GLI OGM NON RISOLVONO LA FAME NEL MONDO.
Occorre aiutare con programmi seri i paesi più poveri a sviluppare le loro
agricolture.
Il presidente della Cia Giuseppe Politi sottolinea che gli organismi
geneticamente modificati non rappresentano la soluzione. Evitare che le
attuali speculazioni sulle materie prime agricole finiscano per determinare
scelte a vantaggio di pochi.
"Gli Ogm non risolvono i problemi delle agricolture dei paesi più poveri, né
sono la panacea della fame del mondo. Non vorremmo che dietro i rincari di
materie prime alimentari, come grano, riso, mais, ci siano quelle
multinazionali che spingono per le loro sementi geneticamente modificate". A
sostenerlo è il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori
Giuseppe Politi, preoccupato per una situazione veramente esplosiva in molte
aree del Pianeta sotto il profilo alimentare.
"La soluzione Ogm -sottolinea Politi- non è percorribile. Credo che bisogna
percorrere altre strade. Occorre prima di tutto abbandonare il vecchio tipo
di cooperazione internazionale che puntava solo sull'assistenza verso i
poveri della Terra. Si portano derrate alimentari, mentre le agricolture di
questi paesi non vengono affatto sviluppate. Bisogna, invece, procedere in
maniera completamente diversa. Dobbiamo aiutare i paesi poveri a migliorare
le loro agricolture attraverso seri e moderni programmi di coltivazione.
Solo così si possono accrescere le produzioni. E per fare ciò non servono
gli Ogm che finirebbero solo per appiattire l'agricoltura e la sua
fondamentale biodiversità".
"D'altra parte, l'agricoltura europea e quella di altre aree
industrializzate si è sviluppata -avverte il presidente della Cia- senza
l'ausilio degli Ogm. E penso che bisogna continuare in tale direzione".
"Quindi, un ‘no' agli Ogm e l'avvio immediato -rimarca Politi- di concreti
interventi ‘in loco' per far sviluppare l'agricoltura in tutti questi paesi
dove la fame è un problema quotidiano. Evitare, in sostanza, spinte
concentriche e speculazioni che aprono le porte unicamente a vendite
massicce di prodotti biotech, lasciando gli ultimi della Terra nella loro
povertà, nella loro fame, nell'emarginazione. Bisogna scongiurare che il
dramma di milioni di persone si trasformi in profitto per pochi ricchi".
(Cia Informa)
Green Planet
domenica 20 aprile 2008
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