Padova, Corso Australia: la rendita finanziaria saccheggia il patrimonio del comune
Oggi, venerdi 28 luglio 2017 apprendiamo, da una televisione locale, che è stato pubblicato un bando di gara per l’appalto di ristrutturazione del complesso in Corso Australia, si tratta di una delle maggiori proprietà comunali: 50.106 mq d’area coperta per un totale d’intervento di oltre 200.000 mq!
Tale procedura inizia a ridosso della caduta della precedente giunta Bitonci: un paio di giorni prima dello scioglimento del consiglio comunale, la multinazionale francese Leroy Merlin deposita al settore competente una manifestazione d’interesse per un progetto commerciale da realizzare sulla suddetta area. Il protocollo, che può determinare la qualità della vita dei cittadini padovani nei prossimi decenni, sebbene in assenza d’organi politici eletti, prosegue nelle mani del Commissario De Biagi; pratica inusuale per tale figura, poiché il funzionario che si trova a far le veci del sindaco, di consuetudine e buon senso dovrebbe svolgere attività d’ordinaria amministrazione.
Burocraticamente il settore manda avanti la pratica ed addirittura pochi giorni prima della partenza del Commissario, in prossimità della scadenza elettorale per l’elezione del nuovo sindaco di Padova, si vara una variante del piano regolatore che cambia la destinazione d’uso della “Cattedrale”. Nel frattempo la gara elettorale entra nel vivo: centrosinistra e centrodestra costruiscono le proprie alleanze ed AltrAgricoltura Nord Est, che risiede da 13 anni al 61 di Corso Australia, interloquisce con diversi candidati; Lorenzoni, Bitonci, Sposato, Borile… Tutti si esprimono affermando che i loro progetti su tale spazio escludono una caratterizzazione meramente commerciale e, se eletti, di elaborare assieme ad Altragricoltura e altre associazioni, dei prospetti che includano e caratterizzino anche per finalità sociale i possibili interventi nell’ex Foro Boario.
Ora, il centrosinistra ha vinto le elezioni con una fortissima rappresentanza della componente civica raccolta attorno a Lorenzoni, con un programma di riscoperta della trasparenza e del concetto di cooperazione e partecipazione dei cittadini alla gestione degli indirizzi politici ed economici della città.
Nonostante questo si continuano a manifestare episodi sgradevoli del tutto inattesi. Nessuno, fino a venerdi 28/7, nella nuova giunta sembra essere al corrente di ciò che sta accadendo! Tutti allertati! Ma allo stesso tempo si mangiano la mela avvelenata lasciata dall’ex sindaco Bitonci sul tavolo di Giordani.
Per capire, oltre alla destinazione d’uso commerciale e oggettiva privatizzazione dell’intera zona, si progetta anche uno svincolo in aderenza al cimitero monumentale di Padova per portare i clienti di Leroy Merlin e del Geox (o della multinazionale di turno) nel “parco commerciale di Corso Australia (già la parola parco fa inorridire: andare a comperare oggetti o servizi in un supermercato non è un divertimento, sono una necessità od un bisogno indotti da un meccanismo monopolistico della grande distribuzione organizzata). Ebbene, questo svincolo non è necessario ai cittadini per aggirare la città e rientrarne con comodo, ma funzionale al Geox ed al grande centro commerciale. I residenti e non, pagheranno nel prezzo d’ogni servizio e merce acquistata anche la quota di rendita necessaria a pagare gli investimenti concessi dalle banche (project financing), il meccanismo finanziario è il medesimo con cui sono state privatizzate le autostrade, il ciclo dell’acqua pubblica etc. Le tariffe lievitano perché devono comprendere la quota interessi dei prestiti bancari ed i servizi erogati peggiorano. Un esempio su tutti il project financing della Pedemontana nel Veneto: che una volta fallita, è assunta dalla regione per completarne la realizzazione e quindi pagata con le tasse dei contribuenti che probabilmente preferiscono impegnarle in ben altri servizi!
E’ bello pensare che esista l’ingenuità in politica, ma così non è e, ci viene il sospetto che niente possa variare a dispetto degli sforzi delle cittadine e dei cittadini.
Ci vuole un segnale forte di cambiamento per essere credibili dopo la gestione personalistica ed economicamente liberista di Bitonci; le proprietà comunali non possono essere cedute in gestione al capitale privato ed alla rendita finanziaria, oltretutto per un pugno di lenticchie…
I Beni comunali sono pagati dai cittadini i quali in qualche maniera devono trarne un beneficio generale, debbono vedere soddisfatte le necessità emergenti all’oggi (c’è una crisi mondiale da più di otto anni che sta impoverendo più di metà della popolazione italiana) e con una visione di lungo periodo. Quello in atto è il terzo bando per la superficie in questione, le due precedenti amministrazioni Zanonato utilizzarono criteri ristrettivi sull’uso dell’area e avrebbero riconosciuto alle cordate vincitrici, un maggior punteggio se all’interno degli spazi avessero ospitato attività associative tipo il Distretto di Economia Solidale, che allo scopo (anno 2010) presentò a comune e concorrenti anche un proprio progetto sociale.
Ora e adesso chiediamo:
1. Di non considerare il bando concluso, ma si apra una discussione pubblica, che vada oltre il consiglio comunale e comprenda Leroy Merlin o chi per essa, i residenti di Corso Australia, la cittadinanza generale.
2. L’attuale giunta deve inserire criteri sociali all’interno del bando.
AltrAgricoltura Nord Est
AltrAgricoltura Nord Est
lunedì 14 agosto 2017
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