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MESSICO, LE VIE DELLA COCA COLA SONO INFINITE.

Nel paese la bibita è presente anche dove manca l'acqua potabile Le colline del Chiapas sono un paesaggio bellissimo. La strada che le percorre, è una infinita sequenza di curve e dossi, di volta in volta è interrotta da piccoli villaggi. A differenza delle città turistiche, i villaggi rurali non hanno praticamente nulla. E non è una esagerazione. Non c'è acqua potabile nelle case, non ci sono i servizi primari, le scuole sono delle casette in legno dove, se gli alunni sono fortunati, ci sono anche dei maestri. I pochi negozi sono rappresentati da baracche fatiscenti dove vengono venduti i generi di prima necessità. Le case sono in gran parte in legno e le poche in mattoni non sono dipinte, né ricoperte da intonaco. La gran parte delle persone veste semplice, con abiti vecchi e senza scarpe. Tutto ha l'aria di vecchio, vissuto, e decisamente povero.

Solo poche cose si distaccano, sono nuove, scintillanti, con i colori vividi: le insegne della Coca cola e della Pepsi. In un villaggio con 10 case e 1 piccola baracca-negozio, ne abbiamo contate sette. Sì. Sette insegne della Coca-Cola per 10 case. E' come se a Roma ci fossero 806.000 insegne della coca-cola. Sconcertante. Non a caso il Messico è il primo paese al mondo per consumo pro-capita della bevanda, con una media di circa 21.8 unità/persona. Un numero spropositato che supera anche gli stessi inventori. Negli Stati Uniti infatti se ne consumano "solo" 19.8 unità/persona. Per renderci conto ogni messicano consuma in media 5 volte la Coca-cola consumata da un italiano, o per fare un paragone con un altro paese "latino-americano" il messicano consuma 4.5 volte la coca cola di un brasiliano. Nonostante le diverse condizioni economiche del Messico, rispetto agli Stati Uniti, il mercato messicano rappresenta l'11% delle vendite globali della The Coca Cola Company, poco meno della metà delle vendite negli Stati Uniti, un cash-flow gigantesco che esce dal Messico per andare verso i cugini nord-americani. Considerando 1.15US$ per ogni unità consumata (tutti i dati sono derivati da The Coca Cola Company Investor Relations) il messicano medio (includendo i bambini appena nati e i moribondi in ospedale) spende circa 4 dollari al mese in Coca Cola. Poco? Affatto. Nei villaggi del Chiapas la rendita media è di 57 dollari al mese (Fonte Istituto Statistica Messicano). Ciò significa che i nostri amici dei villaggi spendono circa l'8% del loro reddito in Coca Cola. Lì dove manca anche l'acqua potabile ma dove le pubblicità abbondano, c'è solo una cosa che fa concorrenza alla Coca cola. La Corona. La birra messicana. Anche in questo caso i dati non sono migliori e, anche in questo caso, tutti i villaggi sono tappezzati di cartelli e scritti inneggianti alla bionda bevanda, che con il caldo locale dovrebbe aiutare a togliere la sete. Con la birra il nostro messicano medio non è parsimonioso. Corona da sola vende 42 litri/anno a persona. Anche in questo caso i conti sono rapidi. La corona ha un costo medio di 14 pesos al litro, che rappresentano quindi ulteriori 4.5US$/mese persona. Alcuni potrebbero obbiettare che i dati di vendita nel Chiapas siano inferiori alla media nazionale. Purtroppo no. Negli ultimi 3 anni i dati del Chiapas si sono mantenuti completamente in linea con la media nazionale, se non superiori durante l'anno 2002. Senza quindi considerare le altre bevande (Pepsi, altre marche di birra, etc..) l'abitante medio del Chiapas spende circa 9 US$ dei suoi 57 US$/mese per comprare Coca-cola o birra. Fatte le dovute proporzioni questo equivale ad una famiglia italiana che spende in media 738 Euro al mese in Coca cola e birra. In fondo, la realtà è che, grazie al governo messicano che non porta le infrastrutture nei villaggi, è più facile e meno faticoso trovare la Coca-cola o la birra piuttosto che l'acqua. Perché la Coca Cola e la Pepsi riescono a distribuire capillarmente le loro bevande e a collocare cartelli ovunque mentre il governo messicano non riesce a distribuire l'acqua? Perché invece di campagne educative contro l'alcool e i suoi effetti, i villaggi poveri sono tappezzati di scritte inneggianti alla Corona? (fonte: La Stampa, 28 maggio 2007)


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lunedì 28 maggio 2007


 
News

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