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UN FUTURO DI EMISSIONI TOSSICHE E CANCEROGENE. A gas e nucleare si aggiungono gli inceneritori.

Un altro settore dove si sta tornando indietro, agli anni 70, è quello dell’incenerimento rifiuti urbani. Un esempio eclatante è l’area sud del Veneto; qui nel volgere di un anno sono stati presentati progetti per: - 3 nuovi enormi inceneritori di rifiuti urbani a Fusina (Venezia). Uno già approvato e in funzione, ottenuto dal cambiamento di combustibile di un forno a legna già esistente; uno approvato e in gara d’appalto per la costruzione e un terzo congelato dalla Regione dopo le battaglie dei comitati che contestano la combustione di fanghi e percolati contenenti PFAS che non vengono degradati a 1000 gradi ma almeno a 1400; - una quarta linea di incenerimento rifiuti urbani a Padova, con la promessa di chiusura delle linee 1 e 2 vecchie ma comunque con un aumento da 170.000 a 240.000 t/anno di rifiuti bruciati; - il potenziamento dell’inceneritore di Ferrara da 100.000 a 140.000 t/anno.

Tutto questo contro ogni logica di economia circolare e di lotta alle emissioni di CO2-gas serra. Si aggiungano emissioni cancerogene e tossiche di ogni tipo, dato che gli inceneritori rifiuti sono riconosciuti tra i peggiori inquinanti dell’aria e in aree della pianura padana dove i limiti per gli inquinanti in aria sono superati ogni anno per polveri fini e ultrafini, ossidi di azoto, IPA. Ad es. per le polveri PM 10, i superamenti dei limiti giornalieri sono, negli ultimi 10 anni, il doppio o il triplo di quelli ammissibili (35/anno). E va tenuto conto anche che i limiti sono sempre un risultato del braccio di ferro tra difesa della salute e necessità del mondo produttivo. A dimostrazione di questo, a dicembre 2021 l’OMS -Organizzazione Mondiale della Sanità- ha abbassato significativamente i valori degli inquinanti in aria che non dovrebbero produrre danni gravi. Così, per le polveri sottili PM 10, l’OMS ha detto che il limite italiano annuo, che è 40 microgr/ mc, dovrebbe scendere a 15 (era 20 nella lista OMS del 2005). Per le PM 2,5, in l’Italia il limite è 25, ma per l’OMS era 10 e ora è 5 microgr/ mc; per il biossido di azoto-Nox, il limite è 40 ma l’OMS dice che dovrebbe essere 10.

Va tenuto conto, che gli inquinanti aprono la strada al Covid, indebolendo le difese dell’apparato respiratorio come dimostrano molte correlazioni nel mondo: alto inquinamento alto numero di casi Covid e relative perdite umane. (di Franco Rigosi -TERA e AQUA - n° 121 FEBBRAIO - MARZO 2022 bimestrale dell’Ecoistituto del Veneto Alex Langer)


Tera e Aqua

mercoledì 23 marzo 2022


 
News

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