AVIARIA, "TASSO DI MORTALITA' AL 50-60%".
Dall´inizio dell´epidemia 78 morti su 147 contagiati
Il tasso di mortalità dell´influenza aviaria è tra il 50 e il 60 per cento.
Lo ha affermato il portavoce dell´Organizzazione mondiale per la sanità
(Oms) a Pechino, dopo che si è appreso della morte di altre due persone,
colpite dal ceppo H5N1. «Possiamo senza dubbio affermare che il tasso
globale di mortalità dell´influenza aviaria è tra il 50 e il 60 per cento e
che questo dato è valido anche per la Cina» ha detto Roy Wadia.
Dalla fine del 2003 ad oggi 78 persone sulle 147 che sono state colpite dal
virus in Asia sono morte. In Cina invece, stando ai dati ufficiali, si
contano invece 8 persone colpite dal virus, per 5 delle l´infezione è
risultata fatale. Ai tempi della Spagnola, nel 1918, il tasso raggiunse un
picco del 70%.
«Per dirla senza esagerazioni, è un problema serio dovunque, non solo in
Cina», ha aggiunto Waida. L´Oms, ha proseguito, ha avuto la notizia delle
due nuove morti dal ministro dell´agricoltura cinese. Nel paese intanto è
stato individuato un nuovo focolaio nella provincia sudoccidentale del
Guizhou. Dall´inizio dell´anno in Cina sono stati scoperti oltre trenta
focolai che, secondo le autorità, sono ora «sotto controllo».
L´aggravamento della situazione non giunge inaspettato. Martedì, il
portavoce del ministero della sanità Mao Qun´an aveva ammonito che ogni
ottimismo sarebbe stato fuori luogo e che ci si poteva aspettare un aumento
dei casi di contagio umano. Pur apprezzando l´impegno mostrato dalla Cina «a
tutti i livelli», l´Oms si lamenta di non aver ricevuto dal ministero
dell´agricoltura di Pechino campioni del virus. (La Repubblica, 12 gennaio
2006)
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AVIARIA, FAO: ''TURCHIA RISCHIA VIRUS ENDEMICO''
A lanciare l'allarme un esperto dell'organizzazione: "Occorre isolare i
luoghi dove è presente l'H5N1. In pericolo i paesi vicini". L'Oms conferma
altre due vittime in Cina. Si attendo i risultati dei test per una donna
morta in Indonesia
Roma, 11 gen. (Adnkronos) - Nuovo allarme sul fronte influenza aviaria. A
lanciarlo è oggi la Fao che ha avvertito: il virus altamente patogeno H5N1
potrebbe diventare endemico in Turchia e rappresentare un serio rischio per
i Paesi vicini.
"Il virus potrebbe diffondersi nonostante le misure di controllo già prese,
afferma Juan Lubroth, esperto Fao di salute animale. "Se non si riuscirà a
isolare i luoghi dove l'H5N1 è al momento presente, vi sarà un'esposizione
al virus degli esseri umani e degli animali ancora maggiore", ha aggiunto.
La Fao ha fatto appello ai Paesi confinanti: Armenia, Azerbaigian, Georgia,
Iraq, Iran e Siria, perché mantengano alta la vigilanza, applichino le
misure di sorveglianza e di controllo, e assicurino che l'opinione pubblica
sia bene informata sui rischi dell'influenza aviaria. Intanto la Fao ha
mandato un team di esperti in Turchia per aiutare le autorità a contenere la
malattia. "La Turchia - sottolinea Lubroth - deve mettere in atto una
campagna di controllo coordinata a livello centrale che copra l'intero
Paese, basata su interventi a livello locale efficienti, e attuati in modo
trasparente. I casi di infezione devono essere segnalati immediatamente e
nelle zone dove si sono manifestati i focolai epidemici devono essere
applicate tutte le misure di controllo raccomandate a livello
internazionale, quali l'abbattimento del pollame, l'isolamento e, quando
indicato, le vaccinazioni".
