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ACQUA: ORO BLU O BENE COMUNE?

Dal Comitato 2Sì Acqua Bene Comune Padova: Buongiorno, Nel quarto anniversario dell'approvazione della delibera comunale sull'acqua pubblica, abbiamo organizzato per tutta la cittadinanza un momento di confronto e approfondimento sull’acqua e i problemi che oggi la riguardano, dal titolo "Acqua: oro blu o bene comune? La situazione a livello locale e nazionale." L’appuntamento è per venerdì 27 gennaio, alle 18.30, in Sala Paladin (Palazzo Moroni). Sarà invitato ad essere presente anche il sindaco Sergio Giordani, affinché si renda conto di quanto sarebbe necessario che la sua giunta desse finalmente piena attuazione alla delibera che ancora rimane solo sulla carta. Al fine di favorire la più ampia partecipazione, inviamo in allegato la locandina e l'appello/documento dell'iniziativa, che invitiamo tutte e tutti (singole persone o realtà collettive) a sottoscrivere per far sentire la voce di chi ritiene che la gestione dell'acqua e di tutti i servizi pubblici locali debba rispondere al principio del bene comune anziché del profitto privato. Per info e adesioni, scrivere (possibilmente entro lunedì 23/01): ad acquabenecomune.pd@gmail.com o telefonare a 3276157887 Cordiali saluti,

ACQUA: ORO BLU O BENE COMUNE? Un appello e un’iniziativa per dire chiaramente da che parte stiamo Bene comune e vitale per eccellenza, risorsa limitata e disponibile in maniera disuguale: l’acqua è al centro di una contesa di carattere epocale. Tra chi intende trarne profitto accaparrandosi la sua gestione oppure assicurarsene la disponibilità per un futuro in cui sarà sempre più scarsa, e chi già oggi non si vede garantito l’accesso ad un’acqua salubre, potabile o sufficiente per le proprie esigenze più basilari. La “guerra dell’acqua” non è soltanto quella che vede contrapporsi Paesi o grandi multinazionali, bensì attraversa anche le nostre vite e i nostri territori. Ce l’ha ricordato la siccità della scorsa estate, manifestazione della crisi ecologica in atto, e lo dimostrano i processi di finanziarizzazione e privatizzazione cui questo bene è sottoposto: quotazione in borsa, approvvigionamento in falda ad uso esclusivo di determinate aziende, gestione “profittevole” delle reti idriche territoriali, aumento di bollette e costi per i consumatori.

Si tratta di problemi sotto gli occhi di tutti, che chiamano in causa tanto la politica e le istituzioni, quanto l’agire della cittadinanza: in breve, lo stato di salute della nostra democrazia. Sotto questo profilo, sappiamo che dallo storico referendum del 2011 nel nostro Paese sono stati fatti quasi soltanto passi indietro, che hanno visto la politica tradire le intenzioni espresse da 26 milioni di cittadinз e consegnare la gestione dell’acqua e di tutti gli altri servizi pubblici locali alle logiche di mercato. Da ultimo, con un decreto del 23 dicembre scorso, il governo Meloni vuole rendere impossibile gestire tali servizi come beni comuni liberi dal profitto. Rispetto a questi processi, a livello locale e nazionale, non sono mancate né resistenze vittoriose, né esperienze in controtendenza. Anche la nostra città è stata protagonista in questo senso, quando il 28 gennaio 2019 il Consiglio Comunale di Padova ha approvato unanimemente una delibera di iniziativa popolare che intendeva rendere giustizia all’esito referendario e ristabilire il primato dell’interesse collettivo e del diritto all’acqua sull’interesse dell’ente gestore. Essa consiste nei seguenti punti: 1) no sospensione fornitura per morosità, minimo vitale sempre garantito; 2) revisione tariffa e bollette più eque; 3) istituzione fondo per utenze disagiate mediante utili dell’ente gestore; 4) impiego dividendi HERA comunali per completare la copertura delle utenze disagiate. Ad oggi, però, quella delibera è ancora sulla carta, nonostante gli effetti benefici che la sua applicazione potrebbe avere in questo momento di crisi sociale.

