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I gruppi agricoli statunitensi spingono sull'UE perchè approvi la soia GM

La disputa transatlantica sulle nuove varietà di soia geneticamente modificate si sta inasprendo, dal momento che alcuni gruppi agricoli negli Stati Uniti e in Europa hanno attaccato verbalmente la Commissione Europea per non aver ancora approvato le nuove sementi. In lettere separate, inviate questa settimana, alcuni gruppi commerciali che rappresentano operatori cerealicoli e produttori di soia hanno sottolineato come i funzionari dell'Unione Europea abbiano tergiversato più mesi del consueto sull'approvazione finale delle sementi e non abbiano dato conto dei motivi del ritardo, facendo aumentare i rischi per gli operatori internazionali. Nel settore agricolo sta crescendo la tensione per il processo di approvazione dei fagioli di soia biotecnologi, ivi compresa una varietà che la Monsanto Co. ha venduto ai produttori agricoli statunitensi per la prima volta quest'anno.

La mancanza dell'autorizzazione europea a importare le nuove varietà di soia ha spinto alcuni colossi cerealicoli, come la Archer Daniels Midland Co. e la Bunge Ltd., a dire agli agricoltori che le aziende non acquisteranno le colture una volta raccolte. Alcuni gruppi cerealicoli statunitensi hanno fatto pressione sulla Monsanto affinchè appronti dei piani volti a garantire che i fagioli di soia non finiscano in navi dirette verso l'Unione Europea. I gruppi agricoli europei hanno sottolineato il fatto che la Commissione Europea è in ritardo di mesi nella concessione delle autorizzazioni a importare, dal momento che, a gennaio, un comitato dell'UE ha votato a favore dell'autorizzazione di tre nuove varietà di soia geneticamente modificate, e, lo scorso anno, l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha considerato i prodotti sicuri. Generalmente, questo processo di autorizzazione impiega circa un mese, si legge nella lettera che alcuni gruppi del settore hanno indirizzato al presidente della Commissione Europea, JeanClaude Juncker. La Commissione Europea "non è riuscita, negli ultimi cinque mesi, a fornire motivazioni valide e scientificamente giustificate per il ritardo in corso", scrive il gruppo agricolo europeo nella lettera - una copia della quale è stata esaminata dal Wall Street Journal (WSJ). La lettera riporta le firme dei responsabili del COCERAL, un gruppo europeo che rappresenta gli operatori cerealicoli; del FEDIOL, che rappresenta i produttori europei di oli edibili, e della FEFAC, la federazione dei produttori europei di mangimi per animali. I gruppi europei hanno avvertito che senza l'approvazione dell'UE, gli operatori cerealicoli europei potrebbero limitare le importazioni di fagioli di soia - un ingrediente chiave nei mangimi per animali prodotti in Europa - piuttosto che rischiare che varietà di soia non approvate vadano a finire nei carichi, causandone il respingimento. Un'altra lettera indirizzata alla Commissione Europea da alcuni gruppi statunitensi che operano nel settore della soia - anche questa esaminata dal WSJ - fa riferimento a una lettera di aprile proveniente da alcuni funzionari europei, nella quale si diceva che le autorizzazioni concernenti le importazioni di soia erano ormai alla "fase finale". I gruppi statunitensi hanno sottolineato come la mancanza di un'approvazione formale da parte dell'UE "abbia già prodotto inutili incertezze, disagi e costi".

Un portavoce della Commissione Europea ha sottolineato come l'Unione Europea adotti "un approccio precauzionale" per regolare le importazioni di colture biotecnologiche, che si basa su dati scientifici. Il portavoce non ha voluto rilasciare nessun commento specifico in merito alle preoccupazioni del settore. Quest'anno, la Monsanto, la più grande azienda mondiale per vendita di sementi, ha iniziato a commercializzare una nuova varietà di soia geneticamente modificata per resistere a una combinazione più potente di erbicidi, promuovendo le sementi come una manna per agricoltori alle prese con erbe infestanti particolarmente difficili da eliminare. L'azienda ha calcolato di aver venduto ai produttori agricoli statunitensi sementi di soia per circa 2 milioni di acri. La Monsanto ha spiegato di aver venduto le sementi convinta che l'approvazione dell'UE fosse ormai vicina, alla luce delle dichiarazioni pubbliche rilasciate dai funzionari europei e delle loro comunicazioni ad altre agenzie governative. "La mancanza di azione da parte della Commissione Europea è imprevista e inaccettabile", ha dichiarato un portavoce della Monsanto. (Fonte: Agra Press, Wall Street Journal)


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lunedì 20 giugno 2016


 
News

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