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SUOLO. CONSUMO O RICONVERSIONE?

Padova - Non basta piantare alberi per giustificare come green un’operazione che cementifica 100.000 metri quadri di terreno agricolo. La zona industriale di Padova potrebbe allargarsi ulteriormente, mangiando nuovo terreno agricolo anziché rigenerare le molte aree dismesse al suo interno. E’ questa infatti la previsione di una variante al Piano degli Interventi comunale adottata nelle scorse settimane su proposta della società Alì, per l’ampliamento del suo attuale magazzino di via Svezia, al confine con i Comuni di Saonara e Legnaro.

La modifica del Piano degli Interventi è stata chiesta attraverso lo sportello SUAP dedicato alle attività produttive, per la realizzazione di un grande polo logistico a servizio della nota catena di supermercati. Il progetto, che prevede un investimento di 40 milioni di euro, è stato presentato come il “primo magazzino green nella grande distribuzione” (https://www.alisupermercati.it/news/a-padova-il-primo-magazzino-green-2121) con un terzo della superficie dedicata alla piantumazione di alberi, e come un’opportunità per la crescita economica della città grazie alle nuove assunzioni previste per gli addetti del nuovo deposito. L’opera è però fortemente osteggiata dai residenti della zona, che accusano l’amministrazione Giordani di tradire gli impegni elettorali di risparmio del suolo e lotta alla cementificazione. Mario Squizzato del Comitato Cittadini Granze e Stefano Pagnin del Circolo Wigwam il Presidio hanno commentato così la notizia: “Pensavamo fosse tutto finito quando nel gennaio del 2021 è stato messo in liquidazione il Consorzio Zona Industriale di Padova. Invece no! La zona industriale di Padova si allarga ancora al suo intorno, così come un tempo, consumando ancora terreno vergine, terreno agricolo, nonostante al suo interno vi siano intere zone inattive con capannoni vuoti lasciati a deperire. La logica di sciacallaggio del territorio non è mutata rispetto al passato, si preferisce aggredire terreno vergine piuttosto che favorire la riedificazione in zone già urbanizzate, si preferisce favorire lo sviluppo degli interessi privati piuttosto che quelli della collettività” (vedi qui il post di denuncia: https://www.facebook.com/1697091627240925/posts/3284641361819269/).

L’assessore al Commercio A. Bressa, ha dichiarato che, con l’adozione della Variante avvenuta in Conferenza dei Servizi, è stato espresso solo un giudizio tecnico ma che la partita deve ancora cominciare sotto il profilo politico, perché Alì ha fatto una proposta e spetta ora al consiglio Comunale valutarla o integrarla (qui l’intervista all’Assessore: https://ricerca.gelocal.it/mattinopadova/archivio/mattinopadova/2022/09/04/padova-per-l-ampliamento-dell-ali-progetto-ancora-da-definire-20.html?ref=search). Legambiente chiede allora al Comune di respingere la proposta di Variante al Piano degli Interventi, perché un’Amministrazione che nel suo programma elettorale (https://www.padovanet.it/sites/default/files/attachment/GIORDANI%20SINDACO%20-%20Programma%20elettorale%202022.pdf) si impegna per “Una città che cresce e si rigenera senza consumare nuovo suolo” non può approvare un piano che liquida senza alcun approfondimento la possibilità di realizzare i nuovi magazzini utilizzando aree industriali dismesse o di adottare altre soluzioni che consentano un minor consumo di suolo. Anche nel caso in cui venisse valutata l’impossibilità di sviluppare progetti alternativi che permettano di salvaguardare i terreni agricoli e si volesse ugualmente dar seguito alla richiesta della società Alì’, il Comune non dovrebbe limitarsi ad accettare le previsioni di mitigazione ambientale con la piantumazione di nuovi alberi. Dovrebbe invece richiedere una vera compensazione ecologica dell’intervento, ossia la rinaturalizzazione di altri suoli cementificati di superficie uguale a quella consumata, per il potenziamento ad esempio di rete ecologiche esistenti o il contrasto dell’isola di calore in Zona Industriale.

L’esito della Variante per il nuovo polo logistico dei supermercati Alì è molto importante per la credibilità dell’Amministrazione comunale sul fronte della lotta al consumo di suolo perché, se approvata, consentirebbe da sola un consumo di più di 10 ettari di terreni verdi, ossia quasi il doppio di quello concesso per tutte le aree di nuova urbanizzazione previste dal nuovo Piano degli Interventi adottato solo qualche mese fa dal consiglio Comunale di Padova. L’approvazione di questo progetto potrebbe rappresentare inoltre un pericoloso precedente, perché, come sottolineano Pagnin e Squizzato “questa concessione ad ALI’ darà titolo anche ad altre ditte, situate a confine della zona industriale, a presentare richiesta di ampliamento sulle aree limitrofe (zone agricole, a verde o quel che sia…)”. Un motivo in più per cui il Comune di Padova farebbe bene a respingere questa proposta e a chiedere che il progetto di Alì venga riscritto su basi completamente nuove, coerenti con le linee di indirizzo del programma elettorale del Sindaco e del nuovo Piano degli interventi. (autore: Sandro Ginestri, Presidente Legambiente Padova)
https://ecopolis.legambientepadova.it/

giovedì 15 settembre 2022


 
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