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Made in Italy addio: il parmigiano nelle mani della multinazionale.Lactalis

Addio a un altro pezzo di Made in Italy: i francesi della multinazionale Lactalis comprano Nuova Castelli, principale produttrice di parmigiano reggiano. Qualcuno può osservare che la Nuova Casetelli era già nelle mani di capitali non italiani....... sia chiaro: un conto è essere soci di capitale in una operazione puramente finanziaria come è stato con il fondo britannico Charterhouse Capital Partners (che aveva già l’80% di Nuova Castelli) altra cosa è l'operazione di Lactalis (la multinazionale francese del latte) che essendo già in posizione dominante nel settore punta evidentemente a mettere le mani sul know how e i prodotti italiani frutto di un lungo rapporto fra i produttori, i casari consumati nel territorio.

Lactalis ha già fatto questa operazione con Parmalat quando, dopo che nel disinteresse generale, aveva messo mani sulla filiera nata in Italia, ne ha smantellato le funzioni per tenere i marchi e concentrare il controllo e le produzioni fuori dal rapporto con la filiera produttiva italiana. E' vero che il disciplinare della dop del parmigiano regiano lega questo prodotto al suo areale d'origine ed a modalità produttive "rigide" ma lo fa ora! I disciplinari possono essere riscritti e, in fondo, questo dipende da chi controlla e governa i processi economici.

Il processo di concentrazione messo in campo da Lactalis è pericoloso per questo e il rischio riguarda tutte le filiere produttive italiane. La seconda dop italiana (quella della bufala) sta sopportando un rischio continuo per il processo che sta spostando il controllo che storicamente era stato gestito dal rapporto positivo fra allevatori e casari verso la speculazione commerciale e la filiera industriale. Lo stesso disciplinare della DOP della bufala è stato modificato a favore di quegli interessi indebolendo le garanzie originali offerte da quello straordinario prodotto. Insomma, intendiamoci: se il made in italy è controllato dalla finanza e dalla speculazione industriale allora, in fondo, che il capitale sia italiano, francese, o cinese poco importa.

Se il Made in Italy è la garanzia di prodotti realizzati in continuità con la storia produttiva del nostro territorio allora cambia il quadro e, in questo quadro, la Lactalis è un rischio non una garanzia. (di Gianni Fabbris)
Gianni Fabbris

giovedì 30 maggio 2019


 
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