LE PERSONE E IL PIANETA PRIMA DEI PROFITTI STOP TPP - TTIP - CETA - TISA - EPA
Le Grandi Multinazionali del Nord America e dell’Europa con questi trattati vogliono liberalizzare il commercio e gli investimenti, per produrre e distribuire i loro prodotti abbattendo i limiti dettati dalle leggi che in molti paesi proteggono la salute dei cittadini, l’ambiente, il lavoro e le produzioni locali.
Un abbassamento delle tutele che colpirà i settori più deboli già colpiti dalla crisi.
Questo vale per il cibo, la sua produzione, distribuzione e consumo, così come per i farmaci, l’energia e la chimica, per i servizi pubblici e i beni comuni (scuola, sanità, acqua, previdenza e pensioni...).
Tutto ciò a scapito delle produzioni locali, in primis l’agricoltura, che non saranno in grado di sostenere la competizione delle grandi Corporations.
In Europa i lavoratori e movimenti sociali da tempo si sono mobilitati per fermare il TTIP con grandi manifestazioni in tutti i paesi, Italia compresa
Ma se oggi il TTIP (Trattato che liberalizza ulteriormente il commercio tra Europa e Stati Uniti sottoponendo eventuali controversie all’ arbitrato di un tribunale privato) ha subito una battuta d’arresto, per le forti mobilitazioni che ci sono state in entrambe le sponde dell’Atlantico e per l’approssimarsi di importanti scadenze elettorali negli Usa e nella stessa Europa, per il CETA (Accordo tra Canada e UE simile al TTiP) invece si va verso la ratifica.
Durante il recente vertice di Bratislava del 23 settembre infatti, i 28 i ministri economici della UE hanno stabilito l’obiettivo della firma in occasione del vertice euro canadese del 27 ottobre a Bruxelles. Per aggirare l’ostacolo della obbligatoria approvazione dei parlamenti dei 28 paesi dell’Unione, l’accordo verrà approvato ed entrerà in vigore subito, in via provvisoria e parziale, rinviandone alcuni punti controversi (arbitrato-lavoro-sviluppo sostenibile).
In sostanza si creerà una situazione di fatto dalla quale sarà ben difficile tornare indietro qualora qualche Parlamento lo rifiutasse.
Un cavallo di Troia per superare le mura delle resistenze che finora ha incontrato il TTIP.
FACCIAMO APPELLO AI LAVORATORI, AI CITTADINI, ALLE FORZE SINDACALI E POLITICHE, AI MOVIMENTI, ALLE ASSOCIAZIONI:
1) PER SOSTENERE LA BATTAGLIA PER BLOCCARE QUESTI ACCORDI;
2) PER UNA DIFFIDA AL GOVERNO ITALIANO CHE ATTRAVERSO LA FIGURA DEL MINISTRO CALENDA SOSTIENE QUESTI ACCORDI E NON VUOLE CHE I PARLAMENTI SIANO CHIAMATI A DECIDERE;
3) DIFFIDIAMO I PARLAMENTARI E LE ISTITUZIONI EUROPEE FAVOREVOLI A QUESTI ACCORDI.
Saremo presenti a tutte le iniziative nazionali ed europee tra le quali la mobilitazione del 20 ottobre a Bruxelles, del 22 a Roma per il NO sociale, del 5 novembre a Verona dove manifesteremo in concomitanza con le dimostrazioni europee contro le multinazionali e i trattati
MOBILITIAMOCI e RIPRENDIAMOCI IL FUTURO
COORDINAMENTO STOP TTIP NORDEST
(per contatti e adesioni coordinamentozeroogm@libero.it)
d I SEGUITO alcune informazioni sintetiche sui trattati
TPP: Trans Pacific Partnership
Accordo di libero commercio tra 12 Paesi dell'area del Pacifico: Usa, Canada, Messico, Perù, Cile, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Vietnam, Brunei, Malesia e Singapore. il Tpp interessa il 40% della produzione mondiale. Il trattato, promosso da Usa e Giappone, è un tentativo di contrapporsi alla crescita economica della Cina e dell'India
TTIP: Transatlantic Trade and Investment Partnership
Accordo per la liberalizzazione del commercio e degli investimenti tra USA e UE. L'obiettivo del trattato e di uniformare le norme che regolano investimenti, commercio e servizi, allineando al ribasso le garanzie su salute, ambiente, lavoro e qualità del cibo.
CETA: Comprehensive Economic and Trade Agreement
Trattato di libero scambia tra Canada e UE che prevede la soppressione di circa il 98% delle barriere tariffarie e normative. E’ analogo al TTip e le multinazionali interessate all’accordo sono le stesse.
TISA: Trade In Services Agreement
Riguarda la privatizzazione dei servizi e coinvolge 45 Paesi: tutti quelli della UE più Australia, Canada, Cile, Taiwan, Colombia, Costa Rica, UE, Hong Kong (Cina), Islanda, Israele, Giappone, Corea, Liechtenstein, Mauritius, Messico, Nuova Zelanda, Norvegia, Pakistan, Panama, Perù, Svizzera, Turchia e Stati Uniti.
E' il trattato di cui si parla meno ma è anche il più pericoloso perché privatizzaerà sanità, istruzione e altri servizi pubblici e aprira la concorrenza globale su tutti i servizi che già sono privati (distribuzione, finanza, trasporti ecc).
EPA Economic Partnership Agreement
Accordi di partenariato economico che la Unione Europea cerca di far firmare ai cosiddetti “Paesi ACP” (Africa, Caraibi e Pacifico) e che ha già siglato con alcuni di loro.
I Paesi coinvolti sono 79, di cui 39 sono Paesi “in via di sviluppo”. Sono coinvolti 7 regioni, 5 sono africane, 1 dei Caraibi e 1 dell'area del Pacifico.
Gli accordi già conclusi riguardano 49 Paesi per un totale di 900 milioni di persone coinvolte in quattro continenti. L'obiettivo del trattato è quello della totale liberalizzazione di merci servi e investimenti entro il 2020 (fine del principio di “non reciprocità” tra Paesi più ricchi e Paesi più poveri sancito dalla Convenzione di Lomé del 1957).
COORDINAMENTO STOP TTIP NORDEST
martedì 25 ottobre 2016
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