Le Hawaii mettono fuori legge gli Ogm, le multinazionali si ribellano.
La svizzera Syngenta avrebbe intossicato decine di persone usando erbicidi proibiti in Europa dal 2004. La norma dovrebbe entrare in vigore a metà agosto, ma i big internazionali stanno facendo lobbying. Il sindaco di Kauai: "Le aziende biotech hanno creato molti posti di lavoro".
LUGANO - Gli abitanti di un'isola delle Hawaii sono in rivolta contro la multinazionale svizzera Syngenta che, in quel luogo paradisiaco, ha impiantato delle coltivazioni di Ogm. Succede a Kauai, dove il colosso elvetico dell'agroalimentare possiede 1.215 ettari di terreno per produrre soja e mais transgenici. "Abbiamo scelto le Hawaii perché il clima, sull'arcipelago, consente di effettuare da tre a quattro raccolti l'anno, molto più che sul continente", ha spiegato al quotidiano Le Temps di Ginevra Savina La Scalea, portavoce di Syngenta.
Il risultato è che, tra il 2000 ed il 2012, a Kauai la coltivazione di Ogm, della multinazionale svizzera e anche di altri gruppi quali l'americana Monsanto, è cresciuta del 548 per cento. Nel frattempo è esplosa l'ira della gente del posto, che ha creato l'associazione "Babes Against Biotech". All'origine della protesta c'é il massiccio impiego di pesticidi, utilizzati nei campi di mais e soja. In particolare di atrazina, un erbicida proibito in Europa dal 2004 ma con il quale, tra il 2010 e il 2012, Syngenta ha innaffiato abbondantemente le proprie coltivazioni hawaiane. Con il risultato che 20 allievi di una scuola di Kauai, a un centinaio di metri da uno dei campi su cui è stata versata l'atrazina, sono finiti all'ospedale con sintomi di intossicazione: "Lamentavano vertigini, disturbi respiratori ed erano in preda al vomito", il resoconto del quotidiano Honolulu Civil Beat.
Sempre a Kauai, stando a quanto affermano gli abitanti "quando c'è vento siamo investiti da folate di terra rossa, che ci provocano mal di testa e crisi di asma". Inoltre i medici locali hanno registrato un aumento preoccupante di malformazioni cardiache, tra i neonati dell'isola: "Cinquantatre casi ogni 10 mila nascite, ovvero dieci volte di più della media nazionale" spiega un medico dell'ospedale di Waimea. Di fronte a queste denunce il Parlamento dello Stato delle Hawaii ha votato, nell'autunno scorso, una legge anti-Ogm che impone, tra l'altro, a Syngenta e agli gruppi attivi nel settore transgenico, di rivelare il contenuto degli erbicidi, utilizzati nelle loro coltivazioni.
La legge dovrebbe entrare in vigore il 16 agosto ma, nel frattempo, il colosso svizzero ha messo in campo l'artiglieria pesante con operazione di lobbying presso gli eletti locali, per convincerli ad annullare quella legge e approvarne una di segno opposto che vieti, in sostanza, al Parlamento delle Hawaii. di legiferare sugli Ogm. Tra i destinatari della campagna lo stesso sindaco di Kauai, Bernard Carvalho: "Non intendo prendere alla leggera i timori dei miei concittadini - si è giustificato il primo cittadino - tuttavia devo ammettere che le aziende biotech hanno creato molti posti di lavoro da noi".
(di FRANCO ZANTONELLI - 30 maggio 2014)
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domenica 1 giugno 2014
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