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PREZZI ALTI, SI COMPRA DIRETTAMENTE DAGLI AGRICOLTORI

I consumatori si riuniscono per saltare i commercianti. Gli “acquisti solidali” riguardano il settore alimentare e i beni di uso comune. L’Adusbef: “C’è anche una finalità etica che punta alla qualità”. Pesaro - Da una parte scendono e dall'altra salgono. Sono i prezzi dei prodotti agricoli che suonano un valzer stonato, nel quale i coltivatori diretti, i commercianti e i consumatori continuano, impietosamente, a pestarsi i piedi gli uni con gli altri.

Per salvarsi dall’anomalia che vede i prezzi crollare all’origine e impennarsi al dettaglio, un agguerrito numero di consumatori pesaresi si sono organizzati con il “G.A.S.”, sigla minacciosa dietro la quale si cela il "Gruppo di Acquisto Solidale" che compra dai produttori o all'ingrosso i prodotti alimentari o di uso comune. A Pesaro sono già sessanta le famiglie che vi aderiscono. "Crediamo nella cosiddetta "filiera corta" - commenta Floro Bisello, responsabile regionale dell'Adusbef -: attraverso i “gas”, infatti, le famiglie riescono a saltare i passaggi commerciali intermedi e finale acquistando i prodotti direttamente dai produttori o dai grossisti di fiducia che, oltre a garantire un maggior risparmio, garantiscono anche una migliore qualità. Un'esperienza di questo tipo ha anche un'innegabile finalità educativa e consente di riappropriarsi di un rapporto più naturale con il cibo". Nella provincia sono quattro i gruppi accomunati da un'unica finalità: acquistare qualità spendendo meno. "Il gruppo pesarese che riunisce 60 famiglie, il più numeroso, è nato a partire dai soci della Bottega del commercio equo e solidale - racconta Alessandro Panaroni, uno dei fondatori del "GAS" cittadino -: ci rivolgiamo a produttori che conosciamo personalmente per acquistare non solo prodotti alimentari ma anche detergenti o prodotti da erboristeria. Soprattutto nel settore biologico e nel campo dei beni a largo consumo, riusciamo a risparmiare anche il 20 o il 30%. Per i detergenti ci siamo rivolti ad un'azienda milanese grazie alla quale risparmiamo il 50%. Il nostro intento principale, comunque, è quella di operare un consumo critico dei prodotti e di dare una risposta etica al sistema del commercio tradizionale: il fatto che riusciamo a risparmiare è una conseguenza molto positiva". Ma come viene organizzato il "GAS" pesarese? "Ci riuniamo una volta al mese per effettuare la distribuzione al nostro interno delle merci non deperibili ma anche per discutere e per confrontarci su numerose questioni attinenti alla nostra scelta di consumo critico - continua Alessandro Panaroni -: tre volte al mese, invece, provvediamo alla distribuzione dei prodotti freschi. La partecipazione al "GAS" è aperta a tutti e chi vuole unirsi a noi può scriverci all'indirizzo saltafossi@live.it)". In effetti, la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) di Pesaro e Urbino segnala che i prezzi alla produzione, nell'ultimo anno, sono crollati vertiginosamente provocando una drastica diminuzione del reddito dei coltivatori diretti. Secondo quanto rilevato dall'Ismea, ad esempio, i prezzi di radicchio rosso trevigiano autunnale, pomodoro tondo e carote sono crollati, rispettivamente, del 67%, del 63% e del 52% rispetto al 2003. Di contro, sul versante degli acquisti al dettaglio, i prezzi dell'ortofrutta continuano a rimanere alti: una discrasia di questo tipo segnala, senza ombra di dubbio, che c'è una distorsione nella rete distributiva. Si tratta di un mercato "frastornato" in cui tra prezzi all'origine e i prezzi di vendita, non sembra esserci nessuna interconnessione reciproca. Del fatto che tra prezzi all'origine e prezzi al consumo ci siano poche relazioni, gli appartenenti ai "G.A.S." se ne sono accorti da tempo e hanno deciso di correre ai ripari: un esempio sintomatico di questo misterioso scalino viene offerto, dalle mele che, secondo l'Ismea, che tiene conto della variazione tra i prezzi dal novembre 2003 al novembre 2004, sono in diminuzione del 15% mentre, secondo la rilevazione statistica del Comune di Pesaro di "Occhio al prezzo", che controlla i prezzi di vendita al consumatore facendo la media dei prezzi, tra settembre 2004 e ottobre 2003 il prezzo delle mese è aumentato del 6%. Stessa sorte per le pere che, secondo l'Ismea sono diminuite del 5% mentre secondo "Occhio al prezzo sono aumentate del 5%. Le patate, invece, sono in diminuzione in entrambe le rilevazioni ma, secondo l'Ismea, il calo è del 33% contro una diminuzione contenuta del 6% registrata da "Occhio al prezzo". Ed è proprio per far fronte a questo tipo di "storture del mercato che, da un anno ad oggi, a Pesaro, i consumatori si sono riuniti nei "GAS". tratto da "Corriere Adriatico - 13 novembre 2004



