Io in cima all'antenna per dire che il muos non passerà.
Il M.U.O.S. (Mobile User Objective System) è un moderno sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare statunitense, composto da cinque satelliti geostazionari e quattro stazioni di terra di cui una a Niscemi, dotate di tre grandi parabole del diametro di 18,4 metri e due antenne alte 149 metri.
La finalità della sua installazione è quella di coordinare in modo capillare tutti i sistemi militari statunitensi dislocati nel globo, in particolare i droni, aerei senza pilota che saranno allocati anche a Sigonella. La popolazione di Niscemi si è da tempo apertamente schierata contro il Muos che sta per essere realizzato a una manciata di km dal centro abitato e a poche centinaia di metri da diverse abitazioni periferiche. La tesi sostenuta con vigore da coloro che osteggiano il Muos, è che sia nocivo alla salute perché il sistema di antenne-parabole di cui è composto, produrrebbe un’emissione anomala di onde elettromagnetiche la cui esposizione nel lungo periodo potrebbe avere un impatto estremamente negativo sulla salute umana e determinare l’insorgenza di malattie gravi, quali tumori e leucemie. Un altro punto contestato è che le onde prodotte possano minare la sicurezza dei voli di linea civili, creando delle interferenze, o addirittura aumentare il rischio di detonazione di armi trasportate da aerei militari in volo
I comitati NO M.U.O.S. sono nati nella Sicilia Orientale e dal 2009 in poi sono gradualmente sorti spontaneamente un pò in tutta l’isola e sono attivi su diversi fronti. Si propongono tra i propri obiettivi la tutela dell'ecosistema della sughereta di Niscemi,la salvaguardia della salute dei siciliani e in particolar modo di coloro che vivono in prossimità degli impianti, il monitoraggio indipendente delle radiazioni, la realizzazione di campagne di informazione ai cittadini e di raccolta firme per petizioni ai vari livelli istituzionali, il dialogo con le istituzioni sensibili al problema.
L’ 8 agosto scorso si è avuta l’ennesima manifestazione dopo la marcia indietro di Crocetta sulla revoca delle autorizzazioni all’installazione dell’impianto.
Otto manifestanti dopo aver scavalcato la recinzione sono riusciti ad eludere i controlli di sicurezza e ad arrampicarsi su una delle antenne.
Tra di loro c’era l’attivista Elvira Cusa, ventinovenne di Niscemi.
-Elvira da dove nasce l’idea di arrampicarsi sulle antenne?
La nostra voleva essere un gesto simbolico per segnalare la nostra contrarietà al Muos e dare una risposta anche al governo regionale e al contempo dare un input alla gente che si deve riappropriare di un territorio che gli appartiene
- Il governatore Crocetta fa marcia indietro sulla revoca delle autorizzazioni ai lavori concernenti il Muos ma nel frattempo afferma che nel vostro movimento ci sono infiltrati mafiosi.
Il nostro è un movimento popolare che rivendica territori in cui la gente viva in salute: americani e governo nazionale stanno imponendo un’opera che la gente non vuole. Da Crocetta non mi aspettavo di meglio, ma se proprio si vogliamo parlare mafia, l’unico soggetto che è in odor di mafia è la ditta a cui hanno subappaltato i lavori, contro la quale abbiamo operato diversi blocchi.
-Che forme di lotta adotterete contro il Muos e cosa chiedete al governo nazionale e regionale?
Noi chiediamo una cosa semplice: lo smantellamento sia delle base che delle antenne. Niscemi fortunatamente si sta svegliando dal letargo in cui versava e sta capendo quello a cui si andrà in contro se non si lotta. Andremo avanti con altre manifestazioni e altre azioni simboliche; tra i progetti futuri vi è quello di dar vita ad un campeggio per sensibilizzare la gente. Il Muos non passerà.
(Autore: Fustaneo Francesco)
www.controlacrisi.org
mercoledì 14 agosto 2013
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