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ALLEVATORI LOMBARDI CHIEDONO PREZZO LATTE EQUO.

In diverse località della Lombardia è in corso la protesta degli allevatori per il mancato riconoscimento di un prezzo equo per il latte all'origine che è oggi più basso di quello ottenibile 12 anni fa. Gli allevatori stanno bloccando in particolare gli automezzi in accesso agli stabilimenti di alcune grandi aziende di trasformazione. Vi inviamo su questo tema una agenzia ANSA di oggi e il comunicato stampa della senatrice dei Verdi Loredana De Petris.

ALIMENTARE: ALLEVATORI LOMBARDI CHIEDONO PREZZO LATTE EQUO. ANSA) - BERGAMO, 13 MAR - Duecento allevatori lombardi, in prevalenza bergamaschi, si sono dati appuntamento questa mattina a Caravaggio (Bergamo) per protestare contro la rottura delle trattative con gli industriali sul prezzo del latte alla stalla. Il ritrovo alle 7 di stamani davanti allo stabilimento Caravaggio Latte di viale Europa Unita; l'iniziativa di oggi segue a meno di 24 ore il presidio organizzato ieri a Corteolona (Pavia), cui hanno preso parte circa tremila allevatori. In mattinata i presidenti di Coldiretti, Cia e Unione Agricoltori sono tornati a far sentire la loro voce contro ''l'indisponibilita' degli industriali a riconoscere una piu' equa remunerazione del prodotto''. Gli allevatori lombardi, che aspettano di tornare al tavolo delle trattative dal 9 marzo, chiedono un adeguamento del prezzo del latte alla stalla da 32 a 34 centesimi al litro. ''I margini di guadagno delle industrie di trasformazione e della grande distribuzione sono troppo alti'', si lamentano i rappresentanti degli allevatori. Nella sola provincia di Bergamo la produzione di circa 800 aziende sfiora i tre milioni e mezzo di quintali all'anno. ''Aspettiamo da Assolatte risposte positive - ha detto il presidente di Coldiretti Bergamo Franco Gatti -. Finche' le trattative non riprenderanno i due presidi di Castiglione delle Stiviere (Mn) e Corteolona (Pv) verranno mantenuti''. Una protesta ad oltranza, dunque, per risolvere una situazione che in Lombardia interessa 7.675 aziende, che producono ogni anno circa il 40% del fabbisogno nazionale, per un giro d'affari che si aggira intorno al miliardo e 400 milioni di euro. Le iniziative di protesta degli allevatori proseguiranno anche nei prossimi giorni; domani i rappresentanti delle aziende agricole presenteranno un documento unitario ai prefetti, mentre venerdi' e' in programma un volantinaggio degli allevatori in piazza del Duomo a Milano.

COMUNICATO STAMPA LATTE: De Petris (Verdi) “Stroncare frodi e importazioni illegali”. 13/03/07 – “E’ necessario ed urgente rafforzare i controlli per eliminare la circolazione di latte in nero, la rigenerazione illecita del latte in polvere, le importazioni illegali di cagliate utilizzate in modo fraudolento anche per la produzione di formaggi a denominazione d’origine. Gli allevatori italiani chiedono che sia riconosciuto il giusto valore del loro prodotto e stroncati i traffici che mettono a rischio la salute dei consumatori.” Loredana De Petris, senatrice dei Verdi e capogruppo in Commissione Agricoltura, interviene a sostegno della protesta in corso degli allevatori sul prezzo del latte all’origine. “Il prezzo pagato alla stalla – dichiara la senatrice – è più basso di quello del 1995, mentre all’acquisto i consumatori pagano il latte fresco con un ricarico del 400% rispetto all’origine. Gran parte del valore resta nelle mani della grande distribuzione e di quelle imprese internazionali che ormai controllano il 50% del mercato del formaggio fresco italiano.” “Al Governo – conclude De Petris - chiediamo il massimo impegno sul fronte dei controlli, ma anche una forte iniziativa a Bruxelles per avviare al più presto la revisione di un regime delle quote di produzione che ha gravemente penalizzato l’Italia.”


Verdi

mercoledì 14 marzo 2007


 
News

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