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Gruppi d'acquisto solidale, un fenomeno in crescita: 800mila aderenti in più dal 2018 al 2020.

Diventano tecnologici con le piattaforme digitali di acquisto collettivo. Diffusa creatività, soprattutto a Roma, talvolta connotata politicamente. Dietro le sigle, tante storie di impegno civile. MILANO - Digitando GAS su Google, dopo due pagine di risultati su bollette e forniture, escono finalmente i Gruppi di Acquisto Solidale, e per prima cosa si sorride. Nomi come Banda Gassotti, ErGAS (Economie Ribaltate), Felce e Mirtillo, Poco di Buono, GAS -TONE, GAS RivoluzioMario, Gaspita!, LasVeGas, A tutto GAS: sono esplosioni di creatività, soprattutto in quel di Roma, talvolta colorata politicamente. Dietro le sigle, tante storie di impegno civile e solidarietà che vanno molto oltre i comportamenti d’acquisto.

Chi sono i GAS. I GAS, Gruppi di Acquisto Solidale, sono associazioni, o semplici gruppi informali di cittadini che si organizzano per fare acquisti alimentari direttamente da piccoli produttori (locali, ma non solo): frutta e ortaggi, carne, olio, formaggi, conserve. L’unione fa la forza e in questo modo si spuntano prezzi vantaggiosi per tutti, grazie alla consegna di quantità importanti in un unico punto di ritiro. I gruppi locali sono almeno duemila, spesso organizzati in reti regionali. L'Osservatorio per le coesioni sociali. I GAS sono un fenomeno in forte crescita nel biennio precedente la pandemia: dal 2018 al 2020 hanno coinvolto oltre 800mila nuovi aderenti, raggiungendo un’incidenza percentuale del 12,3%. Lo dice un’indagine dell’OCIS, l’Osservatorio internazionale per la coesione sociale presso l’Università di Padova. E dopo il Covid? “Non abbiamo ancora dati ufficiali, li avremo a metà 2022 quando aggiorneremo lo studio - spiega Paolo Graziano, professore di Scienza Politica all’Università di Padova - però la sensazione tra i gruppi con cui siamo in contatto, io stesso ne faccio parte, è che i GAS abbiano tenuto, nonostante alcune criticità del periodo pandemico, come il divieto di ritrovarsi per ritirare gli acquisti collettivamente, e la concorrenza dei supermercati che consegnavano gratuitamente a domicilio. Qualche gruppo è anche riuscito a organizzarsi per le consegne”. Di contro, la pandemia ha favorito questa forma di consumo responsabile nella misura in cui molti produttori locali hanno attivato l’e-commerce, rendendo possibile fare acquisti collettivi online e favorendo a loro volta la digitalizzazione dei gruppi.

