Cerca Contatti Archivio
 
L’incontro con Toni Negri. Il "cattivo maestro" torna tra i giovani e chiede nuove lotte antagoniste.

di Paolo Coltro «Sono stato fortunato, a stare in galera. Lì avevo la mia cella monastica, come in un convento, in cui sviluppi concetti». Sempre quelli mai abbandonati dell’operaismo, della scintilla rivoluzionaria che non è mai diventata falò, ma resta brace. Ci soffia ancora sopra, Toni Negri, che a 82 anni ha presentato martedì sera a Padova la sua autobiografia «Storia di un comunista». La prima presentazione nazionale, dice il curatore Girolamo De Michele, «ed era giusto che avvenisse qui, nella città dove è cominciato tutto, nella città che ha costretto al silenzio Toni» .

Un silenzio peraltro operoso, un silenzio che a metà degli anni ‘70 viveva anche di urla lanciate dalla cattedra di Dottrina dello Stato, a Scienze Politiche, fino a quel 7 aprile 1979 in cui Negri venne arrestato con molli dei «suoi», cioè i militanti di Autonomia Operaia. Ma la sua autobiografia si ferma proprio a quel giorno, la storia del comunista intellettuale non racconta le accuse, i processi, il carcere, il Parlamento come radicale, l’espatrio/esilio in Francia, ancora la galera e infine gli ultimi libri, da «Impero» in poi anche più di due all’anno. Altro che «buen retiro». Al professor Negri hanno cucito addosso il vestito dì cattivo maestro» e lui lo indossa con eleganza sartoriale, sotto sotto ci tiene a quell’etichetta che comunque lo distingue. Glielo dicono i compagni, d’un tempo e attuali: «Anche Giordano Bruno e Giuseppe Mazzini erano cattivi maestri». E Negri: «Sono molti intimidito da questi paragoni». Bruno l’hanno bruciato sul rogo, Mazzini condannato a morte in contumacia è spirato sotto falso nome, Toni è qui al cinema parrocchiale Esperia vivissimo e vegeto. dritto e vagamente ieratico. Davanti ad un centinaio di persone che aumentano via via, con buona presenza di giovani altrimenti ìntrovabili, non si racconta di conquiste, piuttosto di una seduzione tramutatasi in sconfitta. Hanno perso, le avanguardie rivoluzionarie degli anni 70 e con fatica e riluttanza cercano di leggere quella sconfitta.

Colpa loro? L’operaio-massa e l’operaio-sociale non erano poi la classe operaia? Un errore di prospettiva? No,- dicono - il sogno rivoluzionario è stato castrato dalla repressione, dagli apparati dei partiti, dal consociativismo, dal tradimento dei sindacati. Dice Negri: «i numeri della repressione sono tremendi: in quegli armi ci sono stati 60 mila processati, quando tutti i tribunali fascisti hanno condannato quattromila persone». E ancora: «la mia, la nostra, è stata passione per la lotta, sempre e comunque». Vien fuori questo, nel tentativo di storicizzare una sconfitta che in fondo non si accetta, perché anche se il mondo è cambiato «esistono anche oggi le condizioni per lottare». Il problema, quello di sempre, non è la giustizia della lotta ma le sue forme. Nel Dna di questi ex (ex Rosso, ex Potere Operaio, ex Autop) la spirale è quella dell’antagonismo, sempre e comunque, e parte dal «lavoro salariato come schiavitù», quindi rifiuto del lavoro come pietra angolare della lotta. «Non mi sono mai pentito di nulla -dice Negri- la lotta era necessaria contro lo sfruttamento. Autonomia Operaia non era ideologia ma forza con passione». E’ proprio sul piano della forza la battaglia è stata persa: più forti gli altri. Non è che sia stato velleitarismo? Il coro dei compagni è un no deciso: «E’ stata una storia collettiva importante, ha avuto una sua qualità, è attuale ancora oggi». Di più Chicco funaro, ex Rosso: «In Italia c’è stata una rivoluzione è stata persa ma c’è stata. Gli storici non lo ammettono ma e così». Non gliela togli questa idea dalla testa, ed è vero che si sentono tutti rivoluzionari, idealmente e non solo. Negri è sfiorato dal dubbioche non intacca un credo granitico: «Forse abbiamo fatto troppo in fretta. Cinquant’anni fa eravamo molto avanti anticipavamo troppo la realtà. Anche oggi siamo avanti, bisogna caèire in che cosa si è trasformato l’operaio sociale. Oggi c’è l’operaio cognitivo,si lavora più con il cervello che con le mani». E sempre,sempre il chiodo fisso dell’antagonismo ad ogni costo: «L’azione deve essere anti istituzionale e anti sistemica».

Quelli che ascoltano non sono reduci nel senso comune del termine, guardano al passato per giustificare anche oggi la propria antica azione politica, è una questione di identità. Ma il testimone della lotta perenne è difficile da passare alle nuove generazioni. Vittoria, dei collettivi bolognesi «Cosa si fa quando le lotte non ci sono? Dove andiamo a cercarle? Come le creiamo? » Perché i giovani di oggi «sono molto lontani dai saperi», tradotto sono parecchio ignoranti. Toni Negri torna teorico e taglia corto: «Il sapere è dentro i movimenti ed è da lì che nasce l’azione. Il sapere è l’azione». Il «cattivo maestro» parla come un Giuseppe Mazzini del terzo millennio e non riesce a disperdere un vego profumo di élite. (da Il Correiere Veneto - 03/03/2016)
Corriere del Veneto

giovedì 3 marzo 2016


 
News

Nuova protesta degli agricoltori a Bruxelles, 250 trattori intorno alle sedi Ue. Roghi davanti all’Eurocamera: polizia usa idranti e lacrimogeni.
Circa 250 trattori hanno bloccano le strade principali del quartiere delle istituzioni Ue a Bruxelles chiamati a manifestare da Fugea, dalla Federazione dei Giovani Agricoltori (FJA), dalla Federazione Vallone dell’Agricoltura ( Fwa), dalla Rete di sostegno all’agricoltura contadina (RéSAP) e dal Coordinamento europeo. >>



Gates e Zuckerberg puntano sull'agricoltura: "Cibo vero solo per ricchi"
Altro che carne sintetica e dieta vegetale. I grandi imprenditori dei Big Data sembrano andare proprio nella direzione opposta. Mentre, infatti, la sostenibilità planetaria spinge le economie a orientarsi verso la produzione di cibo sintetico, loro investono su terreni agricoli e sulla produzione di carne tradizionale di altissima qualità. E naturalmente altissimi costi e ricavi. >>



FPP2 GRATIS, ANNUNCIO DI BIDEN, COSA ASPETTA DRAGHI?
Il presidente USA Biden, raccogliendo la richiesta che da tempo avanza Bernie Sanders, ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno mascherine ffp2 gratis ai cittadini. >>