nel
1978 e che oggi è attiva in quarantasei paesi del mondo
(www.cbgnetwork.org). L'ultima azione legale è stata possibile grazie alla
collaborazione con gli apicoltori tedeschi del Baden-Wuerttemberg che lo
scorso maggio hanno perso migliaia di alveari in seguito all'accertata
intossicazione con il pesticida clothianidina.
Secondo il Centro di ricerca sulle piante coltivate, 29 su 30 api esaminate
erano morte dopo essere entrate in contatto con la sostanza incriminata, che
insieme all'imidaclopride viene usata nella coltivazione della rapa, della
barbabietola da zucchero e del mais. I due insetticidi vengono esportati in
120 paesi, con il risultato che la Svizzera si è ritrovata con il 25% di api
in meno, e l'Italia, la Germania e la Francia con metà delle api morte; in
Francia, dove l'imidaclopride è vietata dal 1999 e l'approvazione della
clothianidina è stata appena respinta, in dieci anni sono morte 90 miliardi
di api, con un calo della produzione di miele attorno al 60%). Il fenomeno
si è registrato anche negli Stati Uniti con proporzioni ancora più
catastrofiche: 60-70% di api morte.
Harro Schultze, avvocato della Cbg, è convinto che la Bayer giochi sporco.
«Il pubblico ministero - ha dichiarato - deve chiarire quali sono stati i
tentativi della Bayer di opporsi a un bando dell'imidaclopride e della
clothianidina in seguito alla sospensione di entrambe le sostanze in
Francia. Abbiamo il sospetto che abbia presentato studi difettosi per
sminuire il rischio di residui del pesticida nelle piante». Philipp Mimkes,
portavoce della Cbg, ha chiesto che la multinazionale ritiri dai mercati
mondiali tutti i neocotinoidi come i due insetticidi in questione. «I
rischi - ha dichiarato - sono noti da più di dieci anni.
Con vendite annuali per quasi 800 milioni di euro, l'imidaclopride e la
clothianidina sono tra i prodotti più importanti della Bayer. Questa è la
ragione per cui si oppone alla proibizione del loro uso».
I rassicuranti studi della Bayer sui suoi prodotti sono stati rispediti al
mittente anche dall'Agenzia per la regolamentazione dei pesticidi del
Canada. «Tutti gli studi sul campo - si legge in una nota - sono stati
trovati carenti sia nell'impostazione che nella conduzione e sono quindi
stati considerati solo come informazione aggiuntiva. La clothianidina può
mettere a rischio le api mellifere e altri impollinatori se l'esposizione
avviene attraverso il polline e il nettare delle coltivazioni avviate con
semi trattati».
Green Planet
giovedì 28 agosto 2008
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