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CRISI ENERGETICA GLOBALE: QUALE FUTURO SENZA UN CAMBIAMENTO?

VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2023 DALLE ORE 20:15 ALLE 23:15 - INCONTRO CON IL PROFESSORE GIANNI TAMINO. Corso Australia 61, Padova. Negli ultimi due secoli, con la combustione di fonti fossili (partendo dal carbone, per poi passare a petrolio e metano), si è avuta l’energia indispensabile per l’industrializzazione, dando impulso a uno sviluppo dell’economia mai visto nella storia, ma determinando rifiuti, inquinamento ed esaurimento delle materie prime. Il rischio è di rimanere senza risorse naturali e, contemporaneamente, avere irreversibilmente alterato il Pianeta e compromesso la salute dei suoi abitanti.

L'emergenza climatica e ambientale ci impone di cambiare il sistema di produzione e il modello economico. Il vero nodo è consumare meno, risparmiare, aumentare l'efficienza. La nostra economia di mercato considera inevitabile una continua crescita delle produzioni e dei consumi e questa crescita è interpretata come sviluppo: il mondo economico sembra ossessionato dall’idea dello sviluppo illimitato; ma non ci può essere crescita indefinita né dei consumi, né della produzione, né dell’uso di energia. Queste tre condizioni sono in contrasto con le regole fondamentali dell’ecologia. I sistemi naturali si basano su una fonte di energia esterna, il Sole, e su un continuo riciclo della materia. La luce raggiunge le piante attivando il processo di fotosintesi, cioè la reazione dell’acqua con l’anidride carbonica da cui si ottengono gli zuccheri. L’energia degli zuccheri garantisce tutte le attività delle piante e, attraverso la catena alimentare, degli animali.

I processi naturali sono ciclici e i materiali sono continuamente riciclati senza produzione di rifiuti. La via d’uscita sta nello studio e nell’utilizzo dei processi che hanno permesso agli ecosistemi di utilizzare per tutto questo tempo un flusso di energia e di materia: utilizzare come fonte di energia il Sole o comunque fonti derivate dal Sole (acqua, vento, ecc.), utilizzare processi produttivi ciclici, senza produzione di rifiuti e poi evitare le combustioni. Sostituire all’attuale impiego di petrolio e metano, il solare e l’eolico, sarebbe un errore: le energie rinnovabili potranno rappresentare una quota rilevante nel bilancio energetico globale solo se accoppiate a un parallelo grande sviluppo del risparmio e dell’efficienza energetica, in grado di far diminuire i consumi, grazie anche a innovazioni tecnologiche.

Venerdì 24 febbraio 2023 alle ore 20:00 nella sede di AltrAgricoltura Nord Est (PD), parleremo di tutto questo con il professor GIANNI TAMINO. Dalle ore 19:00 sarà disponibile un buffet vegetariano a contributo minimo di 5,00 €
Altrgricoltura Nord Est

domenica 19 febbraio 2023


 
News

FPP2 GRATIS, ANNUNCIO DI BIDEN, COSA ASPETTA DRAGHI?
Il presidente USA Biden, raccogliendo la richiesta che da tempo avanza Bernie Sanders, ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno mascherine ffp2 gratis ai cittadini. >>



Pesticidi in Unione europea.
La European Food Safety Authority (EFSA) ha pubblicato un report sugli ortaggi e frutta più contaminati da pesticidi... studio pubblicato nel mese di febbraio 2021 che discute i dati del 2019. In tutta Europa, nell’anno 2019, sono stati analizzati 96.302 campioni e la frequenza media si attesta su 19 analisi per 100mila abitanti. I paesi più virtuosi sono la Lituania (125 analisi su 100mila abitanti), la Bulgaria (104 analisi) e il Lussemburgo (81 analisi). I meno virtuosi sono la Gran Bretagna (1,5 analisi), la Spagna (5 analisi) e la Polonia (7 analisi). L’Italia e la Francia si attestano sulla media europea di 19 analisi per 100mila abitanti, la Germania appena un po’ in più con 25 analisi. >>



Sesto Rapporto IPCC - Working Group I su nuove conoscenze e cambiamenti climatici.
In occasione della presentazione del rapporto del Working Group I dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) che delinea le nuove conoscenze scientifiche in merito ai cambiamenti climatici, ai loro effetti e agli scenari futuri, di seguito sono proposti i dati del VI rapporto Ipcc riassunti e forniti dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) di Bologna. Sesto Rapporto IPCC – Working Group I Annalisa Cherchi, Susanna Corti, Sandro Fuzzi Lead Authors IPCC WG I Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima Consiglio Nazionale delle Ricerche Bologna INTRODUZIONE SU IPCC Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), creato dalle Agenzie delle Nazioni Unite UNEP (UN Environmental Program e WMO (World Meteorological Organisation) nel 1988, ha il compito di redigere a scadenza regolare rapporti di valutazione sulle conoscenze scientifiche relative al cambiamento climatico, ai suoi impatti, ai rischi connessi, e alle opzioni per la mitigazione e l’adattamento. È attualmente in corso di finalizzazione il 6° Rapporto IPCC (AR6). Ogni Rapporto IPCC si compone di tre parti, ognuna redatta a cura di un apposito Working Group (WG). Working Group I: valuta le nuove conoscenze scientifiche emerse rispetto al rapporto precedente. Working Group II: valuta gli impatti del cambiamento climatico sull’ambiente e la società e le azioni di adattamento necessarie. Working Group III: valuta le azioni di mitigazione del cambiamento climatico. Ogni WG redige un rapporto mediamente dell’ordine di 2-3000 pagine, accompagnato da un Riassunto tecnico che mette in evidenza i punti salienti del rapporto e un breve Summary for Policy Makers ad uso dei responsabili politici dei paesi associati all’ONU, nei quali sono condensate per punti essenziali tutte le informazioni analizzate nel dettaglio nei singoli rapporti. Ogni WG si compone mediamente di 200-250 scienziati (Lead Authors) scelti su proposta dei singoli governi dal Bureau IPCC. La partecipazione dei singoli scienziati è volontaria e non retribuita. È bene ricordare che i risultati dei Rapporti IPCC sono basati esclusivamente sull’esame critico di diverse migliaia di lavori scientifici pubblicati (14.000 solo per quanto riguarda il WG I). I Rapporti IPCC, la cui stesura impegna gli scienziati per circa tre anni, sono soggetti prima della stesura finale a due fasi di revisione da parte di diverse centinaia di altri scienziati esperti del settore e da parte di esperti dei singoli governi. Il giorno 9 agosto 2021 verrà presentato ufficialmente il Rapporto del Working Group I dedicato allo stato dell’arte delle basi scientifiche del cambiamento climatico e degli avanzamenti rispetto all’ultimo rapporto AR5. Gli altri due Rapporti di cui si compone AR6 sono tuttora in corso di elaborazione e verranno presentati nei primi mesi del 2022. Per quanto riguarda il Working Group I, sui 234 Lead Authors provenienti da 66 Paesi, tre sono gli scienziati appartenenti a un’istituzione di ricerca italiana, tutti ricercatori dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche. >>