Secondo la Fao, i servizi veterinari devono avere tutto il sostegno politico
e le risorse finanziarie necessarie per essere in grado di indagare a fondo
e segnalare ogni possibile sospetto di influenza aviaria. Dovrebbero inoltre
assicurare che tutti coloro che posseggono polli nelle regioni più a rischio
siano ampiamente informati sui sintomi della malattia e sulle misure di
controllo che è necessario prendere. Tutte le comunità rurali che allevano
pollame devono essere coscienti della minaccia che la malattia rappresenta,
e seguire buone pratiche igieniche e agricole per arrestare l'entrata del
virus nei loro allevamenti e, nel caso fosse individuata la malattia,
evitare l'esposizione degli esseri umani al virus. "La segnalazione
immediata da parte di coloro che posseggono pollame rappresenta la migliore
tutela della salute per la popolazione", raccomanda infine Lubroth.
Per quanto riguarda la risposta della Turchia all'emergenza dell'influenza
aviaria, l'Oms ritiene che il Paese abbia avuto "una reazione appropriata e
soddisfacente". "Siamo soddisfatti sia del tipo di azione adottata dal
ministero della Salute sia della possibilità per il nostro team di agire
liberamente con trasparenza", ha detto ad Ankara il direttore dell'Oms per
l'Europa, Marc Danzon. L'esponente dell'organismo internazionale ha
sottolineato che i 72 milioni di abitanti della Turchia erano bene informati
sui rischi legati all'influenza aviaria e hanno pertanto adottato le misure
necessarie ad evitare il contagio.
Dall'Organizzazione mondiale della sanità è arrivata inoltre la conferma che
in Cina altre due persone sono state uccise dal virus H5n1. Le vittime sono
una bambina di 10 anni della regione sud occidentale del Guangxi e un uomo
di 35 anni della provincia orientale del Jiangxi, deceduti rispettivamente
il 16 e il 30 dicembre. I morti in Cina per l'influenza aviaria salgono così
a cinque, fra gli otto casi di persone ammalate finora segnalati. Intanto il
ministero dell'Agricoltura ha denunciato la scoperta di un nuovo focolaio
della malattia fra i volatili, il 33esimo dall'inizio dello scorso anno:
16mila quaglie sono morte all'inizio di questo mese a Guiyang, capitale
della provincia di Guizhou. Le autorità sanitarie hanno confermato la
presenza del virus H5n1 e provveduto all'abbattimento di 42mila volatili.
Nuova vittima dell'influenza aviaria anche in Indonesia. Un donna di 29
anni, deceduta nell'ospedale di Giakarta, è risultata positiva ai test
condotti nel Paese asiatico. La donna, secondo un alto responsabile del
ministero della Sanità indonesiano, Hariadi Wibisono, era venuta a contatto
con polli malati. La notizia è stata diffusa dal governo indonesiano, ma si
aspetta ancora la conferma dell'Organizzazione mondiale della sanità: se
dovesse arrivare, si tratterà della dodicesima vittima dell'H5N1 in
Indonesia accertata dall'Oms. (Adnkronos, 11 gennaio 2006)
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tratto da "Repubblica.it) - 12/01/06
Aviaria, terzo decesso in Turchia.
Accertati 2 nuovi casi d'infezione.
ANKARA - La bambina di 11 anni morta il 6 gennaio scorso in un ospedale di
Van, nella Turchia orientale, era stata colpita dall'influenza aviaria. Le
analisi sul corpo della piccola hanno confermato le ipotesi di contagio. Si
tratta del terzo decesso per aviaria riconosciuto ufficialmente dalle
istituzioni turche. L'annuncio è stato dato oggi tramite un comunicato del
centro di crisi del ministero dell'Agricoltura. Le altre due vittime del
virus erano stati i fratelli della bambina, di età compresa tra i 14 e i 15
anni. Assieme alla comunicazione del terzo decesso le autorità turche hanno
anche diffuso la notizia di due nuovi casi d'infezione umana con virus H5N1.
Il ministro dell'Agricoltura Mehdi Eker inoltre fa sapere che in 11 delle 81
province della Turchia è stata accertata nel pollame l'influenza aviaria,
mentre si sospetta che volatili di altre 14 province possano avere contratto
il virus. L'H5N1 è stato riscontrato sia tra gli uccelli selvatici che
all'interno degli allevamenti. E intanto i risultati dei nuovi test portano
a 18 il numero di persone infettate dal virus in Turchia, compresi i tre
bambini che sono morti.(12-01-2006)
Green Planet
mercoledì 11 gennaio 2006
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