sabato 13 novembre 2004


 
News

FPP2 GRATIS, ANNUNCIO DI BIDEN, COSA ASPETTA DRAGHI?
Il presidente USA Biden, raccogliendo la richiesta che da tempo avanza Bernie Sanders, ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno mascherine ffp2 gratis ai cittadini. >>



Pesticidi in Unione europea.
La European Food Safety Authority (EFSA) ha pubblicato un report sugli ortaggi e frutta più contaminati da pesticidi... studio pubblicato nel mese di febbraio 2021 che discute i dati del 2019. In tutta Europa, nell’anno 2019, sono stati analizzati 96.302 campioni e la frequenza media si attesta su 19 analisi per 100mila abitanti. I paesi più virtuosi sono la Lituania (125 analisi su 100mila abitanti), la Bulgaria (104 analisi) e il Lussemburgo (81 analisi). I meno virtuosi sono la Gran Bretagna (1,5 analisi), la Spagna (5 analisi) e la Polonia (7 analisi). L’Italia e la Francia si attestano sulla media europea di 19 analisi per 100mila abitanti, la Germania appena un po’ in più con 25 analisi. >>



Sesto Rapporto IPCC - Working Group I su nuove conoscenze e cambiamenti climatici.
In occasione della presentazione del rapporto del Working Group I dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) che delinea le nuove conoscenze scientifiche in merito ai cambiamenti climatici, ai loro effetti e agli scenari futuri, di seguito sono proposti i dati del VI rapporto Ipcc riassunti e forniti dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) di Bologna. Sesto Rapporto IPCC – Working Group I Annalisa Cherchi, Susanna Corti, Sandro Fuzzi Lead Authors IPCC WG I Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima Consiglio Nazionale delle Ricerche Bologna INTRODUZIONE SU IPCC Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), creato dalle Agenzie delle Nazioni Unite UNEP (UN Environmental Program e WMO (World Meteorological Organisation) nel 1988, ha il compito di redigere a scadenza regolare rapporti di valutazione sulle conoscenze scientifiche relative al cambiamento climatico, ai suoi impatti, ai rischi connessi, e alle opzioni per la mitigazione e l’adattamento. È attualmente in corso di finalizzazione il 6° Rapporto IPCC (AR6). Ogni Rapporto IPCC si compone di tre parti, ognuna redatta a cura di un apposito Working Group (WG). Working Group I: valuta le nuove conoscenze scientifiche emerse rispetto al rapporto precedente. Working Group II: valuta gli impatti del cambiamento climatico sull’ambiente e la società e le azioni di adattamento necessarie. Working Group III: valuta le azioni di mitigazione del cambiamento climatico. Ogni WG redige un rapporto mediamente dell’ordine di 2-3000 pagine, accompagnato da un Riassunto tecnico che mette in evidenza i punti salienti del rapporto e un breve Summary for Policy Makers ad uso dei responsabili politici dei paesi associati all’ONU, nei quali sono condensate per punti essenziali tutte le informazioni analizzate nel dettaglio nei singoli rapporti. Ogni WG si compone mediamente di 200-250 scienziati (Lead Authors) scelti su proposta dei singoli governi dal Bureau IPCC. La partecipazione dei singoli scienziati è volontaria e non retribuita. È bene ricordare che i risultati dei Rapporti IPCC sono basati esclusivamente sull’esame critico di diverse migliaia di lavori scientifici pubblicati (14.000 solo per quanto riguarda il WG I). I Rapporti IPCC, la cui stesura impegna gli scienziati per circa tre anni, sono soggetti prima della stesura finale a due fasi di revisione da parte di diverse centinaia di altri scienziati esperti del settore e da parte di esperti dei singoli governi. Il giorno 9 agosto 2021 verrà presentato ufficialmente il Rapporto del Working Group I dedicato allo stato dell’arte delle basi scientifiche del cambiamento climatico e degli avanzamenti rispetto all’ultimo rapporto AR5. Gli altri due Rapporti di cui si compone AR6 sono tuttora in corso di elaborazione e verranno presentati nei primi mesi del 2022. Per quanto riguarda il Working Group I, sui 234 Lead Authors provenienti da 66 Paesi, tre sono gli scienziati appartenenti a un’istituzione di ricerca italiana, tutti ricercatori dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche. >>