PIANTARE I SEMI DEL CAMBIAMENTO.
Può darsi che non abbiate un giardino e che vi manchi qualsiasi nozione o
possibilità di farlo, o magari non volete provarci da soli, quindi la
proposta di unirvi tutti insieme nella vostra comunità locale per produrre
una parte del vostro cibo vi sembrerà un'idea geniale.
Ancora meglio se seguendo la coltivazione biologica, perché vi interessa sia
mangiare del cibo sano che proteggere l'ambiente.
Questa idea geniale è diventata una realtà per molte persone delle contee di
confine di Leitrim, Sligo, Donegal e Fermanagh in Irlanda e in Irlanda del
Nord. Il progetto "Building peace through our shared environment" del centro
biologico The Organic Centre ha visto la partecipazione di 200 persone ai
progetti sugli orti comunitari e di 800 studenti della scuola primaria a un
programma scolastico di giardinaggio.
Il progetto lavora con una grande varietà di gruppi emarginati e di persone
provenienti da entrambi i lati del confine e appartenenti alle due
principali tradizioni del progetto di costruzione di pace attraverso
numerosissime attività ambientali, spezzando le barriere tra le diverse
comunità nel tentativo di portare avanti il processo di pace e
riconciliazione.
Il Programma per la Pace e la Riconciliazione dell'Ue è costituito da
quattro parti principali, ognuna delle quali è stata determinante per lo
sviluppo di questi orti comunitari.
Basta partecipare a una sessione settimanale di giardinaggio per rimanere
immediatamente trascinati dall'energia, dalla determinazione e
dall'atteggiamento positivo dei partecipanti e del giardiniere responsabile
del progetto. Molti di questi orti comunitari sono partiti da un piccolo
appezzamento di terra, spesso situato su un suolo ostile e con condizioni
metereologiche sfavorevoli. Lavorare e crescere tutti insieme sotto la guida
del giardiniere responsabile del progetto ha aiutato i gruppi a superare gli
ostacoli iniziali e a trasformare gli appezzamenti di terra in orti floridi
e ridenti.
La volontà di aiutarsi reciprocamente è evidente, e molti gruppi hanno
organizzato incontri e attività al di fuori delle sessioni di giardinaggio.
La difficile sfida di trasformare un suolo quasi impossibile da lavorare e
del terreno in pessime condizioni in un orto produttivo e fruttuoso ha
portato alla consapevolezza che è possibile, attraverso il lavoro collettivo
e con un intento comune, trasformare ciò che è apparentemente negativo in
qualcosa di positivo da cui tutti possono trarre beneficio. E i partecipanti
si sono anche resi conto che questo processo è molto lungo - non accade
nell'arco di una notte!
Nell'apprendere come nel corso degli anni siano cambiati i sistemi di
coltivazione, i partecipanti hanno imparato molto sul passato. Da quando
hanno cominciato a praticare il giardinaggio, hanno infatti instaurato un
legame con le generazioni più vecchie, con i loro genitori o i nonni, e
hanno avviato delle discussioni sui loro metodi di coltivazione. Si sono
resi conto del fatto che per tradizione l'agricoltura è sempre stata
biologica - prima che entrassero in gioco i sistemi industriali di
produzione alimentare e la loro dipendenza dai fertilizzanti artificiali,
dagli erbicidi e dai pesticidi.
Gran parte di queste discussioni avvengono in modo spontaneo, durante le
pause per il tè oppure quando si chiacchiera lavorando tutti insieme.
Attraverso il giardinaggio si possono imparare molte nozioni diverse, come
l'importanza che ha la diversità per un orto - in presenza di un unico tipo
di pianta, l'intero sistema è sottoposto molto di più all'attacco e alla
distruzione da parte di infestanti e malattie. Inoltre, un habitat sano
richiede una differenziazione dello spazio per delle interazioni sane tra
gli infestanti e i loro predatori.
Un altro concetto importante è l'equità: un orto contiene molti tipi di
piante, ognuna delle quali richiede un tipo di cura diverso dalle altre. Non
tutte le piante possono essere trattate allo stesso modo, e al fine di
produrre cibo, bisogna andare incontro ai singoli bisogni. Ogni pianta vi
ricompenserà a modo proprio.
Questi concetti richiamano alla questione della società multiculturale, dove
persone appartenenti a gruppi etnici, religiosi o politici diversi devono
accettare dei compromessi e lavorare insieme per costruire una società
giusta. Gli orti comunitari creano uno spazio condiviso per un gruppo
differenziato di persone che è anche una risorsa per la comunità più ampia.
I partecipanti commentano spesso che attraverso il progetto hanno sviluppato
un senso di appartenenza comune. Imparando a rispettare gli altri esseri
viventi, interiorizzano a loro volta una sorta di rispetto per il prossimo,
guardando al di là delle differenze.
Il giardinaggio, come la "crescita" della pace, è un processo lungo che non
reca risultati immediati. Richiede del tempo. Accettare il passaggio delle
stagioni e lasciare che la natura compia il suo corso annuale nell'orto
serve a far capire ai partecipanti che i cambiamenti non avvengono da un
giorno all'altro.