Nel quarto anniversario della sua approvazione, abbiamo organizzato per tutta la cittadinanza un momento di confronto e approfondimento sull’acqua e i problemi locali e nazionali che la riguardano. L’appuntamento è per venerdì 27 gennaio, alle 18.30, in Sala Paladin (Palazzo Moroni). Invitiamo il sindaco Sergio Giordani ad essere presente, affinché si renda conto di quanto sarebbe necessario che la sua giunta desse finalmente piena attuazione alla delibera sull’acqua. COMITATO 2SÌ ACQUA BENE COMUNE PADOVA
COMITATO 2SÌ ACQUA BENE COMUNE PADOVA

domenica 22 gennaio 2023


 
News

FPP2 GRATIS, ANNUNCIO DI BIDEN, COSA ASPETTA DRAGHI?
Il presidente USA Biden, raccogliendo la richiesta che da tempo avanza Bernie Sanders, ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno mascherine ffp2 gratis ai cittadini. >>



Pesticidi in Unione europea.
La European Food Safety Authority (EFSA) ha pubblicato un report sugli ortaggi e frutta più contaminati da pesticidi... studio pubblicato nel mese di febbraio 2021 che discute i dati del 2019. In tutta Europa, nell’anno 2019, sono stati analizzati 96.302 campioni e la frequenza media si attesta su 19 analisi per 100mila abitanti. I paesi più virtuosi sono la Lituania (125 analisi su 100mila abitanti), la Bulgaria (104 analisi) e il Lussemburgo (81 analisi). I meno virtuosi sono la Gran Bretagna (1,5 analisi), la Spagna (5 analisi) e la Polonia (7 analisi). L’Italia e la Francia si attestano sulla media europea di 19 analisi per 100mila abitanti, la Germania appena un po’ in più con 25 analisi. >>



Sesto Rapporto IPCC - Working Group I su nuove conoscenze e cambiamenti climatici.
In occasione della presentazione del rapporto del Working Group I dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) che delinea le nuove conoscenze scientifiche in merito ai cambiamenti climatici, ai loro effetti e agli scenari futuri, di seguito sono proposti i dati del VI rapporto Ipcc riassunti e forniti dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) di Bologna. Sesto Rapporto IPCC – Working Group I Annalisa Cherchi, Susanna Corti, Sandro Fuzzi Lead Authors IPCC WG I Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima Consiglio Nazionale delle Ricerche Bologna INTRODUZIONE SU IPCC Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), creato dalle Agenzie delle Nazioni Unite UNEP (UN Environmental Program e WMO (World Meteorological Organisation) nel 1988, ha il compito di redigere a scadenza regolare rapporti di valutazione sulle conoscenze scientifiche relative al cambiamento climatico, ai suoi impatti, ai rischi connessi, e alle opzioni per la mitigazione e l’adattamento. È attualmente in corso di finalizzazione il 6° Rapporto IPCC (AR6). Ogni Rapporto IPCC si compone di tre parti, ognuna redatta a cura di un apposito Working Group (WG). Working Group I: valuta le nuove conoscenze scientifiche emerse rispetto al rapporto precedente. Working Group II: valuta gli impatti del cambiamento climatico sull’ambiente e la società e le azioni di adattamento necessarie. Working Group III: valuta le azioni di mitigazione del cambiamento climatico. Ogni WG redige un rapporto mediamente dell’ordine di 2-3000 pagine, accompagnato da un Riassunto tecnico che mette in evidenza i punti salienti del rapporto e un breve Summary for Policy Makers ad uso dei responsabili politici dei paesi associati all’ONU, nei quali sono condensate per punti essenziali tutte le informazioni analizzate nel dettaglio nei singoli rapporti. Ogni WG si compone mediamente di 200-250 scienziati (Lead Authors) scelti su proposta dei singoli governi dal Bureau IPCC. La partecipazione dei singoli scienziati è volontaria e non retribuita. È bene ricordare che i risultati dei Rapporti IPCC sono basati esclusivamente sull’esame critico di diverse migliaia di lavori scientifici pubblicati (14.000 solo per quanto riguarda il WG I). I Rapporti IPCC, la cui stesura impegna gli scienziati per circa tre anni, sono soggetti prima della stesura finale a due fasi di revisione da parte di diverse centinaia di altri scienziati esperti del settore e da parte di esperti dei singoli governi. Il giorno 9 agosto 2021 verrà presentato ufficialmente il Rapporto del Working Group I dedicato allo stato dell’arte delle basi scientifiche del cambiamento climatico e degli avanzamenti rispetto all’ultimo rapporto AR5. Gli altri due Rapporti di cui si compone AR6 sono tuttora in corso di elaborazione e verranno presentati nei primi mesi del 2022. Per quanto riguarda il Working Group I, sui 234 Lead Authors provenienti da 66 Paesi, tre sono gli scienziati appartenenti a un’istituzione di ricerca italiana, tutti ricercatori dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche. >>