ESPOSTO DENUNCIA
Ecc.mo
Procuratore della Repubblica
Presso il Tribunale di UDINE
Ufficio Ricezione Atti
via Lovaria n. 8, 33100 - Udine
tel. 0432/517766
fax 0432/517700
notiziereato.procura.udine@giustizia.it
Ecc.mo
Procuratore della Repubblica
Presso il Tribunale di PORDENONE
Piazza Giustiniano n. 7, 33170 –
tel. 0434/501111 –
tribunale.pordenone@giustizia.it
Acli · Adiconsum · Adusbef · Aiab · Amica · Associazione per l’Agricoltura Biodinamica · As. Se. Me. ·
Associazione Rurale Italiana · Campagna Amica · Città del Vino · Cgil · Cna Alimentare · Codacons ·
Coldiretti · Consorzi agrari d’Italia · Crocevia · Federbio · Federconsumatori · Federparchi · Firab · Focsiv ·
Fondazione Univerde · Greenaccord · Greenpeace · Isscon · Legambiente · Lipu · Movimento consumatori ·
Movimento difesa del cittadino · Slow Food Italia · Symbola · Uecoop · Unaapi · Vas · Wwf · Wwoof
ESPOSTO DENUNCIA
- TASK FORCE PER UN’ITALIA LIBERA DA OGM, in persona del Coordinatore Pro
Tempore prof. STEFANO MASINI (C.F. MSN SFN 64B 09H 501 E) con sede presso
CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI (C.F. 80051710582), via XXIV Maggio, n.
43, 00187, Roma, composta da: Acli, Adiconsum, Adusbef, Aiab, Amica, Apab, As.se.me.,
Associazione Rurale Italiana, Campagna Amica, Città del Vino, Cgil, Cna Alimentare, Codacons, Coldiretti, Consorzi Agrari d’Italia, Crocevia, Federbio, Federconsumatori, Federparchi, Firab,
Focsiv, Fondazione Univerde, Greenaccord, Greenpeace, Isscon, Legambiente, Lipu, Movimento
Consumatori, Movimento difesa del cittadino, Slow Food Italia, Symbola, Uecoop, Una.api, Vas,
Wwf, Wwoof,
PREMESSO CHE
- La TASK FORCE PER UN’ITALIA LIBERA DA OGM è una coalizione composta da
organizzazioni del mondo del lavoro, agricolo, ambientalista, cooperativo e consumeristico che
promuove e sostiene azioni per salvaguardare i caratteri identitari del nostro prezioso patrimonio
agroalimentare dalla deriva omologante degli organismi geneticamente modificati (OGM) che
riducono gli spazi della biodiversità, della tipicità e della distintività in agricoltura, nella convinzione
che comportamenti virtuosi e responsabili, condotti nel rispetto della legalità, possano contribuire ad
uno sviluppo equilibrato basato su un uso razionale dell’acqua, del suolo e del territorio, attraverso il
coinvolgimento attivo dei consumatori nelle politiche ambientali e sociali. Il modello di agricoltura
attualmente perseguito dall’Italia è, infatti, basato sulla valorizzazione delle distintività locali e
costituisce il tratto tipico di un’economia che fa registrare risultati positivi al made in Italy in tutto il
mondo.
La Task Force, pertanto, agisce a sostegno di una politica agricola responsabile, che consenta di
rafforzare il legame degli agricoltori con il territorio e che sia in grado di rispondere alle richieste dei
consumatori di una maggiore tracciabilità ed evidenza in etichetta degli elementi che compongono
gli alimenti. La Task Force, infine, è concretamente attiva nel vigilare sul rispetto delle disposizioni
nazionali ed europee in materia; tali controlli hanno condotto in più occasioni alla denuncia, presso
le Autorità competenti, di coltivazioni condotte illegalmente attraverso l’impiego di sementi
geneticamente modificate, e all’adozione di provvedimenti diretti ad impedire la contaminazione dei
campi limitrofi.
CONSIDERATO CHE - le scriventi associazioni ritengono opportuno, necessario e doveroso portare all’attenzione delle
intestate Procure adite una questione assai grave della quale sono venute a conoscenza attraverso le
informazioni divulgate dagli organi di stampa e che denunciano il persistente stato di violazione delle
disposizioni di legge da parte di alcuni agricoltori impegnati a coltivare il mais geneticamente
modificato Bt MON810 nei territori di Vivaro (PD) e Colloredo di Monte Albano (UD).
