Make Fruit Fair: firma la petizione!
Ti piacciono banane, ananas e mango, vero?
Ma forse non sai che i lavoratori che li coltivano vivono in condizioni indegne, pagati pochissimo per orari disumani e in condizioni di lavoro che spesso minacciano la loro salute. I loro diritti fondamentali sono completamente sacrificati in nome del profitto e non hanno nessun mezzo per farsi sentire!
TU PUOI AIUTARLI: l’Unione Europea ad inizio 2016 deciderà se e come modificare questa situazione. Come consumatori, la nostra voce può essere fortissima. Soprattutto se unita a quella di altri 19 paesi Europei, Africani e dell’America Latina.
CHIEDIAMO che Unione Europea, governi, supermercati ed industrie alimentari intervengano nella direzione giusta e si impegnino a garantire:
un prezzo equo per i produttori di frutta tropicale
che questa frutta sia prodotta senza violare diritti umani, pagando degnamente i lavoratori e senza danneggiare la loro salute e l’ambiente.
La tua firma è la tua voce. Firma questa petizione! Chiediamo tutti insieme all’Unione Europea:
MAKE FRUIT FAIR – ora!
1. FIRMA la petizione nel box a questo indirizzo(http://www.gvc-italia.org/tu/make_fruit_fair)
2. Aspetta la mail di MFF e conferma la tua firma!
PETIZIONE: Diciamo basta alle pratiche ingiuste di commercio! MAKE FRUIT FAIR!!
Egregio commissario Bieńkowska,
Una manciata di grandi catene dominano il mercato europeo di vendita al dettaglio, lasciando ai consumatori una possibilità di scelta di giorno in giorno sempre più limitata su dove comprare il cibo in Europa. Agiscono singolarmente come intermediari tra noi consumatori e i produttori di tutto il mondo che vogliono vendere sul mercato europeo.
Le multinazionali della distribuzione e l’industria alimentare abusano del loro enorme potere di acquisto spremendo i fornitori per tenere i costi estremamente bassi e scaricando tutti i rischi sui partner commerciali più deboli. Avendo a che fare con queste pratiche di commercio ingiuste, i fornitori e gli agricoltori, europei e non, sono spesso ricattati e agiscono in un clima di intimidazione, con scarse possibilità di contrattazione con i compratori, che decidono unilateralmente prezzi e condizioni commerciali.
Queste pressioni sono esercitate sulle persone fin dall’inizio della catena di distribuzione. Gli agricoltori non hanno garanzie riguardo al pagamento che riceveranno. I lavoratori sono spesso forzati a lavorare per moltissime ore, con un salario basso e in condizioni di degrado, esposti a pesticidi e altri pericolosi prodotti chimici.
Le sto lanciando questo appello affinché intervenga per sostenere leggi europee più forti e stringenti che mettano fine alle pratiche di commercio ingiuste e umilianti. Permetta ai piccoli produttori, ai lavoratori e a tutti i consumatori europei, di commercializzare in modo equo!
Il rispetto per i diritti umani, i prezzi giusti e una produzione sostenibile sono gli strumenti indispensabili affinché ciò avvenga.
Grazie!
CONTESTO: Diciamo basta alle pratiche ingiuste di commercio! MAKE FRUIT FAIR!!
Le grandi catene di supermercati e un numero ridotto di aziende ortofrutticole dominano il commercio della frutta tropicale in Europa. Abbiamo bisogno di una regolamentazione a livello europeo per evitare che vengano portate avanti pratiche commerciali ingiuste che sono causa di violazioni dei diritti umani per i lavoratori nei paesi produttori di frutta tropicale.
L’Unione Europea riconosce la reale estensione delle pratiche di commercio non eque. La Commissione le definisce “pratiche che deviano esageratamente dalla buona condotta commerciale, che sono contrarie alla buona fede e a giusti rapporti commerciali e che sono imposte in maniera unilaterale da un partner commerciale sugli altri”. Ciononostante la Commissione ha optato per una fase di valutazione, anziché stabilire regole vincolanti che possano prevenire realmente tali pratiche.
I supermercati continuano a spingere per misure su base volontaria, che non porterebbero di certo ad un trattamento equo e giusto lungo la catena di produzione.
Il 2015, Anno Europeo per lo Sviluppo, presenta un’opportunità chiave fondamentale per proteggere al meglio i produttori che vendono sul mercato europeo. L’Unione Europea si è impegnata per sostenere obiettivi di sviluppo in tutte le politiche che possono avere un impatto anche sui Paesi produttori di materie prime e in Via di Sviluppodel Sud del Mondo. Ma ogni beneficio che potrebbe venire dall’aiuto europeo allo sviluppo viene indebolito dall’impatto di queste violente pratiche di compravendita dei supermercati e delle grandi compagnie che operano in Europa. Esse spesso privano i produttori e i lavoratori del Sud del mondo della possibilità di una condivisione equa del valore del prodotto.i profitti.
La fase di valutazione rispetto a questo genere di ingiuste pratiche di commercio finirà all’inizio del 2016, quando il commissario Bieńkowska dovrà decidere se proporre o meno regole più forti. La Commissione europea ha bisogno di contrastare le pratiche di commercio non eque all’interno della catena di distribuzione attraverso l’introduzione di norme vincolanti e applicabili, anziché supportando iniziative su base volontaria, come le potenti lobby commerciali propongono.
Le firme raccolte saranno portate all’attenzione del commissario all’inizio di novembre 2015.
MAKE FRUIT FAIR è un consorzio globale di 19 partners provenienti dall’Unione Europea, Camerun, Colombia, Ecuador e Windward Islands.
www.gvc-italia.org/
giovedì 3 settembre 2015
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