Cerca Contatti Archivio
 
La guerra, l’aratore e il letame. Unire le differenze per uscire dalla sconfitta

Se dovessi trovare una sola parola per descrivere la fase in cui siamo, sarebbe, senza dubbio, “sconfitta”. Il sostantivo “sconfitta” definisce l’esito infausto di una guerra, di uno scontro o un conflitto prevedendo, dunque, che ci sia qualcuno che possa vantare una vittoria. Provando a guardare la nostra condizione dall’alto dello “zoom on” di una telecamera che fa marcia indietro restituendoci il nostro tempo con l’inquadratura da campo largo, la vedremmo chiaramente: sarebbe l’immagine di un campo di battaglia in cui è andata, e va, in scena lo scontro fra il capitalismo del nostro tempo (spietato nella sua barbarie predatoria) e la democrazia. In quel campo un pugno di vincitori si aggira fra i corpi degli sconfitti per saccheggiarne i beni: la terra, l’acqua, l’energia, le vite, il lavoro, i diritti.

La prima assemblea dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare lo ha reso evidente: camionisti, cuochi, sindacalisti, agricoltori, braccianti, ecologisti, donne, uomini, giovani di fronte al passaggio che la storia ci impone: capire come i nostri dialetti (quelli che si sono prodotti nella divisione) diventino lingua comune, Koiné collettiva. Come, cioè, sia possibile opporre al nemico di tutti noi proposte e alternative che si nutrano di quel tanto di visione comune che ha vissuto nelle diverse esperienze: la democrazia, la giustizia, i diritti, i doveri collettivi, la tutela della vita e della natura, il lavoro, la ricerca della felicità. Il cibo, la terra, l’aria, il mare, la vita, le energie sono le basi biologiche e materiali per scegliere il campo da cui provare a ripartire. La Sovranità Alimentare diventa, cosi, il background comune, la lingua con cui scrivere un nuovo progetto di società da opporre al neoliberismo del nostro tempo ed al suo modello di dominio del mondo che ci impone la crisi come strumento permanente. Mettere insieme le differenze per trasformare le divisioni con cui abbiamo pagato la sconfitta nella ricchezza del progetto nuovo è il primo obiettivo dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare e, per farlo, non dobbiamo rinnegare i percorsi diversi che ci stanno portando a incontrarci. Anzi dobbiamo coltivare le nostre diversità e specificità che si sono determinate nell’aver fatto scelte difficili e dure in questi anni. In fondo abbiamo tutti scelto di resistere sporcandoci le mani con la merda della crisi e, provando a trasformarla in letame fertile, lo abbiamo fatto ognuno nel proprio campo; comunque, lo abbiamo fatto e lo facciamo! Certo, ognuno ha pensato se stesso come l’aratore del campo, il protagonista di un “riscatto” tanto necessario quanto inconsistente e troppo spesso questo modo di pensarci ci ha costretti nel minoritarismo, nella testimonialità e nell’autoreferenzialità. Scriveva Antonio Gramsci: “Tutti vogliono essere aratori della storia, avere parti attive. Nessuno vuol essere concio della storia. Ma può ararsi senza prima ingrassare la terra? Dunque, ci deve essere l’aratore ed il concio”. Il concio è un tipo di letame misto di sterco animale e foglie ed è esattamente quello che siamo stati in tanti in questi anni: abbiamo mischiato le nostre foglie cadute sul campo della sconfitta con lo sterco sociale ed oggi siamo un miscuglio organico fermentato e vivo. Quel letame fertile che siamo diventati oggi può essere sparso nel campo vuoto della politica. I partiti e i sindacati si ritraggono lasciando il campo vuoto fra la società e il governo. E’ il momento che in quel campo reso fertile dal letame che abbiamo contribuito a fermentare con le nostre resistenze siano sparsi i semi per il raccolto nuovo.

Nuovo, altra parola di cui dobbiamo riprenderci il significato, magari per contrapporlo a “modernità” ma questo è già parlare del futuro e dei frutti che ci aspettiamo. Per ora facciamo il passo che ci serve: seminiamo il campo con il miscuglio dei semi che ci vengono dalle nostre pratiche diverse. Scopriremo, cosi, che dai nostri semi diversi e dal loro incrocio può nascere il progetto nuovo. Buon cammino all’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare e benvenuti agli aratori consapevoli. Venite con le vostre foglie e portatevi il letame con cui vi siete sporcati, ci sforzeremo di fare buon uso del concio che avremo prodotto insieme. (di Gianni Fabbris)
https://vociperlaterra.it

lunedì 15 febbraio 2021


 
News

Nuova protesta degli agricoltori a Bruxelles, 250 trattori intorno alle sedi Ue. Roghi davanti all’Eurocamera: polizia usa idranti e lacrimogeni.
Circa 250 trattori hanno bloccano le strade principali del quartiere delle istituzioni Ue a Bruxelles chiamati a manifestare da Fugea, dalla Federazione dei Giovani Agricoltori (FJA), dalla Federazione Vallone dell’Agricoltura ( Fwa), dalla Rete di sostegno all’agricoltura contadina (RéSAP) e dal Coordinamento europeo. >>



Gates e Zuckerberg puntano sull'agricoltura: "Cibo vero solo per ricchi"
Altro che carne sintetica e dieta vegetale. I grandi imprenditori dei Big Data sembrano andare proprio nella direzione opposta. Mentre, infatti, la sostenibilità planetaria spinge le economie a orientarsi verso la produzione di cibo sintetico, loro investono su terreni agricoli e sulla produzione di carne tradizionale di altissima qualità. E naturalmente altissimi costi e ricavi. >>



FPP2 GRATIS, ANNUNCIO DI BIDEN, COSA ASPETTA DRAGHI?
Il presidente USA Biden, raccogliendo la richiesta che da tempo avanza Bernie Sanders, ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno mascherine ffp2 gratis ai cittadini. >>