- La direttiva (UE) 2015/412, che riconosce agli Stati membri la possibilità di limitare o vietare la
coltivazione di organismi geneticamente modificati (OGM) sul loro territorio, è stata recepita
nell’ordinamento italiano con il d.lgs. n. 227 del 2016 che ha inserito, nel vigente d.lgs. n. 224 del
2003 relativo alla emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati, il Titolo
III-bis concernente limitazione e divieto di coltivazione di OGM sul territorio nazionale. L’art. 35-
bis del d.lgs. n. 224 del 2003 disciplina, inoltre, il quadro sanzionatorio applicabile nelle ipotesi di
violazione del citato Titolo III-bis.
- Diciannove Stati membri, tra cui l’Italia, hanno chiesto il divieto di coltivazione per il mais MON
810 attraverso l’adeguamento dell’ambito geografico dell’autorizzazione e, con la decisione di
esecuzione (UE) 2016/321 della Commissione del 3 marzo 2016 è stato disposto che la coltivazione
del mais granturco MON 810 è vietata nei territori indicati nell’allegato della decisione.
- Per il mais MON 810 l’Italia aveva già provveduto, con il decreto del 12 luglio 2013, firmato dai
Ministri della Salute, delle Politiche agricole alimentari e forestali e dell’ambiente, a fissarne il divieto
di coltivazione attraverso l’adozione di misure d’urgenza ai sensi dell’art. 54 del reg. n. 178/2002, la
cui vigenza è stata prorogata fino al 10 agosto 2015 con il successivo decreto interministeriale del 22
gennaio 2015.
- Delineato, in questi termini, il quadro normativo di riferimento, preoccupano le notizie apprese da
varie fonti informative e dalle fotografie che si allegano, circa la violazione delle disposizioni
normative richiamate. In particolare, sulla rivista settimanale Panorama del 12 aprile u.s., è riportato
un articolo a firma di Carmelo Caruso dal titolo «Non semino panico, ma mais di qualità» con il
sottotitolo «I suoi campi…di battaglia. Perché da oltre dieci anni Silvano Dalla Libera vuole coltivare piante Ogm e lo Stato non gli dà tregua. Dopo le sentenze Ue e le ricerche scientifiche, per fermarlo
è rimasta solo una scusa: la difesa del paesaggio. Ma lui non si arrenderà. Mai». L’articolo darebbe
conto della semina, nei campi di Vivaro, in provincia di Pordenone, del mais OGM MON 810 da
parte del Sig. Dalla Libera, che si dice pronto a voler continuare a sfidare la legge con il sostegno di
un altro agricoltore, il Sig. Giorgio Fidenato, che, invece, sarebbe in attesa, tra cento giorni, di avviare
la raccolta del mais MON 810 già seminato nel suo campo di Colloredo di Monte Albano in provincia
di Udine per una estensione di circa quattro mila metri quadrati (cfr. l’articolo apparso sul Messaggero
Veneto del 15 maggio 2018 a firma di Davide Vicedomini dal titolo «La sfida di Fidenato a difesa
degli Ogm. In quindici anni di battaglie, quattro semine e cinque processi. L’autodenuncia a Procura
e Commissione Ue è il gesto finale»).
TUTTO CIÒ PREMESSO, CONSIDERATO E RILEVATO
SI CHIEDE
- Alle Ill.me Procure adite, di voler procedere ed intervenire prontamente in relazione alla suesposta
vicenda utilizzando ogni strumento investigativo consentito dalla legge e dal rito allo scopo di
predisporre tutti i controlli necessari per accertare e verificare la rispondenza alla realtà dei fatti
esposti e pertanto se possano evidenziarsi eventuali responsabilità e fattispecie penalmente rilevanti
a carico di tutti coloro che dovessero risultare responsabili della coltivazione e commercializzazione
di mais MON 810, nonché su ogni fattispecie criminosa che venisse individuata dalle S.V. chiedendo
di voler procedere con l’azione penale.
In via cautelare, data l’imminente fioritura delle piante di mais OGM MON 810 coltivate in
violazione delle disposizioni di legge, si chiede, il sequestro preventivo urgente dei terreni e delle
piante nonchè la loro distruzione.
Con riserva di indicare e specificare testimoni e/o depositare ulteriore documentazione comprovante Si Chiede, infine, di essere informati circa la proroga del termine previsto per le indagini preliminari,
ex art. 406 c.p.p. e dell'eventuale richiesta di archiviazione ex art. 408, comma 2, c.p.p., nonché ex
art. 17, comma 3, del D.Lgs. 28 agosto 2000 n. 274.
Si allegano:
1) N. 2 foto della coltivazione illegali;
2) copia degli articoli di stampa citati nell’esposto: Panorama del 12 aprile u.s. e Messaggero Veneto
del 15 maggio 2018.
Con osservanza.
Roma, lì 25 maggio 2018 - Task Force per un’Italia libera da OGM
Task Force per un’Italia libera da OGM
giovedì 5 luglio 2018
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