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Bologna: colazione da re? No! Picchetto alla Granarolo!

“Colazione da re, pasto da principe e cena da povero” . Questo detto popolare caro ai nutrizionisti sottolinea l'importanza della colazione nell'alimentazione giornaliera..Detto preso alla lettera dai produttori di latte della Granarolo che all'alba concentrano una discreta parte dei loro profitti rifornendo in condizioni quasi monopolistiche i bar della città felsinea e della sua periferia. Ma se la saggezza popolare viene reinterpretata dal capitale al solito scopo di raggiungere il massimo profitto, l'intelligenza operaia messa in moto dalle lotte se ne riappropria.

Così è nato “lo sciopero del cappuccino” prodotto della lotta dei facchini della Granarolo che insieme ai solidali circa sei mesi fa avevano dato inizio ad una protesta per il miglioramento delle proprie condizioni di lavoro ma che la tradizione dei poteri forti del cooperativismo emiliano non aveva affatto digerito. 51 lavoratori erano stati licenziati “ad nutum” ovvero in modo del tutto arbitrario dalla cooperativa appaltante in seguito a due giornate di sciopero che i facchini avevano legittimamente portato avanti dopo un taglio “ingiustificato” dei propri salari nella misura del 35%. Scioperi, picchetti, blocco delle merci erano stati la naturale risposta di fronte a tanta arroganza padronale. La lotta era stata sospesa solo nella calda estate per l'ottenimento da parte del Si.Cobas di un accordo siglato dalla prefettura bolognese e strappato alle controparti padronali che si mostravano in piena sintonia (nemmeno a dirlo) con i lacchè del sindacalismo confederale. Credevano i signori del “tradito spirito mutualistico cooperativo” che i tempi avrebbero fiaccato la lotta, che i lavoratori si sarebbero dispersi e i solidali occupati d'altro. Ma la strategia padronale non è andata a segno e quando Legacoop, Granarolo e consociate non hanno dimostrato di rispettare l'accordo (che prevedeva la ricollocazione graduale dei lavoratori) i lottatori son tornati al loro posto, sulle barricate. Lo hanno fatto a partire dallo sciopero nazionale del 18 Ottobre, concentrando la logistica in lotta del bolognese proprio davanti ai cancelli della multinazionale dei latticini. Con loro come sempre il loro sindacato, i precari, gli studenti e i militanti dei centri sociali con cui il movimento della logistica è andato costruendosi. La stessa composizione tornata dall'assedio romano del 19 ottobre ha poi rimesso in moto la campagna di boicottaggio al marchio della Granarolo recandosi il sabato successivo al grande ipermercato della Lega delle cooperatiive dove se “la Coop sei Tu, noi non ce lo scordiamo!”. E dopo il boicottaggio , di nuovo ai cancelli dove stanotte alle 2.00 è ripreso il blocco delle merci alla sede della grande “mucca dello sfruttamento”. Picchetto andato a buon segno con la presenza di un centinaio di persone, tra facchini solidali del bolognese e compagn* del Laboratorio Crash! ma anche dal modenese dove col Si.Cobas e il centro sociale Guernica i facchini stanno portando avanti una lotta all'azienda di “freschi” Nuova Moscato.

Il picchetto è continuato fino alle 7 del mattino con forte determinazione e massimo “controllo operaio” che ha messo in scacco ancora una volta i vili trucchi con cui i profittattori cercavano di superare i blocchi. Latte stipato nelle macchine private che si tentava di far uscire “alla zitta” e senza peraltro rispettare le rigide regole che in nome della salute pubblica obbligano il trasporto merci delle materie fresche in condizioni di refrigeramento. Ma anche buchi nelle reti per far uscire cartoni del prezioso nettare bianco che hanno prodotto solo danni alle recinzioni visto che le "sentinelle operaie" se n'erano presto accorte. Momenti di tensione con alcuni camionisti della Ctl/Granarolo legati all'azienda da contratti individuali che li legano alla produzione con un quantitativo prestabilito di materiale da trasporare giornalmente, destinati loro stessi ad esser vittime della sopraffazione del padrone fintanto che non seguiranno il virtuoso esempio di chi come i corrieri della tnt bolognese ha capito che l'unica possibilità di vincere sta nell'allargare il fronte della lotta. E così mentre il fronte si allarga la nuova stagione delle lotte della logistica conferma la tenuta del movimento e si riavvia proprio dove i padroni erano convinti di aver vinto.

Leggi il comunicato dei S.I.Cobas: Questa mattina dalle ore tre circa un centinaio fra lavoratori della Granarolo, operai degli altri magazzini aderenti al SI Cobas, militanti del Crash e altri solidali hanno attuato un nuovo blocco delle merci nei magazzini di Granarolo a Cadriano. Di fronte alla continuata sconfessione degli accordi presi nel mese di luglio davanti al Prefetto di Bologna con la stessa Granarolo, la sua cooperativa SGB, CTL, Cogefrin e la Legacoop, in merito alla ricollocazione dei lavoratori ingiustamente licenziati nel mese di aprile, i lavoratori continuano la loro lotta e chiedono rispetto per i propri diritti e rispetto per gli accordi. Accordi attraverso i quali Granarolo e Legacoop si impegnavano ad attuare un piano di assunzioni programmate per 23 persone, che però effettivamente non si sono sino ad oggi concretizzate se non in misura minima e finora il prefetto non ha convocato nessuno per definire i tempi di rientro degli altri 28 lavoratori in cassa. Il picchetto, che è durato abbastanza per bloccare la distribuzione del latte agli esercizi ( lo sciopero del capuccino) e si è svolto in maniera pacifica e senza la presenza delle forze dell'ordine. Il 18 di questo mese con lo sciopero generale abbiamo aperto lo stato di agitazione alla Granarolo e durerà fino all'assunzione di tutti i lavoratori. 28 ottobre 2013 - SI Cobas Bologna
www.infoaut.org

lunedì 28 ottobre 2013


 
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