LA TERRA NON SI FABBRICA.
E' stato firmato il decreto TERREVIVE con cui il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze – dà il via alla vendita e all'affitto di circa 5.500 ettari di terreni, destinandoli innanzitutto agli agricoltori under 40. Nonostante l'iniziativa promossa per favorire il ricambio generazionale e rilanciare l'imprenditoria agricola sia un risultato positivo rispetto al degrado e all'abbandono in cui spesso la pubblica amministrazione ha lasciato i terreni di proprietà pubblica, ad un'analisi più attenta, il decreto è una "manovra fuorviante" : "non è con l'alienazione dei terreni pubblici che si può rilanciare l'agricoltura e risolvere il problema del ricambio generazionale. La nostra esperienza ci dice che servono politiche ad hoc e una Banca della Terra".
Nonostante l'iniziativa promossa per favorire il ricambio generazionale e rilanciare l'imprenditoria agricola sia un risultato positivo rispetto al degrado e all'abbandono in cui spesso la pubblica amministrazione ha lasciato i terreni di proprietà pubblica, ad un'analisi più attenta, il decreto è una "manovra fuorviante" : "non è con l'alienazione dei terreni pubblici che si può rilanciare l'agricoltura e risolvere il problema del ricambio generazionale. La nostra esperienza ci dice che servono politiche ad hoc e una Banca della Terra".
Per concludere, un termine di paragone: "quello che ci viene riportato come una grande conquista per l'accesso alla terra non sono che bruscolini... Solo nella regione Lazio i terreni pubblici agricoli sono oltre 220.000 ettari, e la sola Castel di Guido, Azienda Agricola biologica dell'amministrazione pubblica in dismissione occupa 2000 ettari. Quindi, 5500 ettari in tutta Italia, di che stiamo parlando?".
La Terra non si fabbrica, quindi sarebbe opportuno smettere di venderla.
(da Bio@gricoltura Notizie di AIAB – agosto 2015)
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lunedì 10 agosto 2015
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