Come nascono i Gruppi. Il gruppo d’acquisto nascono da spinte politiche, ambientali ed economiche. Da dove nascono i gruppi d’acquisto solidali? Esperienze molto diverse, provenienti dal mondo del sociale, dell’università, delle parrocchie, o semplicemente vicini di casa, hanno in comune la volontà di sostenere le produzioni di qualità, andando oltre il semplice acquisto per creare una rete di relazioni e informazione reciproca. Secondo l’OCIS, sono di tre ordini le spinte principali che hanno dato vita a questa forma di economia “altra”: politica, ambientale, economica. Quella politica, spiega il professor Graziano, nasce dopo il ripiegamento dell’esperienza No global, seguita ai fatti di Genova del 2001. La prima e la seconda "fioritura". “Il movimento, apparentemente quasi dissolto, ha trovato forme diverse, meno eclatanti, di aggregare le persone intorno a un’idea di economia alternativa, e i GAS sono una di queste forme. La prima fioritura infatti è proprio del 2002-2003”. La seconda spinta è ambientale, legata al desiderio di favorire la filiera corta acquistando da piccoli produttori del territorio, quasi sempre biologici. L’ultima è economica. Anche se i prodotti acquistati nei GAS non costano meno di quelli del supermercato, sono più convenienti rispetto ai prodotti della stessa qualità – ad esempio il biologico - comprati individualmente. L'esperienza del Parco agricolo Sud di Milano. L’esperienza del Distretto di economia solidale nel Parco agricolo Sud Milano. Il Distretto di economia solidale nell’area del Parco agricolo Sud Milano copre un’area vastissima, popolata da diverse centinaia di aziende. Circa venti GAS, di diversi Comuni del parco, hanno fondato il Distretto nel 2008 insieme ad altre organizzazioni della società civile. “Il nostro obiettivo di partenza fu quello di favorire un percorso di eticità e sostenibilità nell’agricoltura praticata all’interno del Parco, cominciando dalla conversione al biologico” racconta Vincenzo Vasciaveo, coordinatore del Distretto e tra i fondatori del GAS di Baggio. “Le aziende biologiche erano solo cinque, oggi sono trenta. Cerchiamo di unire le forze per trasformare il Parco in un modello di sostenibilità non solo agricola, ma ambientale, coinvolgendo anche le istituzioni”. Il GAS Punto a Roma. Cultura del consumo e relazioni sociali, oltre il cibo. Il GAS Punto Comune si trova nel quartiere Tuscolano, ospitato dal centro Scup, Sport cultura popolare. Clara Archibugi, coordinatrice volontaria (come tutti), racconta una storia lunga diversi anni: “Il nostro gruppo è partito come mercatino mensile, fatto insieme a Scup, il centro dove abbiamo la sede. Qui, ogni gasista incontra personalmente i produttori, tutti locali per l’ortofrutta, tutti con un’identità solidale e non solo ecologica. Per un GAS infatti è essenziale il rapporto diretto, la conoscenza, non basta la qualità dei prodotti. La relazione fa la differenza con tutti gli altri modi di comprare”. Più recentemente è nato il gruppo d’acquisto, settimanale, per dare una possibilità in più. “Non tutti possono venire al mercatino, e poi con la piattaforma digitale Retedes possiamo fare acquisti condivisi con altri GAS, su prodotti di durata più lunga, come il caffè o la conserva di pomodoro”. Nel 2020 sono riusciti a destinare il 10% della spesa a favore di persone del quartiere in difficoltà economiche.

Piattaforme digitali e gestione degli ordini. I GAS sono sempre più smart, con le piattaforme digitali di gestione ordini. Il periodo del lockdown ha creato qualche difficoltà ai gruppi, perché non era possibile incontrarsi per ritirare i prodotti. Qualcuno è riuscito a organizzare consegne a domicilio; molti gruppi hanno approfittato dei minori impegni per adottare piattaforme digitali, in modo da per gestire ordini e acquisti in modo più efficace e in meno tempo. Sono tanti i servizi disponibili online, adatti anche ai cellulari, tutti gratuiti o a costi bassissimi, qualche decina di euro l’anno al massimo. Ecco le principali piattaforme. - E-circles è il più diffuso con 582 aderenti. Offre il software gestionale gratuito per la raccolta degli ordini, in due versioni a seconda delle dimensioni del gruppo, ma anche vari servizi aggiuntivi, come la gestione informatizzata dei volontari nei punti di ritiro dei prodotti, o il supporto nella creazione di un nuovo GAS. https://e-circles.org - ReteDes conta 348 aderenti, offre una piattaforma molto semplice e flessibile a seconda delle esigenze del gruppo. Tra i servizi aggiuntivi, il baratto e la Banca del tempo. https://retegas.altervista.org - GasDotto, circa 100 aderenti, ha la particolarità di essere disponibile in diverse lingue, inoltre ha un sistema di rendicontazione dei pagamenti che copre anche sistemi innovativi come Paypal o Satispay. https://www.gasdotto.net - PortalGas infine ha 34 gruppi aderenti e alcune particolarità, tra cui la funziona antiaccaparramento, che mette un tetto agli acquisti singoli quando la disponibilità di un prodotto è limitata, o l’informazione sui chilometri percorsi da ogni prodotto in listino. https://www.portalgas.it Un modo diverso di concepire il consumo. Concludiamo con la riflssione del professor Graziano sulle prospettive future. “Credo che i GAS cresceranno ancora, anche se in misura contenuta, perché parliamo sempre di una nicchia - dice il professor Graziano - è importante però sottolineare il loro ruolo nel promuovere altre forme di economia circolare e solidale, come ad esempio i gruppi locali di riuso o di condivisione, in grande sviluppo, molto facilitati dai social network. E’ così che cresce e si diffonde un modo diverso di concepire il consumo”. (di di Ida Cappiello - www.repubblica.it 14/11/2021)
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martedì 4 gennaio 2022


 
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