Qualunque sia l'approccio iniziale dei partecipanti nei confronti dei
principi di agricoltura biologica, il fatto di metterli in pratica e di
assistere ai risultati delle loro fatiche ha un impatto profondo sulla loro
percezione. La produzione di cibo sano senza l'utilizzo di prodotti chimici
e di fertilizzanti artificiali non si limita più ad essere una semplice
questione filosofica, diventa la normalità.
I cambiamenti di atteggiamento sono diventati più evidenti durante le
sessioni di cucina, che costituiscono una parte importante del progetto.
Dopo aver coltivato verdure con le quali non erano familiari, i partecipanti
le cucinano e le mangiano insieme. Il fatto di discutere ricette, assaggiare
verdure poco comuni e assaporare dei gusti nuovi crea un forte impatto e
apre la mente alle persone. Durante questo processo, si affievoliscono e
vengono abbandonati gli atteggiamenti negativi nei confronti dei cibi
stranieri, e soprattutto della gente straniera!
Un esempio:
Durante il primo laboratorio "Cross Community" dell'Organic Centre, accadde
un episodio determinante: un gruppo scolastico rideva e chiacchierava mentre
aspettava in una stanza l'arrivo di un altro gruppo scolastico. All'ingresso
dell'altro gruppo, la stanza piombò all'istante nel silenzio e si sentì
nell'aria una forte tensione mentre i bambini si squadravano reciprocamante.
Forse questo avvenne perché si trovavano all'interno di uno spazio chiuso,
ma una volta fuori e coinvolti in attività a contatto con la natura,
l'interazione e le risate rimpiazzarono subito le sensazioni negative.
L'impegno in attività comuni aveva spezzato le barriere erette dai loro
preconcetti, e tutti quanti avevano cominciato a vedersi come delle persone
impegnate in un fine comune. Una bambina commentò: "Non sono terribili come
pensavo. Sono simpatici!" E tutti espressero il desiderio di visitare il
giardino dell'altra scuola per poterlo paragonare al proprio. Queste
sessioni hanno sicuramente sviluppato una maggiore consapevolezza di essere
tutti quanti delle persone che condividono la stessa terra e la stessa
natura.
I processi di concimazione e riciclaggio sono una parte così integrante
delle sessioni di giardinaggio da diventare quasi una seconda natura per i
partecipanti. Gli studenti del programma scolastico di giardinaggio sono
letteralmente affascinati dal sistema di concimazione istituito nelle loro
scuole - dalla nozione di trasformare del materiale di scarto in
meraviglioso suolo fertile utilizzato per fornire alle piante il cibo
necessario per dare a sua volta cibo ai bambini. Scrutano continuamente sul
fondo del bidone per vedere la terra scura e fertile e paragonarla ai
materiali presenti in cima al bidone. Grazie a ciò hanno ora un rapporto più
positivo con i rifiuti, oltre che delle conoscenze pratiche su come
gestirli.
Un altro aspetto positivo della partecipazione a un progetto di giardinaggio
comunitario è la sua neutralità politica: giardinaggio e agricoltura
trascendono ogni fede e ideologia. Non sono né cattolici né protestanti né
buddisti; non sono né giusti né sbagliati. Si limitano a produrre del cibo,
e su questo non si può discutere.
Questa neutralità permette alle persone di riunirsi per un proposito di
base. Il giardinaggio comunitario rafforza gli individui, crea una comunità
più compatta, abbellisce le aree locali, produce cibo fresco e nutriente e
fornisce grandi opportunità ricreative, spirituali e terapeutiche. Il fatto
di coltivare insieme del cibo può essere un processo curativo.
Le doti che rendono bravo un giardiniere biologico sono le stesse che
valorizzano i membri della comunità - le persone che si prendono cura della
terra e vogliono renderla fertile: saper nutrire i semi, la pazienza e
l'umiltà; accettare i fallimenti; prevenire le malattie invece di curarle;
essere ponderati e inventivi e rispettare tutte le forme di vita.
In molte parti del mondo, soprattutto in zone di guerra o in aree difficili,
la produzione del cibo è una necessità ed è spesso una questione di vita o
di morte. In Irlanda del Nord, abbiamo la fortuna di avere in atto un
accordo di pace formale e di poter considerare la coltivazione delle nostre
verdure non come una questione di sopravvivenza, ma come un processo di
apprendimento di nuove capacità, che danno un piccolo contributo economico.
Tuttavia, con i prezzi del petrolio alle stelle e il riscaldamento globale,
queste capacità possono diventare ancora più importanti per ridurre le "food
miles" e le emissioni di diossido di carbonio. Sarà sicuramente più facile
affrontare le sfide del riscaldamento globale se si è in armonia reciproca,
e i progetti sugli orti comunitari possono contribuire al raggiungimento di
questo fine. (Traduzione di Luisa Balocco - fonte Slowfood.it)
Per saperne di più www.theorganiccentre.ie
Green Planet
domenica 4 novembre 2007
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