Glifosato, il Senato dice sì a tutto. Ma contro Cattaneo l'ira degli scienziati: "Folle posizione pro diserbanti".
Quattro mozioni, due a favore e due contro l'uso dei pesticidi, tutte approvate. Tra esse una della senatrice a vita. I testi in Aula e gli studi che provano i danni causati dall'uso degli erbicidi.
Delle mozioni presentate in Senato, tutte approvate, due erano a favore e altrettante contro l'utilizzo del glifosato, il famigerato erbicida considerato causa di danni all'ambiente e alla salute delle persone. A scatenare le polemiche e le ire di parte della comunità scientifica e la preoccupazione di diverse associazioni è il testo firmato dalla scienziata e senatrice a vita, Elena Cattaneo, che di fatto disinnesca le mozioni che vincolano il governo a un'azione decisa contro l'uso del noto diserbante.
Il testo di Cattaneo - farmacologa e biologa dell'Università Statale di Milano - illustrato ieri in Aula dalla stessa senatrice (qui il resoconto stenografico della seduta in Senato con la presentazione delle mozioni ndr), seppur con qualche modifica sulla versione originale, sancisce l'impegno per il governo a una "revisione complessiva delle prove scientifiche disponibili" sulle sostanze usate soprattutto in agricoltura e, come detto, da molte parti considerate responsabili di inquinamento e danni alla salute delle persone. L'obiettivo di disinnescare la mozione presentata precedentemente da senatori di maggioranza e del gruppo misto (primo firmatario De Bonis) - che impegna l'esecutivo ad "adottare tutte le necessarie misure di precauzione sul territorio nazionale volte a proteggere la sanità pubblica nonché la salubrità dell’ambiente, con specifico riferimento alla tutela delle acque, della flora e della fauna" - sembra insomma raggiunto.
Bayer patteggia per 10 miliardi di dollari
La guerra contro il glifosato, principio attivo di numerosi diserbanti tra cui il più diffuso nel mondo è il Roundup - prodotto da Monsanto oggi acquisito dalla tedesca Bayer - è diventata ormai annosa. Contro di esso sono scesi in campo cittadini, ambientalisti e medici in tutto il mondo che hanno intentato cause, scritto petizioni e presentato studi scientifici sulla dannosità, ma l'uso continua quasi indisturbato. Il giro d'affari intorno a questo diserbante è sconfinato e spiega gli investimenti per l'attività di lobby potente ed efficace messa su da Monsanto-Bayer. Gli stessi "Monsanto Papers" hanno rivelato la corruzione di scienziati e giornalisti per la realizzazione di studi negazionisti sui danni del glifosato. Evidenze che oggi portano la società farmaceutica tedesca a patteggiare pene per un valore complessivo di 10 miliardi di dollari per una parte delle 95mila cause intentate da cittadini e associazioni.
La preoccupazione del mondo scientifico
La mozione della scienziata-senatrice ha destato scalpore e sollevato proteste. In particolare contro la mozione, definita "inquietante", si sono scagliati gli scienziati dell'Isde (Istituto internazionale medici per l'ambiente). La firma sul documento diramato qualche giorno fa è di Fiorella Belpoggi, direttrice scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna. "Ci chiediamo come sia possibile che - si legge nel testo -, mentre a livello internazionale, soprattutto in Europa, sempre più si va verso pratiche agronomiche in grado di conciliare salubrità dell’ambiente, qualità delle acque, fertilità del suolo, biodiversità con qualità del cibo e salute umana, ci sia ancora qualcuno che tenta di difendere il modello agricolo industriale basato sulla chimica, di cui proprio il glifosato è il tragico vessillo".
Nel documento, la mozione Cattaneo è contestata punto per punto e le sue argomentazioni sono definite "banali e sconcertanti" per concludere che "il nostro Paese non ha bisogno di alcuna rivisitazione circa l’utilizzo del glifosato". Tanto più che recenti studi realizzati proprio dall'Istituto Ramazzini, laboratorio scientifico riconosciuto in tutto il mondo per le ricerche all’avanguardia sugli impatti dei fitofarmaci sulla salute umana, "che non vengono neppure nominati nella mozione", "hanno messo in evidenza che il glifosato e il suo formulato Roundup, a dosi equivalenti alla ADI degli Stati Uniti, procurano formazione di micronuclei (genotossicità), effetto androgenico e aumento del testosterone nel sangue sia nei maschi che nelle femmine (interferenza endocrina), alterazione del microbiota intestinale durante le prime fasi della vita". E davanti a queste evidenze appare folle sostenere ancora la bontà dell'uso di questo tipo di pesticidi. Sostiene Belpoggi, che la cosa "preoccupa, ma non ci meraviglia visto che si avvicina la scadenza per il rinnovo dell’autorizzazione del glifosato in Europa". (di Antonella Loi . Tiscali Ambiente)
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mercoledì 22 luglio 2020
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