PESTICIDI PERICOLOSI DA BANDIRE: Sri Lanka meglio del Trentino.
Siamo abituati a pensare ai paesi del Terzo Mondo o a quelli in via di sviluppo, come luoghi di corruzione, di arretratezza e di ignoranza, un vero Far West che ci torna spesso comodo per smaltire macchinari fuori norma, rifiuti e scorie, o per esaurire le scorte di prodotti chimici banditi dai nostri territori così da sentirci pure autorizzati a denigrare le loro produzioni agricole, da ritenersi pertanto non sicure.
E’ stato sorprendente perciò apprendere che la Nazione "sottosviluppata" dello Sri Lanka abbia vietata l’importazione di alcuni pesticidi tra cui il Chlorpyriphos etil, ritenuti "estremamente nocivi alla salute " come asserito dal ministro dell’agricoltura, Mahinda Yapa Abeywardena.
"Il Chlorpyriphos, è un insetticida organofosforico ed è stato sviluppato come un cugino degli agenti nervini accumulati durante la Seconda Guerra Mondiale . Il principio attivo è stato bandito per uso domestico da più di un decennio, e gli studi hanno dimostrato che i bambini nati da madri con elevati livelli di Chlorpyriphos nel loro organismo presentano tassi significativamente più elevati di disturbi dello sviluppo neurologico, problemi di sviluppo in utero, menomazioni cerebrali, ridotto peso alla nascita e alterazioni del sistema endocrino" -Lee Fang (traduzione Michele Corti) (11.03.2014).
A differenza dello Sri Lanka, in Trentino si continua a prescriverne l’utilizzo per il controllo soprattutto delle Psille, agenti vettori della malattia degli scopazzi del melo.
Lo slogan che ultimamente va per la maggiore per esaltare le virtù del Trentino: "la piccola terra dai grandi numeri" calza a pennello anche per rappresentare il nuovo record (italiano se non addirittura europeo) appena raggiunto dalla nostra provincia in termini di uso di pesticidi pari a 53,92 Kg.di principi attivi per ettaro per anno (fonte ISTAT 2014) contro una media italiana di 10 Kg/ha/anno, con punte che arrivano perfino a 90 kg/ettaro/anno in zone agricole intensive come la Valle di Non (fonte C.Ioriatti & al Fondazione Mach "Evaluation of the Environmental Impact of Apple Pest Control Strategies Using Pesticide Risk Indicators" 2011).
Il Trentino della farfalla verde, delle Dolomiti Patrimonio dell’Unesco, della promozione turistica sta vivendo un’atroce contraddizione, tra apparenza e realtà.
Anziché provare a risolverla si tenta artificialmente di annacquarla, di nasconderla finanziando studi e ricerche orientate a dimostrare che i 90 Kg/ha/anno di principi chimici diffusi nell’ambiente non sono niente, non determinano alcun scompenso e tantomeno differenze significative nell’incidenza di specifiche malattie tra territori interessati dall’agricoltura intensiva o da foreste e pascoli alpin
Dal più esperto scienziato che analizza gli effetti sulla salute umana dell’inquinamento da fitofarmaci al più ingenuo bambino che respira l’aria impestata di pesticidi, nessuno può credere a questa versione dei fatti che rappresenta la negazione assoluta del principio di precauzione sancito da qualsiasi fonte legislativa.
Come comitato di cittadini che abitano in valle di Non rivendichiamo il legittimo diritto di poter fruire del proprio ambiente in maniera normale cosa spesso non possibile visto il sempre più elevato numero di trattamenti fitosanitari e chiediamo che anche in Trentino venga fatto lo sforzo di eliminare i pesticidi più pericolosi quali il Chlorpyriphos etil. Se ciò non viene fatto A questo punto sorge un lecito dubbio e ci chiediamo a chi debba essere riferito il detto "cose da Terzo Mondo!!!"
Il Comitato per il Diritto alla Salute in Val di Non
Comitato per il Diritto alla Salute in Val di Non
martedì 13 maggio 2014
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