Cerca Contatti Archivio
 
Le promesse non sfamano - La fame nel mondo aumenta.

La FAO ammette il fallimento: "L'obiettivo fissato nel 1996 è irraggiungibile". I buoni propositi, le carte firmate, i programmi scritti su importanti fogli di pergamena, non sfamano... ''Le promesse non nutrono'', ha commentato caustico il direttore generale della FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations), Jacques Diouf, presentando i dati del rapporto 2006 sulla fame nel mondo.

Le promesse, che non hanno dato alcun nutrimento, sono quelle dei 185 capi di stato firmatari, nel 1996, della ''Dichiarazione di Roma''. Obiettivo: dimezzare il numero di affamati nel mondo entro il 2015, agire contro una situazione definita ''inaccettabile e intollerabile''. Dall'anno di quella promessa ad oggi la fame nel mondo è aumentata. Nel periodo 2001-03, 854 milioni di persone sono risultate sottoalimentate nel mondo, lo stesso numero del periodo 1990-1992. ''In dieci anni, in pratica, non è stato fatto alcun progresso verso l'obiettivo di dimezzare il numero di sottoalimentati nel mondo'' I risultati del Rapporto Annuale della FAO sullo Stato di Insicurezza Alimentare (Sofi) mostrano come in alcune zone - tra queste l'Africa - la situazione non solo non è migliorata, ma è in peggioramento. Nell'Africa sub-sahariana il numero di persone sottoalimentate è passato da 169 milioni nel 1990-92 a 206,2 milioni nel 2001-03. Tra le cause di questo incremento l'Aids, le guerre e le catastrofi naturali, in particolare nel Burundi, in Eritrea, in Liberia, in Sierra Leone e nella Repubblica democratica del Congo. E' proprio questo il Paese per cui si registrano le maggiori preoccupazioni della FAO poiché, a causa anche della guerra del 1998-2002, il numero di affamati è triplicato passando da 12 a 37 milioni di persone, cioè il 72% della popolazione. La Repubblica Democratica del Congo è un caso emblematico se si considera che si tratta di una delle regioni della terra con le maggiori risorse naturali. Per dirla con le parole del Rapporto Sofi ''ciò che manca è la volontà politica per mobilitare quelle risorse a beneficio degli affamati''. Il rapporto della FAO indica chiaramente che per ridurre il numero di sottoalimentati è fondamentale lo sviluppo rurale, almeno nei Paesi nei quali la situazione è peggiore, e quindi servirebbe un rinnovo radicale delle politiche agricole, di quelle riguardanti la distribuzione alimentare, nonché una revisione delle politiche di solidarietà. ''Nonostante ciò i Paesi donatori hanno ridotto in modo consistente gli aiuti al settore agricolo - sottolinea Francisco Sarmento di Action Aid International, una delle organizzazioni invitate dalla FAO a discutere della revisione del piano d'azione - Nel 1984 i Paesi donatori hanno versato quasi otto miliardi di dollari per il sostegno dei programmi agricoli, ma nel 2002 la cifra si è ridotta a circa tre miliardi. Inoltre i Paesi del Nord del mondo adottano tutta una serie di azioni economiche che frenano la produzione agricola dei Paesi sottosviluppati e l'esportazione dei loro prodotti. E' un po' come dire che si individua l'agricoltura come il motore principale per la ripresa dei Paesi sottosviluppati, ma poi questo motore lo si frena in tutti i modi''. Nel 1971, alla Conferenza mondiale sulla nutrizione, Henry Kissinger, in vena di ottimismo, aveva assicurato che ''Entro dieci anni nessun uomo, donna o bambino andrà a dormire affamato''. Oggi, trentacinque anni dopo, per quell'obiettivo potrebbe non bastare un secolo. Fallire sarebbe ''vergognoso'', ha sottolineato Diouf; ma forse nessuno si preoccupa veramente di una tale onta, perché nessuno sembra aver preso troppo sul serio quell'accordo firmato in pompa magna a Roma. E quella promessa non è stata presa sul serio proprio a cominciare dall'Italia, che con un misero 0,15 è ben lontana dal destinare, come da programma, lo 0,70 del Prodotto interno lordo alla lotta alla fame. In cambio, nel 2025, il numero di diabetici da iperalimentazione nei Paesi ricchi raddoppierà, raggiungendo i 300 milioni di persone. Ecco il nostro mondo senza giustizia, dove un bambino americano consuma come 422 coetanei africani.

