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Glifosato, una battaglia che si può anche perdere se non si fanno i controlli sulle importazioni.

Scatta in Italia il divieto ad utilizzare il glifosato nelle coltivazioni in pre-raccolta "al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura", ma in realtà un pacco di pasta su cinque, grazie alle importanzioni dal Canada, è decisamente a rischio per il pericoloso erbicida, già segnalato come causa di gravi malattie come il cancro. Secondo la Coldiretti, che ha segnalato il problema, occorre ora adottare coerentemente misure precauzionali sull'ingresso in Italia di prodotti stranieri trattati con modalita' analoghe come il grano, utilizzato per la pasta, proveniente da Usa e Canada dove viene fatto un uso intensivo del glifosato proprio nella fase di pre-raccolta per seccare e garantire "artificialmente" un livello proteico elevato.

Da oggi 22 agosto c'è addirittura un decreto del Ministero della Salute che in attuazione del regolamento Ue 1313 del primo agosto scorso, dispone la revoca delle autorizzazioni all'immissione in commercio e modifica delle condizioni d'impiego di alcuni prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosato, ma il cosiddetto "mercato alimentare" in realtà non dà alcuna garanzia.

Il provvedimento del Ministero della Salute, continua la Coldiretti, prevede anche il divieto di utilizzazione del principio attivo in Italia nelle aree frequentate dalla popolazione o da "gruppi vulnerabili" quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie. "Il Decreto ministeriale obbliga all'inserimento nella sezione delle prescrizioni supplementari dell'etichetta in caso di impieghi non agricoli". Infine, il Decreto ministeriale ordina la revoca, sempre dal 22 agosto 2016, della "autorizzazione all'immissione in commercio ed impiego di 85 prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosate ed il coformulante ammina di sego polietossilata."

"L'Italia- sottolinea la Coldiretti- e' il principale produttore europeo di grano duro, destinato alla pasta con 4,8 milioni di tonnellate su una superficie coltivata, pari a circa 1,3 milioni di ettari, ma ben 2,3 milioni di tonnellate di grano duro che arrivano dall'estero e di queste oltre la meta' per un totale di 1,2 milioni di tonnellate arrivano dal Canada, con note marche che lo usano in maniera esclusiva facendone addirittura un elemento di distintivita'. Il risultato- denuncia la Coldiretti- e' che quasi un pacco di pasta fatto in Italia su cinque e' fatto con grano canadese che continua ad essere trattato con glifosato nonostante il divieto imposto in Italia". (Autore: fabio sebastiani)
www.controlacrisi.org

lunedì 22 agosto 2016


 
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