Per stare bene un essere umano ha bisogno di assumere fra le 2.400 e le 2.700 calorie al giorno. Non disporne significa, ad esempio, che ogni giorno 11 mila bambini (uno ogni 8 secondi) muoiono di fame: 5 milioni all’anno. Ed è sempre la mancanza di un concreto impegno politico quello che aggrava la situazione. Infatti la FAO indica chiaramente come il problema non sia la disponibilità delle risorse. Da oltre quindici anni anni l'ente internazionale diffonde elaborazioni confortanti secondo le quali il mondo, in base all'attuale stato della capacità produttiva agricola, potrebbe nutrire senza alcun problema più di dodici miliardi di esseri umani, ma manca la volontà politica di mobilitare queste risorse in favore degli affamati. Le ong da tempo puntano, invano, sulla riduzione o meglio sulla cancellazione del debito pubblico dei Paesi in via di sviluppo. Secondo Ricerca e Cooperazione il suo peso costa al Sud del mondo circa 21 milioni di vite l'anno e vanifica ogni possibile sviluppo. La sola Africa, ad esempio, deve pagare 35 milioni di dollari al giorno, che la dissanguano. In realtà, basterebbe forse meno: arrivare a quel piccolo 0,70 del Pil e destinare investimenti seri, una piccola percentuale delle somme usate per le armi e la difesa, allo sviluppo agricolo. Il rapporto della FAO, infine, fa notare che l'obiettivo è ancora raggiungibile, ma solo se si interverrà concretamente e in modo concertato, con un'azione diretta contro la fame contemporaneamente a interventi mirati allo sviluppo agricolo e rurale. ...ogni giorno che Dio ci manda (anche oggi) 11.000 bambini nel mondo muoiono di fame. Otto Torri al giorno che crollano nell’indifferenza degli stati occidentali, quelli della “superiore civiltà”. Otto torri al giorno, e noi da 5 anni conduciamo guerre insensate e senza sbocco alcuno, perchè 5 anni fa negli USA sono state abbattute 2 (due) torri... ...Nel tempo che ho impiegato a scrivere questo post, altri 300 bambini sono morti; fra tre ore, prima che io abbia preso l’aperitivo coi salatini, sarà crollata un’altra torre. Non ne parlerà nessuno...


Il Tafanus

mercoledì 11 gennaio 2006


 
News

Nuova protesta degli agricoltori a Bruxelles, 250 trattori intorno alle sedi Ue. Roghi davanti all’Eurocamera: polizia usa idranti e lacrimogeni.
Circa 250 trattori hanno bloccano le strade principali del quartiere delle istituzioni Ue a Bruxelles chiamati a manifestare da Fugea, dalla Federazione dei Giovani Agricoltori (FJA), dalla Federazione Vallone dell’Agricoltura ( Fwa), dalla Rete di sostegno all’agricoltura contadina (RéSAP) e dal Coordinamento europeo. >>



Gates e Zuckerberg puntano sull'agricoltura: "Cibo vero solo per ricchi"
Altro che carne sintetica e dieta vegetale. I grandi imprenditori dei Big Data sembrano andare proprio nella direzione opposta. Mentre, infatti, la sostenibilità planetaria spinge le economie a orientarsi verso la produzione di cibo sintetico, loro investono su terreni agricoli e sulla produzione di carne tradizionale di altissima qualità. E naturalmente altissimi costi e ricavi. >>



FPP2 GRATIS, ANNUNCIO DI BIDEN, COSA ASPETTA DRAGHI?
Il presidente USA Biden, raccogliendo la richiesta che da tempo avanza Bernie Sanders, ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno mascherine ffp2 gratis ai cittadini. >>